La spondilolisi è una condizione patologica a carico della colonna vertebrale. Quando un soggetto presenta questa anomalia, significa che ha un’interruzione dell’istmo vertebrale, quindi a livello della parte posteriore delle vertebre lombari. Di norma si tratta della quinta vertebra lombare, nel 95% dei casi. Questa malformazione è asintomatica nella maggior parte dei casi e per questo viene evidenziata da esami radiologici eventualmente fatti per altri problemi. Solo di rado il soggetto avverte sintomi quali dolore lombare destro, irradiato al fianco e alla gamba destra.
In alcuni casi, questa malformazione, può degenerare in una condizione dolorosa e problematica, cioè la spondilolistesi. Questa consiste in uno scivolamento in avanti della parte anteriore della vertebra rispetto a quella sottostante. Tale condizione patologica, determina una sensazione di dolore e lo stiramento dei nervi quando c’è l’interruzione degli istmi vertebrali. Nella maggior parte dei casi, fra l’85 ed il 95%, l’alterazione ossea si manifesta a livello della quinta vertebra e di rado nella quarta (5-15% dei casi).
La precisa eziologia della spondilolisi non è ben nota, ma di solito viene comunemente considerata come una frattura da stress, quindi causata da sforzi ripetuti e carichi troppo pesanti.
L’incidenza della spondilolisi è compresa fra il 3 ed il 6% e riguarda soprattutto gli atleti e coloro che praticano sport come la ginnastica, i tuffi, la lotta, il sollevamento pesi ed il lancio del peso. Molte volte si scopre questo problema già durante l’infanzia o comunque all’inizio dell’età adulta intorno ai 20 anni.
La natura del problema della spondilolisi sembra essere traumatica, quindi causata dallo stress dell’andatura eretta e dallo sforzo eccessivo a carico della zona lombare, dai microtraumi ripetuti. I pazienti che non hanno mai camminato, non hanno mai manifestato questo problema. Le cause della spondilolisi sono da ricondurre ad una mancanza di ossificazione totale. Questa condizione può essere tale sin dalla nascita o può anche presentarsi successivamente negli anni, in seguito ad uno sforzo eccessivo e ripetuto. Le persone che sono soggette a questo problema sono i danzatori, i ginnasti, i sollevatori di pesi e coloro che esercitano stress a carico della cerniera lombo sacrale.
La spondilolisi può degenerare e peggiorare in spondilolistesi, ovvero in una sublussazione anteriore della vertebra sovrastante che scivola su quella sottostante. Nell’80% dei casi di spondilolisi sintomatica, si determina questa patologia.
Le cause sono quindi congenite nella maggior parte dei casi, quando non è presente l’ossificazione di uno o di ambedue i nuclei di ossificazione dell’arco posteriore vertebrale. Si manifesta quindi la lisi dell’istmo, cioè della parte costituita da tessuto fibroso anziché osseo e che consente una certa cedevolezza. Il corpo vertebrale non ancorato, scivola in avanti sotto il peso del corpo.
Le tipologie di spondilolistesi sono diverse:
I sintomi della spondilolistesi sono: dolore alla colonna irradiato alle cosce, tensione dei muscoli posteriori, parestesie o segni di compromissione a livello delle radici spinali, debolezza ai muscoli, riduzione dei riflessi.
I pazienti che presentano dolori lombari che potrebbero coincidere con una spondilolisi o una spondilolistesi vengono sottoposti ad una serie di esami radiografici che interessano la zona della colonna vertebrale lombare. Le proiezioni laterali in particolare risultano utili per mettere in evidenza il problema, così anche le proiezioni oblique. L’esame radiografico viene richiesto per valutare l’instabilità della listesi, indipendentemente dalle cause. Se le radiografie non sono sufficienti per una valutazione precisa, si può richiedere una RM.
Per dimostrare la presenza dell’anomalia ci sono altri segni indiretti che possono permettere di diagnosticare la spondilolisi lombare, come l’aumento del diametro A-P del canale spinale nelle immagini sagittali, i cambiamenti delle ossa reattive, la anormale cuneizzazione della parte posteriore del corpo vertebrale.
Nella maggior parte dei casi i pazienti che sono affetti da spondilolisi data da stress rispondono bene al trattamento conservativo non chirurgico. Esso consiste in riposo, immobilizzazione, somministrazione di farmaci antidolorifici e terapia fisica successiva. In alcuni casi selezionati possono essere effettuate delle iniezioni epidurali con steroidi o blocchi selettivi delle radici nervose. Dopo ai trattamenti, passato il dolore, i pazienti possono ritornare a svolgere le normali attività.
Se il trattamento conservativo non dà buoni risultati, si può prendere in considerazione il trattamento chirurgico. Esso è indicato nei pazienti che hanno deficit neurologici o spondilolistesi dal terzo in poi. Le tecniche chirurgiche che si utilizzano per intervenire sul problema, scelte dal medico in base al singolo caso, sono la laminectomia decompressiva, la fusione intersomatica, la fusione postero laterale e la riparazione diretta locale. Il trattamento dell’anomalia della spondilolisi prevede l’utilizzo di corsetti come prevenzione, per impedire che il problema evolva in spondilolistesi.
Alcuni sport possono aiutare a prevenire la degenerazione della spondilolisi, come il fitness e la ginnastica artistica. Gli esercizi fanno sì che si riduca il fattore di rischio di scatenare i sintomi dolorosi del problema. Non tutti gli esercizi ovviamente, in particolare lo squat, i salti, il rematore, il curl in piedi e gli esercizi con la schiena troppo inarcata potrebbero peggiorare i problemi. Gli esercizi che aiutano invece a risolvere il problema sono gli addominali, come il crunch ed il crunch inverso, e lo stretching. In generale i soggetti che presentano la spondilolisi dovrebbero cercare di restare in forma, il sovrappeso può infatti contribuire a far degenerare il problema.