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Costole rotte, tutti i consigli per dormire bene e guarire velocemente

Pubblicato da
Lorenzo

Un incidente in auto, piuttosto che una brutta caduta. Tante volte, si tende a sottovalutare le conseguenze, anche in caso di costole rotte. Tra le persone anziane, è un disturbo legato soprattutto all’osteoporosi. che, quando è grave, comporta una demineralizzazione ossea. Spesso, quindi, sono i traumi toracici che portano a questa problematica. Per la loro collocazione e conformazione, le ossa della gabbia toracica, 12 paia asimmetriche, sono esposti alle lesioni. Sia per via di una caduta che di uno schiacciamento.

Come ci si accorge delle costole rotte?

Il sintomo più evidente è certamente il dolore al petto che insorge nella zona che ha subito la lesione. Il dolore spesso si manifesta con delle fitte che si avvertono sopratutto quando si respira. Può comparire anche con una leggera pressione o muovendo torace e dorso. Sia gli starnuti che i colpi di tosse provocano un fortissimo dolore. E a tali sintomi spesso e volentieri si accompagna anche la dispnea. Una delle conseguenze più pericolose è lo shock cardiogeno. Quest’ultimo si può verificare mentre si respira, alterando anche la circolazione venosa.

L’iter diagnostico

L’anamnesi è il primo step che deve essere effettuato dal medico. Chiaramente, in caso di soggetto in età avanzata, le sue condizioni generali di salute sono un importante indicatore da valutare. Il rischio di osteoporosi in caso di frattura delle costole è molto alto nelle persone anziane. Uno dei primi esami che vengono richiesti è la radiografia. Nel caso in cui da quest’ultima non emergessero fratture, allora si consiglia di ripeterla dopo due giorni. È possibile, infatti, che la prima radiografia non mostri i segni della frattura. In caso di microfrattura, invece, la risonanza magnetica è l’esame migliore, anche per individuare possibili edemi ossei.

Come si può curare?

Subito dopo il trauma che ha portato alla lesione, il ghiaccio è fondamentale. Si deve applicare direttamente sulla zona colpita, evitando che il torace si sforzi troppo. In alcuni casi, dopo esami e ricovero in ospedale, spesso un bendaggio contenitivo può essere utile per contrastare il dolore. Attenzione, però, a non compromettere la ventilazione.

Per rendere più rapida la guarigione spesso viene impiegata la magnetoterapia.

Come conviene dormire

La posizione più favorevole è quella supina, anche se in alcuni casi si trae beneficio dormendo su un fianco. Entrambe sono soluzioni valide, visto che consentono di respirare bene. Secondo alcuni pareri anche provare a dormire su una sedia a sdraio può essere una soluzione accettabile. I cuscini possono essere senz’altro usati per aumentare la comodità durante il riposo.

Dormendo supini, è meglio porre un cuscino sotto ogni braccio per non girarsi sui fianchi. Spesso è utile anche porre un guanciale sotto ciascuna ginocchia, abbassando la tensione che deve sopportare la schiena. La respirazione profonda è un altro ottimo metodo per rilassarsi, favorendo un corretto apporto di ossigeno. Durante il sonno, è fondamentale cercare di muoversi il meno possibile. 

Pneumotorace

Nel caso in cui si verifichi una frattura scomposta, il pericolo maggiore è che il parenchima polmonare venga perforato o leso. La conseguenza più diffusa è quello dello pneumotorace. In poche parole, il polmone collassa per colpa dell’accumulo di aria legato alla penetrazione del moncone osseo all’interno dello spazio pleurico. Lo pneumotorace è piuttosto frequente nelle situazioni di trauma toracico con delle fratture alle costole.

Altre conseguenze pericolose

Nel momento in cui si verificano delle fratture alle costole, è fondamentale seguire le indicazioni del medico o dello specialista.

Ogni sforzo eccessivo o sbalzo climatico deve essere evitato. La principale e più rischiosa conseguenza è la polmonite. Alcuni sintomi preoccupanti sono la febbre molto alta, tosse, catarro, dolore al torace molto acuto e respiro corto. Per evitare tale problematica spesso i medici suggeriscono di respirare profondamente almeno una o due volte ogni ora.

In caso di frattura scomposta può verificarsi anche una lesione dell’aorta o un altro vaso sanguigno importante. Quando si fratturano le due coste più basse, c’è il pericolo che insorgano lesioni anche a livello addominale. In questo caso, organi come fegato, reni e milza possono subire delle lacerazioni.

Si tratta, in ogni caso, di conseguenze particolarmente rare. Quindi, devono essere necessariamente essere trattate chirurgicamente.

Costole rotte nei bambini

L’approccio terapeutico è diverso in caso di fratture alle costole nei bambini. Le ossa dei più piccoli, infatti, hanno una capacità di rimodellarsi e riconsolidarsi diversa rispetto a quella degli adulti.

La flessibilità e la morbidezza delle ossa in età pediatrica sono notevoli.

Di conseguenza, rispetto alla frattura totale, è più facile che si pieghino. Si parla in questi casi di frattura a legno verde, con l’osso che crea delle crepe, ma non c’è una rottura completa. Il bambino, ad ogni modo, deve evitare movimenti scorretti e spesso è necessario un apposito bendaggio. I tempi di guarigione sono più rapidi e spesso consistono in circa 4-5 settimane.

Costole rotte nei più anziani

Tra effetti collaterali dei farmaci, riflessi meno lucidi e la possibilità di cadute, gli anziani sono la categoria più a rischio. L’approccio terapeutico prevede non tanto il riallineamento perfetto, ma il ritorno alla vita di tutti i giorni. Spesso si opta per la riduzione chirurgica a cielo aperto.

Lorenzo