Di questi e delle cause che comportano la presenza di muco nelle urine ci occuperemo nei paragrafi che seguono, cercando di tracciare un quadro esaustivo per tutti coloro che hanno riscontrato questa problematica.
Solitamente associato alla comparsa di mali di stagione come raffreddore e infiammazione delle vie respiratorie, il muco è una sostanza viscosa di colore biancastro o giallognolo, che il corpo produce al fine di proteggere gli organi in caso di infezioni batteriche o virali.
I tessuti deputati alla produzione di muco vengono appunto detti mucose, e rilasciano tale secrezione all’interno dei polmoni, dell’intestino, così come delle vie urinarie.
La sua presenza nell’apparato urogenitale solitamente è considerata nomale, poiché evita che il passaggio di una sostanza acida come l’urina danneggi uretra, vescica e reni.
La vera discriminante circa la presenza di virus o batteri non è quindi la presenza di muco in sé, quanto piuttosto la sua quantità presente nelle urine stesse, che va valutata mediante una analisi chimico-fisica delle medesime, al fine di individuare la causa di tale accumulo.
La presenza del muco nel sistema urogenitale a livello clinico può essere sintomo di diverse patologie.
Tra queste rientrano, nell’ordine:
Per avere un riscontro fattuale circa la presenzadelmuco nelle urine si possono effettuare diversetipologie di analisi.
In primo luogo il medico richiederà delle semplici analisi microscopiche, che andranno a valutare – oltre al muco stesso – parametri quali il peso, il colore, la presenza di sedimento, di proteine e di emazie, ma anche di leucociti, globuli rossi e cristallidiminerale che sono indice della presenza di calcoli renali.
Vi sono poi, qualora il medico verifichi anomalie all’interno del liquido, si potranno richiedereanalisi più specifici, come ad esempiol’urinocoltura, la quale serve a identificareilceppo preciso di batteri che ha intaccato il tratto urinario del paziente.
Inoltre, al fine di identificareeventuali cellule anomale si può richiederel’esame citologico delle urine, indicato per escluderela presenza di materiale canceroso all’interno dei reni od ella vescica.
Si può infine effettuare la raccolta delle urine nell’arco delle 24 ore, un test che richiede particolare attenzione da parte del paziente, specie per la conservazione delle stesse.
Questo esame ha lo scopo di verificare la presenza di problematiche a livello renale, così come di altre patologie che esulano dall’apparato genitourinario: infatti i parametri di valutazione includono la quantificazione di elementi come il glucosio, che nei pazienti diabetici è molto importante da tenere sotto controllo.
Inoltre l’esame delle urine nell’arco delle 24 ore serve a quantificare la presenza prolungata di leucociti, i quali come sono indice di un’infezione in atto a carico del sistema urinario.
Una volta accertata la presenza di muco nelle urine, ed eventualmente indagato a livello clinico a livello più profondo, il medico prescriverà la terapia più indicata, a seconda della patologia emersa dal quadro diagnostico.
Nel caso di infezioni a carico del tratto urinario, la terapia antibiotica è la più mirata. In questo caso il muco è indice della presenza di batteri e virus all’internodella vescica, dell’uretra o dell’uretere, oppure ancora a carico di reni e prostata.
Uno degli antibiotici a lago spettro più utilizzati è l’amoxicillina, che di norma si prescrive per 7 giorni in dosi differenti a seconda dell’infezione.
Qualora invece il muco nelle urine indichi la presenza di una malattia venerea, anche in questo caso è preferibile utilizzare la terapia antibiotica, che contribuirà ad eliminare gli agenti patogeni nell’arco di 15 giorni al massimo.
In caso invece di coliti o di infiammazioni delle vie urinarie di natura non batterica, la soluzione più indicata è la somministrazione di farmacianti-infiammatori come il cortisone, oppure di altre molecole, sempre a seconda della tipologia di infiammazione da cui è affetto il soggetto.
Come abbiamo avuto modo di vedere il muco è indice di una casistica molto variegata di malattie.
Tuttavia, un consiglio che tutti i medici forniscono ai loro pazienti in caso di infiammazioni o infezioni alle vie urinarie è quello di bere tra gli 1,5 e i 2 litri di acqua al giorno: infatti attraverso la minzione si vanno ad eliminare scorie e residui che causano dolore e infiammazione a carico del sistema urinario stesso.