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Linfociti alti: cause, valori normali e cure

Pubblicato da
Lorenzo

I linfociti sono dunque un tipo di cellula appartenente al gruppo dei globuli bianchi (leucociti) e suddivisi sulla base del loro contenuto in granuli: i granulociti sono quelli che ne contengono, mentre i monociti e linfociti, sono quelli che ne sono privi.

I linfociti hanno un aspetto con nucleo rotondo o ovale, e hanno una dimensione compresa tra gli 8 e i 12 micron. I monociti hanno invece un nucleo che è posto lontano dal centro, pur nascendo dalle stesse cellule dei linfociti.

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Distinti in due tipologie a seconda del tessuto in cui avviene la maturazione finale (B per il midollo osseo, T nel timo), sono dunque elementi di grande importanza per il nostro organismo, e proprio per il loro ruolo, non devono stupire eventuali oscillazioni – anche significative – delle quantità nel sangue. T

uttavia, è proprio queste oscillazioni, e l’andamento della loro concentrazione, a suggerire al medico che qualcosa può non andar bene.

I linfociti hanno infatti il compito fondamentale di occuparsi – unitamente ai monociti, e agli altri tipi di cellule – della presenza di germi e altre sostanze estranee al nostro organismo. I linfociti producono, in altri termini, delle sostanze che possono rendere il corpo immune a specifiche patologie.

Dunque, ricordiamo ancora una volta come un rapido incremento nel numero di linfociti presenti nel sangue sia spesso sintomatico di un processo patologico.

In merito all’azione dei linfociti, ricordiamo ancora come la risposta immunitaria “acquisita” si attivi dopo l’attivazione della risposta innata, più rapida.

La vita dei linfociti è piuttosto breve, ma non è raro che alcuni di essi possano rimanere anche alcuni anni nel nostro organismo, permettendo dunque ai “nuovi” linfociti di poter acquisire la propria memoria, trasmettendosi l’intelligenza utile per poter rispondere ad attacchi di agenti esterni che hanno già aggredito, in passato, il nostro corpo.

Dunque, questo passaggio di informazioni permetterà negli anni successivi di poter sperimentare delle risposte immunitarie ancora più efficienti del passato.

Quali sono i valori normali

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I valori normali di linfociti sono i seguenti:

  • 1.5 – 3.5 x 10(9)/l

Naturalmente, gli intervalli di riferimento possono comunque differire da un laboratorio di analisi all’altro, ed è dunque opportuno parlare con il proprio medico dei riscontri effettuati con gli esami del sangue. Si tenga inoltre conto che di norma i linfociti rappresentano una quota tra il 20% e il 40% dei leucociti.

Un elevato valore dei linfociti (una situazione conosciuta anche come “linfocitosi”) può essere la spia di qualche malanno: di norma una concentrazione superiore del normale, e maggiore dei 4.000 per microlitro, può essere il segnale di qualche infezione virale (si pensi alla mononucleosi) o può essere osservata nelle ipotesi di infezioni batteriche intracellulari.

Il numero delle cause che possono condurre a una simile condizione è comunque molto elevato, e merita un approfondimento specifico da parte del vostro medico che, probabilmente, vi consiglierà di sottoporvi a ulteriori esami per poter comprendere la natura della patologia eventuale.

Di contro, vi sono situazioni in cui i linfociti sono molto bassi, e ben inferiori ai valori ritenti normali (meno di 1.000 per microlitro). In questo scenario, sicuramente più raro rispetto alla condizione di linfociti alti, gli approfondimenti verranno effettuati soprattutto nei confronti delle possibili malattie autoimmuni.

Si tenga inoltre in debita considerazione il fatto che spesso gli esami possono essere ripetuti a intervalli di tempo. Vi sono infatti numerose cause che possono impattare sul risultato finale, andando a modificare i valori: nella lunga lista, si pensi allo stress o all’assunzione di cortisonici e farmaci immunosoppressivi.

Naturalmente, trattandosi di un argomento piuttosto ampio, e di un elenco di determinanti dei linfociti alti altrettanto lungo, il nostro consiglio non può che essere quello di procedere a una condivisione con il proprio medico di fiducia, che vi supporterà nell’individuazione della specifica patologia di riferimento eventuale e, di seguito, alla terapia più utile per fronteggiare il quadro clinico.

Le cause

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I motivi per un elevato numero di linfociti sono diversi. Le cause più comuni spaziano dalle più tipiche infezioni alle più complicate malattie autoimmuni che provocano infiammazioni croniche e un cancro del sistema linfatico.

Vasculite

Quando i vasi sanguigni si infiammano e, occasionalmente, causano modifiche nelle pareti come restringimento, cicatrizzazioni, addensamenti o indebolimenti. Alcune tipologie di vasculite sono acute e di breve durata, altre sono di tipo cronico e hanno una durata più lunga.

Casi gravi si verificano quando il flusso di sangue negli organi e nei tessuti, fornito dalle vene interessati, si blocca. In questo caso i tessuti e gli organi possono danneggiarsi e portare persino alla morte.

Pertosse

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I linfociti alti possono verificarsi anche con una semplice influenza, ma in questo caso parliamo di malattie respiratorie come la pertosse.

La pertosse è una tosse grave, accompagnata da spasmi convulsi. Le medicine per la tosse, di norma, non sono utili per curare la pertosse. Il trattamento, quindi, consiste nel prendere antibiotici.

È una malattia che può essere prevenuta con un vaccino. Per la tradizionale influenza, invece, bastano i soliti consigli della nonna: tanto riposo e liquidi a volontà. Se la situazione si aggrava, la soluzione si trova negli antivirali.

Leucemia acuta e cronica

La leucemia linfocitaria acuta è un tumore del midollo osseo. Viene considerata di tipo acuto perché produce cellule del sangue immature e progredisce in modo rapido. Oltre ai linfociti alti, i sintomi includono: linfonodi gonfi, febbre, sangue dal naso, infezioni, dolori alle ossa e sanguinamento delle gengive. È un tipo di cancro più frequentemente diagnosticato nei bambini e, nella maggior parte dei casi, i trattamenti portano un ottimo risultato con una forte probabilità di cura.

Anche la leucemia linfocitaria cronica è un cancro del midollo osseo ma viene chiamato cronico perché avanza più lentamente delle altre varianti leucemiche. I sintomi sono: perdita di peso, linfonodi gonfi, stanchezza, infezioni frequenti. È una malattia che colpisce più spesso adulti e anziani e il trattamento consiste nel tenere sotto controllo la leucemia.

Trattamenti naturali

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Inutile dire che solo un medico può consigliare un trattamento appropriato. Dopo una diagnosi completa, a seconda dei risultati, possono essere prescritti dei farmaci antiinfiammatori, antibiotici e agenti antivirali con l’obiettivo di normalizzare i livelli dei linfociti.

Molto importante anche lo stile di vita adottato; abitudini sane e regolari sono fondamentali come prevenzione.

Cosa mangiare

Una delle basi più importanti per la salute sta nell’alimentazione. In questo caso è di estrema importanza cominciare un programma dietologico per una guarigione completa e profonda.

Da eliminare tutti quei prodotti che impediscono o alterano le funzioni del sistema immunitario e nervoso. Via gli zuccheri e le farine bianche, via latte e derivati, via il fritto. Sì invece a una dieta detox con frutta, verdura, semi e cereali integrali.

Bere almeno due litri di acqua al giorno e nutrire il corpo con cibi che sostengono l’eliminazione delle tossine, come aglio e cipolla.

Allontanare lo stress

Ridurre i livelli di stress e la tensione muscolare è essenziale. Lo stress causa notevoli problemi fisici, porta stanchezza e squilibrio nel sistema immunitario.

L’attività fisica è consigliatissima per stimolare l’equilibrio emotivo e alleviare le emozioni represse che creano una grande tensione interna.

Oltre a palestra, corsa e passeggiate potete provare nuoto e fare corsi di yoga e meditazione. Sono tutte attività che aiutano a rilassare sia il corpo che la mente, portando notevoli benefici in tutto il sistema.

Terapie alternative

Promuovono l’armonia e la salute mettendo pressione e stimolando alcune parti del corpo. Stiamo parlando di quelle terapie non tradizionali ma che hanno un forte sostegno terapeutico, appoggiate anche dalla medicina scientifica. Consigliamo, quindi, massaggi reflexologici e agopuntura.

Infine, ricordiamo che una filosofia di vita applicata al benessere fa stare bene non solo il corpo, abbassando i linfociti alti, ma anche la psiche.

Fonti e bibliografia

  • Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio. M. Ciaccio, G. Lippi; Ed. Edises; 2018
  • Rugarli. Medicina interna sistematica. Estratto: Malattie del sistema endocrino e del metabolismo. C. Rugarli; Ed. EDRA; 2018
  • Linfocitosis B policlonal persistente. Diego Velasco-Rodríguez, José Ángel Hernández, Beatriz Álvarez, Natalia Acedo; Elsevier
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