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Volvolo: tutte le spiegazioni su questa problematica torsione dell’intestino

Pubblicato da
Lorenzo

Il volvolo è un fenomeno particolare e raro che consiste nella torsione su sé stesso di una parte di intestino. Questo problema è possibile si presenti più facilmente nei neonati o nei bambini molto piccoli e va diagnosticato per tempo in modo da intervenire subito.

Che cos’è il volvolo?

Per volvolo si intende indicare un’anomalia nella quale un’ansa dell’intestino si torce su se stessa e anche rispetto alla parte di mesentere che dovrebbe supportarla. Questo disturbo è più frequente nei neonati e nei bimbi molto piccoli e se non viene trattato immediatamente, può rivelarsi fatale. Questo disturbo potrebbe determinare infatti l’insorgenza di complicanze. In particolare si può verificare un blocco intestinale, ovvero una grave condizione medica che si caratterizza con un’ostruzione in quel punto dell’intestino, in cui i prodotti della digestione non passano più.

Un’altra complicanza grave è determinata da un ridotto apporto di sangue in quel tratto dell’intestino e quindi si ha una cosiddetta ischemia intestinale. Per gli organi del corpo non avere più sangue significa il presentarsi di un danno, perché le cellule a livello locale sono poco ossigenate e muoiono. L’organo o parte di esso quindi può andare in necrosi. Il volvolo può essere causa di diversi sintomi, fra cui per esempio dolore addominale, crampi, nausea, vomito, gonfiore e flatulenza. Nei bambini piccoli, capire che si tratta di volvolo non è affatto facile, ma sarebbe necessario fare una diagnosi tempestiva.

Incidenza ed epidemiologia

Il volvolo è un tipo di problema raro, poco comune. Secondo le statistiche la maggioranza dei casi è nelle zone dell’Africa, dell’India e del Medio Oriente. In Europa e negli Stati Uniti si contano invece meno casi, pari a 3 casi su 100mila abitanti. In linea di massima i casi interessano la popolazione infantile, ma di fatto questo problema potrebbe interessare persone di ogni età.

Sintomatologia

I sintomi del volvolo possono cambiare in base alla zona precisa in cui avviene la torsione. A seconda del preciso tratto dell’intestino infatti si può manifestare una sintomatologia precisa. In generale si possono manifestare:

  • dolori addominali,
  • crampi,
  • gonfiore addominale,
  • tensione all’addome,
  • vomito, anche biliare;
  • nausea,
  • flatulenza,
  • stipsi,
  • aumento della frequenza del cuore e respiratoria,
  • feci scure e con sangue.

Cause

La causa principale del volvolo è da ricercare in un difetto congenito a livello dell’intestino, che viene definito malrotazione intestinale. Questo problema è sostanzialmente uno scorretto arrotolamento dell’intestino ancora durante lo sviluppo fetale. La malrotazione intestinale è quindi un errore genetico che è in qualche modo presente sin dalla nascita. Lo svilupparsi infatti del volvolo è classico durante i primi mesi di vita. Questa causa è quella che ha una percentuale maggiore di incidenza, ma ci sono altre motivazioni che possono essere determinanti per il suo insorgere.
Un’altra causa del volvolo può essere per esempio la malattia di Hirschsprung, un’anomalia congenita che si caratterizza con l’assenza di terminazioni nervose a controllo dei muscoli lisci del colon, necessarie per la peristalsi intestinale. Un’altra causa è l’ileo da meconio, ovvero una condizione patologica del neonato in cui è presente un’occlusione intestinale dovuta alla presenza di una massa compatta e viscosa (chiamata meconio). Questo tipo di disturbo è tipico di chi ha la fibrosi cistica.
Altre cause, che però è più raro diano luogo al volvolo e interessano perlopiù gli adulti, sono le aderenze addominali sull’intestino, la stitichezza grave, le malattie del sistema nervoso (morbo di Parkinson), il diabete.

Fattori di rischio

Se il soggetto ha difetti congeniti a livello intestinale, come la malrotazione intestinale, è più facile che sia soggetto al problema. Allo stesso modo sono fattori di rischio la presenza di dolicocolon, la malattia di Hirschprung, le aderenze addominali a livello intestinale, la stitichezza duratura, la gravidanza, una dieta con troppe fibre alimentari.

Tipologie di volvolo

Dal punto di vista clinico si distingue fra due tipologie di volvolo, in base alla sede della torsione. In particolare si distingue fra:

  • volvolo ciecale: in cui la torsione interessa il primo tratto dell’intestino crasso, non a caso chiamato anche cieco;
  • volvolo sigmoideo: in cui la torsione interessa l’intestino crasso chiamato colon sigma.
  • volvolo del colon trasverso
  • volvolo ileo-sigmoideo: in cui il tratto di ileo va a formare un nodo intorno alla parte di intestino chiamata sigma;
  • volvolo della fessura splenica: la tipologia più rara in assoluto, in cui la torsione interessa la curvatura del colon che si interpone fra il colon trasverso e quello discendente.

Diagnosi

Per la diagnosi del volvolo è necessario un esame obiettivo e un’anamnesi attenta. Il medico valutando i sintomi e visitando il paziente si può fare un’idea della causa. Una radiografia addominale servirà per approfondire il primo esame e mostra il problema con evidenza, se presente. Una TAC servirà poi per dare una visione dettagliata dell’intestino, per capire la gravità della situazione e le eventuali conseguenze dell’irrorazione sanguigna.
Se il paziente è un neonato la TAC è comunque sconsigliata e si preferisce fare un’ecografia addominale. Un clistere a base di solfato di bario può mettere in evidenza i dettagli della situazione lungo il tratto colon-retto nell’intestino crasso.

Terapia

Il paziente con un volvolo viene ospedalizzato immediatamente per eseguire un trattamento in base al tipo di problema, ovvero alla gravità della torsione e alla posizione della torsione. Per la cura del problema è possibile effettuare un trattamento chirurgico oppure conservativo. La scelta fra le due opzioni dipende dai casi. Se la torsione è lieve si interviene con il metodo conservativo, mentre in caso la questione sia più grave, si interviene con la chirurgia. Per fare la scelta non si manca anche di considerare comunque l’età del paziente e la sua storia clinica: sugli anziani si sconsiglia, per esempio, la chirurgia.
Il paziente, ricoverato in ospedale, viene monitorato, idratato e messo sotto antibiotici per evitare infezioni batteriche. La chirurgia è effettuata con strumenti appositi e non è molto invasiva. Lo diventa tuttavia se si presentano delle complicanze e il caso diventa un’urgenza medica. In questo caso si può anche effettuare la rimozione della parte di intestino interessata. La prognosi dipende dalla tempestività del trattamento e dalla gravità.

Lorenzo