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Lansoprazolo: per dire basta all’acidità di stomaco.

Pubblicato da
Francesca Rotondo

Il Lansoprazolo appartiene a un gruppo di farmaci conosciuti come inibitori della pompa protonica. Viene utilizzato dalla maggior parte delle persone per combattere l’acidità di stomaco. Ma il suo compito non finisce di certo qui. Il farmaco è stato pensato e creato per il trattamento e la prevenzione delle ulcere intestinali, dell’esofagite e di altre condizioni cliniche caratterizzate da un’eccessiva produzione di acido all’interno dello stomaco.

Ci teniamo, però, ad avvertire che il Lansoprazolo non è indicato per garantire il sollievo immediato dai bruciori di stomaco. Non si tratta, quindi, di un analgesico o di un antidolorifico, ma è un farmaco a se state con una funzione ben precisa.

Viene immesso in commercio da diverse case farmaceutiche, famose e non, in quanto il suo brevetto non ha più validità.

Dosaggio per adulti

Una dose iniziale comprende 30 mg per via orale una volta al giorno, per un massimo di 8 settimane. Dopodiché il dosaggio viene ridotto a 15 mg, sempre una volta al giorno. L’assunzione deve comunque essere descritta dal medico.

Meccanismo d’azione del lansoprazolo

Il Lansoprazolo, che si trova all’interno di vari farmaci, è un principio attivo che fa parte del gruppo degli inibitori della pompa protonica. L’attività terapeutica è legata alla capacità di andare ad inibire in modo selettivo la pompa H+/K+ATPasi che viene espressa dalle cellule parietali che si trovano nello stomaco. Questa pompa è legata alla secrezione acida del lumen intragastrico, comportando un abbassamento del livello acido nello stomaco di circa l’80%. Questo farmaco riesce a toccare il picco di massima efficacia dopo una settimana. Ovvero nel momento in cui la sua azione inibente riesce ad arrivare a valori anche oltre l’80%. In confronto ai principi attivi usati in precedenza, come ad esempio l’omeoprazolo, il lansoprazolo presenta diversi miglioramenti sotto il profilo farmacocinetico. Infatti, è in grado di toccare una biodisponibilità pari all’80-90% in confronto al dosaggio assunta. Il punto massimo plasmatico si rileva entro due ore da quando viene assunto. Successivamente ad un metabolismo epatico, i metaboliti del lansoprazolo vengono espulsi soprattutto mediante le urine.

Studi ed efficacia del lansoprazolo

Il bruciore di stomaco corrisponde ad uno dei sintomi che colpiscono con la maggiore frequenza i cittadini degli stati Occidentali. Inoltre, non è sempre correlato ad una particolare malattia. Tra le varie cure previste c’è anche quella a base di lansoprazolo. Si consiglia un’assunzione di 15 mg al giorno per due settimane. Pare che sia una delle terapie migliori, sia dal punto di vista dell’efficacia che per quanto concerne la tollerabilità. Inoltre, può essere importante anche nella cura della gastrite. Quest’ultima è una patologia infiammatoria che colpisce la mucosa gastrica. Diversi approcci terapeutici innovativi hanno rilevato come un’associazione tra inibitori selettivi delle COX2 e lansoprazolo portare a notevoli miglioramenti. Soprattutto grazie all’azione di modulazione dell’attivazione dei linfociti. Infine, è emersa l’utilità dell’azione degli inibitori della pompa protonica anche per debellare il reflusso gastroesofageo. In modo particolare come elemento predittivo dello sviluppo di tale malattia, così come per capire il livello potenziale di efficacia della terapia.

Come si prende?

Il Lansoprazolo va preso esattamente come indicato nel bugiardino o come prescritto dal medico di base. Non modificare le dosi da sé, il medico è un professionista e sa di che cosa hai bisogno.

Si tratta di un medicinale che va preso, di solito, prima dei pasti, meglio se prima della colazione.

Per assumere il farmaco in soluzione orale, ti basta agitare la confezione e misurare il contenuto, utilizzando la siringa dosatrice fornita all’interno della scatola.

Nel caso di compresse, basta aiutarsi con un bicchiere d’acqua per mandarla giù. Se proprio fai fatica a deglutire e non ce la fai, puoi aiutarti ugualmente con una siringa sterile. Come fare? Apri la capsula e infila i granuli nella siringa. Aggiungi 4 ml di acqua in caso di una pastiglia da 15 mg, 10 ml invece per quella da 30 mg. Agita con delicatezza fino a quando la compressa non si disperde, poi spingi il composto in gola con la siringa entro 15 minuti dalla miscelazione. Infine, riempi di nuovo la siringa con dell’acqua, agita ancora e finisci di assumere i residui rimanenti.

Il Prevacid OTC, il principio attivo del Lansoprazolo, dovrebbe essere assunto una sola volta al giorno per un massimo di 15 giorni. È assolutamente sconsigliato prendere più di una compressa ogni 24 ore ed è necessario lasciar trascorrere almeno 4 mesi prima di riprendere il trattamento una seconda volta.

Quali sono le principali interazioni

Il metabolismo di questo principio attivo comporta che tale farmaco sia esposto a tante diverse interazioni con dei principi attivi che vengono metabolizzati dalla medesima struttura. Nello specifico, le principali interazioni sono quelle con farmaci come il ketaconazolo, itraconazolo, fluvoxamina, macrolidi e inibitori della proteasi. Questi medicinali possono provocare un notevole aumento della presenza di lansoprazolo. In questo modo, si va ad incrementare anche il pericolo che insorgano degli effetti collaterali. Invece, il lansoprazolo può comportare una modifica nelle proprietà farmacocinetiche di teofillina, fenitoina e farfari. Nel caso in cui venga assunto in associazione con degli antiacidi e sucralfato può comportare una riduzione della sua biodisponibilità.

Le varie avvertenze

Prima di cominciare un trattamento a base di lansoprazolo è bene indagare circa il motivo da cui derivano le malattie gastro-intestinali. Si punta ad evitare, infatti, che la cura a base di tale principio attivo possa nascondere segnali e sintomi di una diagnosi più precisa, rimandando l’intervento terapeutico. Per via del metabolismo epatico e della secrezione renale di tale principio attivo, è bene che l’assunzione venga sottoposte a rigide regole. Prima di tutto, il medico curante dovrà valutare attentamente benefici e svantaggi. In secondo luogo, invece, bisogna prestare la massima prudenza con i soggetti che presentano una minor funzionalità renale ed epatica. Bisogna evidenziare come un trattamento troppo prolungato può comportare un maggiore pericolo di contrarre infezioni da Salmonella e Campylobacter. Una concentrazione di saccarosio all’interno del farmaco potrebbe portare allo sviluppo di affezioni del tratto gastro-intestinale. Soprattutto in quei soggetti che soffrono di una minore tolleranza rispetto al fruttosio, galattosio/glucosio. Oppure anche rispetto a coloro che soffrono di saccarasi, isomaltasi oppure deficit enzimatico di maltasi. L’insorgere di cefalea, vertigini e sonnolenza potrebbe comportare una perdita parziale delle capacità percettive del paziente. Di conseguenza si sconsiglia di mettersi alla guida o di usare macchinari di precisione dopo la sua assunzione. Questo farmaco si può acquistare esclusivamente previa presentazione della prescrizione del medico.

Effetti collaterali, gravidanza e allattamento

Il Lansoprazolo può dare qualche effetto collaterale. I meno comuni, ma i più pericolosi sono:

  • dolore allo stomaco, diarrea e feci acquose o con sangue
  • convulsioni
  • problemi di tipo renale (presenza di sangue nelle urine, bisogno di urinare più frequente, aumento rapido di peso)
  • carenza di magnesio (vertigini, confusione, battito cardiaco accelerato o irregolare, tremori, nervosismo, crampi muscolari).

Gli effetti collaterali più frequenti sono, invece:

  • nausea e mal di stomaco
  • diarrea o costipazione
  • mal di testa.

Pericoli in gravidanza

Gli studi scientifici effettuati finora non sono riusciti a dimostrare prove tangibili sulla pericolosità del Lansoprazolo in gravidanza. La tesi viene avvalorata da un esperimento recente che ha monitorato alcune donne in età fertile e in dolce attesa durante l’assunzione del farmaco. La ricerca non ha mostrato alcun aumento della frequenza di malformazioni e/o altri effetti dannosi, diretti e indiretti, sul feto.

Al contrario, gli studi sugli animali affermano il contrario. Nelle cavie, infatti, si è notato aumento dell’incidenza di danni al feto. Questo significa che è necessario porre molta attenzione ed evitare l’assunzione di Lansopranzolo in stato interessante e durante l’allattamento, a meno che non sia strettamente necessario e sotto controllo medico.

Acidità di stomaco: rimedi naturali

Il reflusso acido, è un comenu fastidio che colpisce gran parte della popolazione, e che almeno una volta nella vita abbiamo avuto tutti. Esso si manifesta quando lo sfintere esofageo situato nella parte inferiore, che separa lo stomaco e l’esofago, si apre, e così facendo lascia passare l’acido dello stomaco nell’esofago, provocando nella persona colpita dei sintomi molto fastidiosi. A determinare tale disturbo possono esserci alla base le cattive abitudini alimentari, oppure il consumo eccessivo di alcol e di caffè. Il reflusso gastroesofageo di può manifestare anche nelle donne in gravidanza, causato dai cambiamenti ormonali. Per far fronte a tali disturbi, come abbiamo visto, possiamo utilizzare il Lansoprazolo, oppure semplicemente modificare il nostro stile di vita, in particolare le abitudini alimentari. Vi sono anche moltissimi rimedi naturali al 100% in grado di alleviare la fastidiosa sintomatologia dell’acidità di stomaco, che ora vedremo insieme:

  1. Acqua: l’acqua contribuisce alla rimozione totale delle tossine e dell’eccessivo acido presente nello stomaco.
  2. Mandorle: le mandorle sono un frutto che fornisce moltissimi benefici al nostro sistema digestivo. Nello specifico, questo frutto possiede grandi quantità di olio, che può essere impiegato per lenire lo stomaco, e di coneguenza regolarizzare i livello di pH nel corpo. Basta semplicemente immergere in abbondante acqua un quantitativo a vostro gradimenti di mandorle e lasciarle in ammollo per alcune ore. Dopodiché potete consumare la bevanda un paio di volte nell’areco della giornata, così facendo vedrete pian piano dei miglioramenti.
  3. Mela: consumando una mela, oppure mangiando solo alcune fettine tutti i giorni, è possibile riuscire a mantenere bassi i livelli di acido presenti nello stomaco.
  4. Bicarbonato di sodio: anche il comune bicarbonato di sodio, quello che si utilizza per lavare la frutta e la verdura, è un ingrediente molto efficace per contrastare il reflusso acido. Basta aggiungere un cucchiaio di bicarbonato di sodio in una tazza di acqua naturale, mescolare accuratamente con u cucchiaino e consumare dopo i pasti. Pian piano il bruciore inizierà a scomparire.
  5. Banane: questo frutto è in grado doin calmare il mal di stomaco e di ridurre i livelli degli acidi presenti al suo interno. Consumare 1 o 2 banane al giorno dopo i pasti principali, aoiiuta a sbarazzarsi rapidamente del fastidio dato da bruciore. In alternativa potete realizzare in casa dei frullati.
  6. Ginger: il ginger, ovvero lo zenzero ha proprietà benefiche per il nostro stomaco, in quanto è in grado di fare abbassare il dolore mediante l’assorbimento dell’acido presente nell’apparato digestivo. Potete masticare due fettine di zenzero fresco durante il giorno al bisogno, oppure potete utilizzarlo come condimento per le pietanze.
  7. Semi di finocchio: un altro rimedio del tutto naturale per debellare il reflusso acido, consiste nel masticare alcuni semi di finocchio crudo, oppure con essi realizzare una tisana. Basta semplicemente aggiungere due cucchiai di semi di finocchio in una tazza con acqua bollente e lasciare in infusione per circa dieci minuti. Successivamente filtrate la bevanda con un colino e consumate.
  8. Camomilla: la camomilla è un rimedio casalingo molto efficace contro il reflusso acido, oltre a calmare la tensione nervosa. Consigliamo di consumare una tazza al giorno di questa bevanda dopo i pasti.
  9. Uva: appena avvertite i sintomi del reflusso acido, potete masticare 10 o 20 chicchi di uva per alleviare in breve tempo il dolore causato dall’acidità di stomaco.
  10. Patate: anche questo ortaggio è in grado di alleviare la sintomatologia che si manifesta in presenza di acidità di stomaco. Potete realizzare in casa un succo, schiacciando le patate e mescolandole con acqua fredda, da consumare durante l’arco della giornata.
  11. Ananas: questo frutto è un eccellente fonte di bromelina, ovvero nun particolare enzima in grado di inibire la produzione dell’acido da parte dello stomaco. Consumare due o più fette di ananas al giorno, per alleviare i dolori causati dall’acidità di stomaco.
  12. Latte: consumare un bicchiere di latte caldo aoiuta ad alleviare i fastidiosi sintomi del reflusso acido, perché in grado di favorire la chiusura della valvola presente tra lo stomaco e l’esofago.
  13. Cavolo: il cavolo è un ortaggio ricco di proprietà antinfiammatorie, ed inoltre aiuta a rafforzare il nostro sistema immunitario e la digestione. Potete realizzare comodamente da casa un succo, frullando il cavolo con due carote, da consumare ogni mattina a stomaco vuoto.
  14. Aceto di mele: come per le mele, anche il suo aceto è in grado di controllare la produzione dell’acido nello stomaco. Di conseguenza il suo utilizzo può ridurre di molto il dolore. Diluite 2 cucchiai di aceto di mele in mezzo bicchiere di acqua naturale, dopodiché mescolate accuratamente e consumate la bevanda ogni giorno dopo i pasti principali.
  15. Curcuma: tale spezie è molto utile per prevenire l’accumulo di acido nello stomaco. Favorisce la digestione e previene i sintomi del reflusso acido. Basta semplicemente aggiungerla nelle pietanze che portate in tavola.
Francesca Rotondo