Il fiordaliso è una pianta molto diffusa della famiglia delle Asteraceae e ha molte denominazioni differenti. Scientificamente denominata Cyranus segetum oppure Centaurea cyranus, questo fiore viene popolarmente definito anche centaurea, garofano di campo, battisuocera e fiore di Zaccaria. Il fiordaliso è originario del Vicino Oriente, ma nel corso dei secoli è andato diffondendosi in tutto il mondo (proprio per questo ha molti nomi). Le prime testimonianze del suo utilizzo a scopo terapeutico risalgono al XII secolo. I suoi fiori sono splendidamente azzurri e proprio per questo viene anche chiamato occhi di cielo, poiché uno dei primi utilizzi era proprio per la sua capacità contro le affezioni agli occhi.
Il fiordaliso è sostanzialmente una pianta erbacea che cresce nei campi di cereali. I suoi steli hanno una colorazione verde-grigia e hanno un aspetto vellutato, così come le foglie, strette, lunghe e appuntite. I fiori sono alti al massimo una ventina di centimetri, perlopiù sono azzurri, tuttavia alcune specie sono bianche e porpora. I frutti sono acheni e vengono anche questi utilizzati. Oltre ai semi, del fiordaliso, si utilizzano i fiori e le foglie. Il fiore di fiordaliso viene utilizzato per decotti, tisane e infusi, come ingrediente di colliri e medicinali e nella cosmesi. I fiori di fiordaliso vanno raccolti preferibilmente appena sbocciati affinché mantengano le loro proprietà e fatti essiccare all’ombra, la conservazione deve essere invece al buio e in un posto secco.
Non vi sono né controindicazioni, né interazioni, né effetti collaterali noti.
Uno dei motivi più classici per il quale viene usato il fiore di fiordaliso è la sua capacità diuretica e digestiva. I petali di fiordaliso in particolare favoriscono la stimolazione metabolica andando ad agevolare il buon funzionamento dell’apparato digerente, alleviando eventuali disturbi gastrici e favorendo la diuresi. Il fiordaliso infatti rinvigorisce l’attività del fegato e lo rende meno disponibile ad essere sottoposto a infezioni. Queste sue doti lo rendono molto utilizzato come lassativo leggero e digestivo per i bambini. Il fiore di fiordaliso allevia i disturbi delle mucose dello stomaco e dell’intestino, favorisce la guarigione delle piaghe e delle ulcere.
I fiori di fiordaliso sono dei validi alleati per il trattamenti in caso di disturbi dell’apparato respiratorio. Le sue proprietà espettoranti e antinfiammatorie intervengono infatti a livello dei bronchi decongestionandoli e favorendo la disgregazione e la conseguente eliminazione del muco.
Il fiordaliso, efficace ma delicato, è un ottimo e valido ingrediente per i prodotti indicati per la terapia di disturbi agli occhi, è un eccellente calmante oftalmico: per irritazioni degli occhi e delle palpebre e congiuntiviti. Per gli occhi il fiordaliso si utilizza in soluzione liquida o decotto.
Le sue proprietà benefiche riguardano anche il trattamento degli stati infiammatori della pelle e delle mucose, è sufficiente fare un impacco con la soluzione liquida a base di questo fiore oppure fare dei gargarismi nel caso dell’infiammazione delle mucose della gola o delle raucedini.
Per un decotto concentrato, per renderlo adatto agli impacchi, la proporzione ideale è di 10 grammi di fiori per 250 ml di acqua bollente, per 10-15 minuti di infusione. Utilizzare la sostanza tiepida. Per fare invece una tisana o un infuso, ideale per combattere raffreddori e sintomi influenzali e a scopo digestivo, mettere 4 g di fiori secchi per tazza.
È possibile utilizzare i fiori di fiordaliso mettendoli direttamente nella vasca da bagno affinché ne benefici la pelle di tutto il corpo. Per questo medesimo scopo è possibile anche creare una lozione rassodante, tonificante, rinfrescante con acqua distillata di fiordaliso (un terzo), acqua distillata di rose (un terzo) e quella di hamamelis.
Un altro singolare modo d’uso è quello di mettere circa 25 g di fiori in un litro di birra, lasciandoli macerare per 2 settimane. Questa preparazione è l’ideale per la gotta, le coliche nefritiche e la ritenzione idrica, è sufficiente un bicchiere prima dei pasti.
Il fiordaliso, come tutti i fiori, ha il suo significato floreale e mitologico. Gli antichi erano dei grandi osservatori della natura, e in particolare di piante e fiori da cui ricavavano unguenti ed erbe medicinali per le loro terapie mediche. Il fiordaliso è legato, stando al suo nome scientifico, al conosciutissimo, in antichità, centauro Chirone, che secondo la mitologia conosceva molto bene la medicina e le erbe. Egli era molto saggio e fu maestro di molti dei grandi eroi greci, ma scambiò la sua immortalità con Prometeo, perché colpito da una freccia avvelenata che non poteva ucciderlo, ma comunque aveva un effetto disastroso sulla sua psiche.
Ma a parte il nome scientifico, il nome volgare del fiordaliso ha un origine francese, da “fleur de lys” che significa il fiore del giglio, un simbolo regio, perché il giglio era proprio nello stemma dei re Borboni, che ne avevano fatto il loro fiore. Anche il re di Germania Guglielmo I adottò il fiordaliso nel suo stemma, si dice dopo una fuga in battaglia che lo portò in un campo di grano, dove la mamma faceva composizioni proprio con questi fiori, con un effetto calmante.
Ma il fior di giglio, e il fiordaliso, sono fiori utilizzati in molti stemmi, proprio per la loro importanza fitoterapica.
Nel tipico e noto linguaggio dei fiori invece, il significato del fiordaliso è quello della dolcezza e della leggerezza. Regalarne uno simboleggia essere, da parte del donatore, un amico vero, ma in Oriente il fiore viene regalato per amore e desiderio di felicità per la propria amata.
Per gli uomini cristiani del Medioevo invece, il fiordaliso simboleggiava il Cristo vincitore sul demonio, perché il fiore veniva usato come antidoto al veleno del serpente. Il fiordaliso è così importante perché era già utilizzato nel Neolitico, come testimoniano i numerosi reperti ritrovati dai paleontologi.
Se avete la passione per la medicina naturale, e volete coltivare il fiordaliso per poi sfruttarne le proprietà, l’allevamento di questo fiore è abbastanza semplice. Una volta era molto abbondante nei campi di grano, tanto che in inglese il suo nome è cornflower, ma oggi, con la chimica nei campi, il fiordaliso si è ritirato dalle coltivazioni, perché molto sensibile a pesticidi e diserbanti. Fino a qualche decennio fa erano molti quelli che andavano a raccoglierlo per poi usarlo, ma vita moderna ci ha fatto dimenticare queste usanze, e comunque non sarebbe salutare raccogliere fiori da campi potenzialmente contaminati dalla chimica a nostra insaputa.
La cosa migliore è quindi coltivarlo, e trattarlo nel modo migliore, sia per motivi estetici che per quelli fitoterapici.
Fortunatamente non dovete per forza avere a disposizione un giardino per coltivare il fiordaliso, perché cresce bene anche in vaso, con le adeguate cure. Inoltre, l’Italia ha un clima perfetto per questo fiore, perché il clima temperato è il suo habitat ideale, essendo molto comune nel Mediterraneo allo stato selvatico. L’importante è fornirgli un’esposizione solare buona, ma non eccessiva, e dei terreni idratati e morbidi. Basta scegliere comunque una buona posizione, e si può coltivare in tutta Italia, sia nel freddo settentrionale che nel caldo meridionale. L’importante è non coltivarlo in un terreno secco, duro e poco strutturato. La morbidezza del terreno, e la sua ricchezza organica, è infatti fondamentale per la sua crescita. Predisponete dunque, sia in giardino che in vaso, un terreno molto drenato, per non trattenga l’umidità pur mantenendo sofficità, e che sia ben concimato, possibilmente in modo naturale. Per avere drenaggio, potete usare anche un po’ di sabbia.
La pianta ha bisogno di un’irrigazione abbondante, specialmente con il caldo, ma non dovrà mai essere ristagnante, ritornando all’importanza del drenaggio. In caso di caldo intenso e siccitoso, l’irrigazione dovrà essere effettuata ogni due giorni, per tenere il terreno umido e soffice. In caso di caldo straordinario, innaffiate pure ogni giorno.
Queste raccomandazioni sono valide sia per la coltivazione in giardino che in vaso, con particolare attenzione a quest’ultima tecnica, perché qui il drenaggio è più importante in quanto l’acqua tende a ristagnare per il poco spazio. La raccomandazione è dunque quella di mettere i soliti pezzi di coccio o dei sassi sul fondo del vostro vaso, prima di riempire di terriccio, molto fertile. La concimazione va fatta mensilmente.
La semina va fatta a dimora, ovvero nel vaso, o nel terreno, in cui la pianta vivrà, in quanto eventuali travasi sono abbastanza stressanti per il fiordaliso, che in genere perde vigore e può non sopportare l’operazione. Il periodo di semina è molto lungo, da inizio marzo fino alla fine d’agosto, e può essere effettuata più volte l’anno. La fioritura avviene in genere da primavera alla fine dell’estate, e il mantenimento è molto semplice, se si rispettano le indicazioni al paragrafo sopra. Non ha bisogno infatti di potature, a parte le parti secche, e deve restare al sole, non eccessivo, mentre l’inverno può restare fuori se non è troppo rigido, dopo una piccola pacciamatura. Il fiordaliso poi, non è aggredito da insetti, funghi e batteri.