Se le tue piante si ritrovano piene di macchioline che sembrano cotone, non sono abitate da un ragno, ma infestate da un parassita pericoloso: la cocciniglia cotonosa.
La cocciniglia cotonosa, scientificamente Icerya purchasi, è un tipo di parassita che attacca le piante. Esso appartiene al genere dei cosiddetti Rincoti e alla famiglia dei Margarodidi, e comprende differenti specie di eguale pericolosità. Essa può infestare praticamente tutti i tipi di piante ornamentali, piante grasse, da giardino e di appartamento, alberi da frutto. I Rincoti, originari dell’Australia, si distinguono gli uni dagli altri per il tipo di secrezione che producono e per il colore del loro esoscheletro: che va dal bruno al rossastro al bianco. Le dimensioni di questi animaletti sgradevoli sono molto ridotte e proprio per questo motivo non sono facilmente riconoscibili e di conseguenza non è sempre scontato rilevarne la presenza in tempo per intervenire prima che facciano danni gravi o ormai troppo evidenti.
Questi piccoli parassiti agiscono infestando la struttura delle foglie della pianta succhiandone la linfa vitale e producendo di conseguenza una sostanza zuccherata, meglio definita melata. Questa sostanza mette in ulteriore pericolo la pianta poiché la sostanza dolce in molti casi attira altri animali e parassiti, come per esempio formiche oppure funghi patogeni che possono determinare la fumaggine. A seguito di un attacco di cocciniglia, la pianta muore di solito soggetta ad infezioni secondarie. La cocciniglia cotonosa non produce solamente un danno estetico, che può di fatto essere anche lieve, ma colpisce in modo patologico.
La fumaggine è una fitopatologia fungina, in pratica porta la pianta colpita alla necrosi e man a mano alla morte. Questi parassiti devono essere riconosciuti prima che possano causare danni.
L’insetto della cocciniglia cotonosa non supera i 5 millimetri di lunghezza. Le femmine sono ovali e hanno il dorso ricoperto da una patina bianca che sembra cotone, mentre i maschi (a volte con le ali) sono di colore giallognolo. Nel loro stato giovanile sono arancioni. Le femmine adulte sono in grado di fecondarsi da sole, ovvero ermafrodite. I maschi insomma non sono determinanti a fini riproduttivi e sono infatti poco diffusi. Le femmine fecondano le uova nei mesi invernali e queste si schiudono di solito verso primavera. In un anno la cocciniglia cotonosa può fecondare fino a 300 uova.
Come detto, i parassiti che causano la cocciniglia cotonosa possono essere diversi, di conseguenza il rimedio non è unico e infallibile: rimedi naturali funzionano per alcune varietà di cocciniglia, mentre quelli chimici per altre tipologie ancora. Ad ogni modo sicuramente è meglio agire in fretta, affinché il danno non si estenda ulteriormente. La cosa ideale ovviamente sarebbe la prevenzione.
Sappiamo che la cocciniglia si diffonde in particolare in ambienti caldi e secchi, per questo gli attacchi avvengono più spesso durante l’estate. Per evitare la comparsa di questi parassiti, un primo passo è quello di irrigare la pianta con regolarità sia che il verde sia interno o esterno a casa. Il fatto che le piante siano in appartamento, non è sufficiente a proteggerle, poiché in casa, come fuori, si possono formare le condizioni adatte a questa malattia. Un modo di prevenire è quindi quello di lavare le foglie della pianta.
Abbiamo visto che la cocciniglia cotonosa colpisce più o meno tutte le piante. Questo è in parte vero ma, come la storia ci racconta, la sua piante preferite sono quelle degli agrumi, tant’é che in passato si è meritato il nome di cocciniglia degli agrumi.
Le sue origini sono in Australia. Arrivò poi negli Stati Uniti verso la fine dell’Ottocento per poi far la sua comparsa qui da noi in Europa, verso il Novecento. In Italia fu Napoli la prima città a essere colpita e man a mano si espanse alle altre città calde.
La coccinilla cotonosa preferisce tutte le piante legnose, quelle ad esempio degli agrumi, ma anche dell’acacia. Prevalentemente infesta e rovina le piante di ginestre, il pittosporum e la robina.
Quando capiamo che la pianta è stata già infestata da questo parassita, possiamo pensare a come sistemare la situazione. I metodi come detto possono essere naturali o meno. I rimedi naturali sono migliori, nel senso che si rispetta l’ambiente e la pianta stessa. Questi però non funzionano per tutte le tipologie di cocciniglia cotonosa, di conseguenza si potrebbe essere costretti a ricorrere ad insetticidi chimici. In questo caso è consigliato ricercare prodotti che non siano dannosi per l’uomo e ammessi anche quindi in agricoltura.
La prima cosa da fare è quella di rimuovere fisicamente gli insetti e le secrezioni prodotte durante l’estrazione della linfa. Si deve perciò lavare ogni parte della pianta con cura, anche la dove sembra non esserci niente. Sono insetti molto piccoli e perciò vederli è difficile.
Uno dei rimedi naturali migliori sono gli insetti antagonisti, ovvero alcuni tipi di coccinelle o vespe contrastano specificatamente la formazione e la proliferazione delle colonie di cocciniglia. Un altro rimedio naturale è quello di bagnare le foglie con cura con acqua, in modo da fare staccare gli esemplari dello sgradito ospite dalla lamina fogliare. Se la pianta in questione, attaccata dalla cocciniglia cotonosa è una pianta da frutto, è possibile operare delle potature, in modo da creare aria fra rami e foglie e favorire il passaggio di calore e sole: i raggi solari infatti causano la morte dei parassiti. In alternativa all’acqua, si può anche tentare la maniera forte con l’uso di alcool. Imbevendo un dischetto di cotone con questa sostanza e strofinando le parti che sono evidentemente state colpite da questo insetto. Anche il sapone molle è un tipo di rimedio definito naturale. Esso infatti spruzzato insieme a dell’acqua sulle parti colpite, ne determina la morte, andando ad uccidere anche le uova di parassita deposte sulle foglie. Il problema così viene estirpato.
Innaffiando regolarmente la pianta può essere usato uno spruzzino, aggiungendo magari alcuni oli essenziali come ad esempio il tea tree oil e la propoli. In alternativa alle essenze potete usare anche sapone di Marsiglia in scaglie. Hanno un’azione repellente e inoltre, l’azione meccanica dell’acqua ne favorisce il distacco.
Il verderame e i piretroidi sono soluzioni contro la cocciniglia cotonosa, in particolare per prevenirla. Altre sostanze utili contro questo parassita, sono l’olio minerale raffinato che ha effetti neurotossici, l’olio bianco, insetticidi che hanno alla base l’imidacloprid. Questi ultimi prodotti sono fortemente chimici, di conseguenza, per evitare che intossichino la pianta, vanno usati quando questa è allo stato vegetativo, ovvero non sta fiorendo.
Dopo aver rimosso le parti rimuovibili affette da cocciniglia, diluite un cucchiaio di alcool in un litro di acqua. Spruzzate questa soluzione direttamente sugli insetti, preferibilmente nelle ore più calde della giornata, anche per tre volte al giorno ogni 2-3 giorni. Se la pianta è delicata spruzzatela la sera, quando il sole non va ulteriormente a carico delle foglie.
Oppure
Prendete del sapone di Marsiglia liquido e diluitene 25 cc in un litro di acqua. Se è solido ne diluirete 10-20 g sempre nello stesso quantitativo di acqua. Agire sempre spruzzando direttamente sui parassiti: l’azione insetticida ostruisce gli organi respiratori dei parassiti che di conseguenza muoiono. Ripetere l’operazione fino a 3 volte al giorno ogni 3-5 giorni.
Si, la cocciniglia cotonosa è un vero e proprio nemico per chi in casa o in giardino, cura delle piante. Si nutre della linfa delle nostre piante, le danneggia e attira altri insetti parassiti su di loro, oltre che gli attacchi fungini. Quando poi l’attacco è elevato, può manifestarsi anche la fumaggine. Si tratta di un parassita difficile da eliminare, molto aggressivo.
Per prima cosa di adatta molto bene all’ambiente. Questo rende l’insetto particolarmente forte. Oltre ad attaccarsi alle foglie, colpisce i frutti, i rami e i germogli della pianta. Non estrae infatti solo la linfa. In base all’ambiente che infesta, modifica le sue abitudini alimentari.
Quando raggiungono l’età adulta, si rivelano insetti molto resistenti. Purtroppo infatti, l’azione dei pesticidi si rivela spesso nulla. Sul loro corpo sono presenti delle protezioni che rendono l’insetto quasi impermeabile. Non solo, per difendersi da altri insetti predatori, producono sostanze che li tengono lontani.
Infine, ne rende difficile l’eliminazione la sua veloce colonizzazione. Basta una sola pianta malata tra molte piante sane, perché il parassita si diffonda. Se vi aggiungiamo la loro resistenza e la capacità di attaccarsi praticamente ovunque, ecco che questo insetto si conferma ancora una volta uno dei più temibili per chi cura le piante.
Non tutto il male viene per nuocere. Esistono delle specie di coccinelle cotonose utili in agricoltura, proprio come la Kerria Lacca. E’ conosciuta anche come cocciniglia della lacca. La sua secrezione è una sostanza resinosa, usata nel settore industriale per creare la gommalacca. Si tratta di un polimero naturale, la cui composizione chimica è molto simile a quella di vari polimeri sintetici ed è infatti usata come plastica naturale. La Kerria Lacca viene sfruttata anche come colorante.
Vive sugli arbusti sulle piante arboree. Il rapporto è, come accade per tutte le specie di cocciniglie cotonose, di tipo parassitario. Ogni anno nascono circa 2 o 3 generazioni e danno vita a colonie molto numerose.
Dalle uova escono le neanidi, lunghe meno di un millimetro. Hanno già il loro apparato boccale, possiedono occhi zampe e antenne. Subito dopo la nascita le larve si aggregano intorno a un ramoscello. La colonia conta da 50 a 100 larve per ogni centimetro cubo.
La plastica naturale che producono, la iniziano a secernere già dopo 1 o 2 giorni di vita. A produrla sono le ghiandole laccipare. Al loro interno resta la larva, dove fa la sua prima muta. Il fatto che si radunino in colonie, porta alla creazione di un unico blocchetto di lacca.
Questo insetto è originario di varie regioni tropicali e subtropicali. Lo troviamo in India, nel sud-est asiatico e in alcune zone meridionali della Cina. Ed è soprattutto qui che viene sfruttato l’insetto per la produzione di gommalacca. L’uomo provoca su una pianta l’infestazione, così da ricavare la lacca. Una volta prelevata viene purificata e assume la forma di sceglie giallo/bruno.
L’attività economica che viene alimentata da questi insetti è di notevole spessore. La gommalacca in qualità di polimero naturale viene usato al posto di vari polimeri sintetici. Usato per la produzione di vernici impiegate per i restauri e gli strumenti musicali. Viene usato anche come additivo alimentare nel settore dei dolci. E’ infatti commestibile ed è usato per rendere lucide caramelle, pillole e frutta.