Il periodo fertile corrisponde all’ovulazione. Durante questi i giorni potete concepire un bambino. Difficilmente una donna resta incita dopo uno o due mesi di tentativi, quindi non scoraggiatevi per i tempi di attesa e, in caso di dubbi contattate il medico!
Alcuni giorni vi abbiamo parlato di come fare il calcolo della data presunta parto. Oggi invece, vi spieghiamo come fare a calcolare il fertile. In media dal primo giorno di mestruazione dovete andare avanti di 14 giorni sul calendario, in questo modo avete un’indicazione di quando il vostro corpo entra in ovulazione.
Molto comunque dipende dalla donna. Chi ha un ciclo mestruale irregolare trova difficoltà a calcolare il suo periodo fertile. Le mestruazioni in anticipo ad esempio, sono un segnale chiaro che il nostro orologio biologico si è settato su ritmi diversi rispetto alle altre.
Lo stato della fertilità spesso viene influenzato anche dalla quantità del ciclo, se è scarso oppure abbondate. Ci sono tanti piccoli campanelli d’allarme da non sottovalutare quando si cerca di avere un bambino.
Dicevamo che, dal quando compaiono le mestruazioni, dobbiamo calcolare quattordici giorni. Quello è indicativamente il giorno di ovulazione. Tuttavia la fertilità non si limita a sole 24 ore in un mese. L’ovulo è vero che viene espulso dal follicolo e aspirato nelle tube di Falloppio per un’intera giornata.
Quali sono i sintomi
I sintomi possono essere diversi. Alcune donne hanno un’ovulazione dolorosa mentre altre, la vedono passar via senza neanche rendersene conto. Se voi siete tra quelle donne che vogliono avere un figlio e ogni mese incrociate le dita davanti al test di gravidanza, avere un’ovulazione sintomatica è una vera benedizione.
Non esistono sintomi identici da una donna all’altra. Tuttavia ci sono dei segnali abbastanza comuni. Può esserci un dolore più o meno intenso su tutta la zona bassa del ventre, molto simile a quello delle mestruazioni ma di solito molto meno intenso.
Il dolore è causato dal follicolo in crescita. L’ovaio aumenta di volume, arriva al doppio. Ciò provoca la distensione della membrana interna della cavità addominale. Su tale membrana ci sono i recettori del dolore e sono evidentemente coinvolti. E’ nel momento in cui il follicolo si rompe che si entra nella fase pre-mestruale e ciò porta il dolore a scomparire.
Alcune donne le sentono queste fasi che si svolgono nell’arco di tempo molto limitato. Altre invece, non lo percepiscono. Di solito comunque i dolori legati all’ovulazione, che poi sono i sintomi del periodo fertile, scompaiono dopo la prima gravidanza. Un altro segnale è il muco cervicale. Discende e si deposita sugli slip oppure va via nell’atto di urinare. Durante l’ovulazione è praticamente trasparente e molto filamentoso.
Molte donne percepiscono il periodo ovulatorio doloroso e perciò debilitante. Alcune donne possono avere perdite ematiche, fitte al fianco, senso di pesantezza, crampi all’addome, stipsi, minzione frequente.
Chiaramente davanti ad un dolore persistente è bene fare la visita dal ginecologo. Alcune volte non si tratta di semplici dolori legati all’ovulazione. Può esserci ad esempio una cisti ovarica, ma anche una gravidanza ectopica oppure l’endometriosi. Può essere anche una semplice infiammazione, come ad esempio la cistite.
Fate attenzione anche al fatto che alcune volte non si tratta di ovulazione. I dolori associati possono essere gli stessi che ci sono all’inizio di una gravidanza.
Test di gravidanza
Naturalmente, la donna capirà di essere incinta solo quando si renderà conto di aver saltato il successivo periodo mestruale. A quel punto, la gravidanza sarà confermabile mediante l’esecuzione di un test di gravidanza delle urine. Acquistabile in ogni farmacia, misura un ormone speciale contenuto nelle urine solo – appunto – in caso di “dolce attesa”.
Purtroppo, nonostante una crescente consapevolezza sul tema, ancora oggi molte coppie non comprendono a fondo il concetto del periodo fertile. Ciò porta sia a gravidanze non pianificate, che a coppie che divengono frustrate dal fatto che non riescono a generare una gravidanza. Ed ecco perché è molto importante interpretare correttamente le informazioni di cui sopra e, soprattutto, parlarne con un medico!
Come si calcola
Potete calcolarlo con il calendario. Partite dal primo giorno dell’ultima mestruazione e calcolate due settimane. Se avete un ciclo più lungo dei classici 28 giorni, ricordatevi che l’ovulazione inizia sempre 2 settimane prima del prossimo ciclo. Se ad esempio il vostro orologio è impostato su una frequenza di 36 giorni, vuol dire che dopo 22 giorni dal primo giorno di ciclo, entrerete in ovulazione.
Non si tratta comunque di un calcolo affidabile perché anche le donne con un ciclo mestruale molto regolare, possono subire dei ritardi a causa ad esempio di malattie, stress, medicinali… Altrimenti è possibile sapere indicativamente quando il nostro corpo è pronto ad accogliere un figlio, basandosi sulla temperatura basale.
Imparare a conoscere il proprio corpo
Che sia per favorire una gravidanza o per avvalersi di un metodo di contraccezione naturale, è consigliabile per ogni donna imparare a capire i delicati meccanismi dell’ovulazione e della fecondazione, tenendo presente che non esiste uno standard comune, e che spesso la situazione si modifica anche da un ciclo all’altro. Inoltre, evitare o programmare una gravidanza utilizzando un metodo naturale, è un sistema che può funzionare solo se esiste un’ottima interazione con il partner. Dopo aver individuati i giorni fertili, se l’intenzione è quella di evitare la gravidanza, è ovviamente indispensabile evitare di avere rapporti sessuali non protetti.
Periodo fertile dell’uomo
In un articolo completamente rivolto alle donne, non poteva mancare un piccolo riferimento anche alla fertilità dell’uomo. Nella coppia entrambe le parti giocano un ruolo fondamentale al momento del concepimento.
L’uomo è più fertile ad esempio quando si trova in una condizione ottimale, dove il ciclo del sonno è buono e i livelli di ormone dello stress non sono alti. Ugualmente vale se ha un colesterolo nella media e se assume molta vitamina D.
Quante sono le probabilità di restare incinte?
Ma quali sono per una donna, le possibilità di restare incinta ad ogni ovulazione? Come abbiamo già visto i fattori determinanti sono tanti. Si parte da una condizione generale di salute, allo stile di vita (fumo, assunzione di alcol e farmaci), lavoro stressante, inquinamento atmosferico etc. Molto importante poi l’età.
Secondo uno studio, la donna ha il 30% di possibilità di rimanere incinta prima dei trent’anni. Verso i 40anni sono scese al 10% e superati i 43 anni, scendono al 5%.
App che possono esservi utili
Esistono varie app per smartphone e tablet che vi aiutano a monitorare il ciclo mestruale e sapere quando siete nel periodo fertile. Gli esperti ricordano che non sono particolarmente affidabili, tuttavia permettono di avere delle indicazioni utili.
Non sono chiaramente da usare come metodo contraccettivo ma vi supportano se invece siete in cerca di un bambino! Ecco tre app per voi, da usare sia su iOS che Android!
- Calendario WomanLog: vi aiuta a calcolare il vostro ciclo mestruale. Grazie a una comoda schermata monitorate anche gli ultimi tre mesi del vostro ciclo.
- Igyno: è stato pensato un po’ come un ginecologo virtuale. Monitora il ciclo le variazioni degli ormoni. Offre anche un tutorial per l’auto-palpazione, c’è il grafico dell’ovulazione e la possibilità ci condividere tutti questi dati con il vostro partner, grazie a una semplice schermata.
- LoveCycles: un’app molto semplice da utilizzare. Monitora la durata del ciclo, vi segna quando tornerà il successivo e anche di tenere nota di quando avete i rapporti sessuali. Potete anche aggiungere informazioni come sull’umore, il peso etc.
Se desiderate saperne di più, vi consigliamo ovviamente di ricorrere alla consulenza esperta del vostro medico di famiglia o del vostro ginecologo.
Ed infine, passiamo adesso, per vostra maggior praticità e facilità nell’individuazione ai sistemi pratici per il calcolo.
5 sistemi per l’individuazione del giorno X
Pratici consigli per restare incinte: le ecografie transvaginali, i test che si possono acquistare in farmacia, la temperatura basale, osservare il muco della cervice uterina, il calcolo dei giorni della ovulazione ed il periodo fertile. Ecco tutto e dettagliatamente.
Nel dettaglio, si conoscono cinque segnali che una donna può usare per l’individuazione del giorno esatto in cui ovula, per poter sapere, di conseguenza, quando arriva il momento di intensificare il numero dei rapporti sessuali.
1) Le ecografie transvaginali
Se una donna non riesce perfettamente a comprendere i segnali che il proprio corpo le invia, potrebbe scegliere di chiedere al proprio ginecologo di eseguire delle ecografie transvaginali.
2) I test che si trovano nelle farmacie
Il momento dell’ovulazione può essere individuato anche per il tramite di appositi stick che si possono acquistare nelle farmacie, ma non solo, anche in tanti supermercati.
Sono, appunto, i cosiddetti “stick per ovulazione”, che si reperiscono nelle confezioni contenenti dai 5 ai 7 stick. Questi prodotti sono un ausilio per la donna che vuol sapere se la propria ovulazione e imminente oppure no. Tanto l’utilizzo che l’interpretazione di questi mezzi sono sufficientemente facili. E sufficiente urinare sullo stick per circa cinque secondi per poi attendere alcuni minuti.
A questo punto sullo stick compariranno due lineette colorate: se la lineetta originale è di colore meno intenso della lineetta di controllo, allora si può dedurre che si è ancora abbastanza lontani dal momento dell’ovulazione; invece, se entrambe le lineette sono praticamente simili e di colorazione molto intensa, allora si può supporre che il periodo ovulatorio è molto vicino, e si può approssimativamente ipotizzare che avvenga nelle successive 24/36 ore (naturalmente anche prima). Questi test vanno ripetuti per qualche giorno, a partire da quello che si ritiene il più probabile in cui possa avvenire l’ovulazione, e fino a che non si perviene ad un risultato “positivo” (le due lineette intense e circa simili).
3) La temperatura basale
Un altro sistema, completamente naturale, consiste nella misurazione quotidiana della propria cosiddetta “temperatura basale”. Vale a dire la propria temperatura corporea nel momento esatto in cui ci si desta dal sonno notturno. Immediatamente dopo che si è ovulato, difatti, la temperatura ha una tendenza all’aumento dai tre ai cinque decimi di grado, potendo passare, per esempio, dai 36 gradi e mezzo di media durante la fase primaria del ciclo mestruale (la cosiddetta fase “pre-ovulatoria”), fino ai trentasette gradi nella fase successiva, quella che viene definita post-ovulatoria.
4) Il muco cervicale
Allorquando il periodo ovulatorio inizia ad essere più prossimo, incrementa la produzione del muco della cervice uterina (il cosiddetto “muco cervicale”). Questa situazione si rende palese grazie a delle perdite incolori e trasparenti che la donna può ritrovarsi nella biancheria intima o quando si reca alla toilette.
Quando l’ovulazione è ormai prossima, questo fluido incrementa in modo assai sensibile di quantità e la sua consistenza diventa quasi simile a quella dell’acqua. Ebbene, questo giorno viene solitamente denominato quello “del picco”. Ed è proprio da quel momenti, difatti, che l’ovulazione può verificarsi, tanto nel giorno stesso, quanto quanto nel giorno delle successive 24 o 36 ore al massimo.
Ad ovulazione avvenuta il muco riprende la sua natura originale, diventando, cioè, più appiccicoso e denso, fino alla quasi totale scomparsa. Si ritorna, di conseguenza, alle sensazioni di asciutto che sono tipiche delle fasi iniziali del ciclo, quando si è ancora ben lontani dal momento della ovulazione.
5) Calcolo dei giorni
Il sistema più facile (però è anche quello dotato di minor precisione), al fine di individuare il giorno in cui si ovula, è quello di tenere in considerazione come periodo in cui si è maggiormente fertili, il giorno esattamente al centro del proprio ciclo mestruale. Vale a dire, in parole povere, che il sistema si fonda sull’elemento che, mediamente, l’ovulazione si verifica all’incirca al quattordicesimo o al quindicesimo giorno a partire del primo giorno del flusso mestruale. Più precisamente mediamente quattordici giorni prima che inizi il ciclo successivo.
I vantaggi di un metodo naturale
Se l’intento di riconoscere i giorni fertili del ciclo è mirato ad una funzione contraccettiva, il vantaggio più rilevante è sicuramente quello di evitare gli effetti collaterali dei farmaci, di non comportare costi, e di poter decidere in qualsiasi momento di pianificare la gravidanza. L’utilizzo regolare di pillole anticoncezionali e spirali non è certo raccomandabile, e il preservativo inibisce il vero piacere del rapporto sessuale. Il metodo naturale diviene invece inapplicabile per le donne che abbiano diversi partner sessuali, e nel caso assumano farmaci che possono interagire sulla regolarità del ciclo ormonale.
Quando la volontà è quella di avere un figlio
Se la ricerca dei giorni più fertili è dovuta al desiderio di maternità, oltre ai vari calcoli, come indicazione di base si possono ritenere validi i giorni del ciclo dall’ottavo al diciannovesimo. Inutile precisare che lo stress, il fumo, la scarsa attività fisica e l’alimentazione disordinata e scorretta influiscono inevitabilmente sia sull’ovulazione femminile che sulla qualità dello sperma maschile. Una situazione da evitare sono i rapporti sessuali troppo frequenti, che non aumentano le possibilità del concepimento, ma al contrario diminuiscono la concentrazione degli spermatozoi.
Temperatura basale: tutto quello che dovete sapere!
A margine del nostro approfondimento sul periodo fertile, giova approfondire in maniera più compiuta tutto quello che dovete assolutamente sapere sulla temperatura basale, che come abbiamo avuto modo di accennare è una condizione molto utile da monitorare per poter incrementare le opportunità di rimanere incinta.
Il metodo della temperatura basale è infatti un metodo del tutto naturale, che può darvi una concreta mano per poter per individuare l’ovulazione: non sempre, infatti, l’ovulazione avviene con precisione a metà del ciclo, e potrebbe pertanto essere utile seguire l’evoluzione della temperatura in questione per poter individuare i propri giorni fertili.
Di cosa abbiamo bisogno per misurare la temperatura basale
Per poter misurare la temperatura basale è sufficiente munirsi di un termometro. Attenzione, però: non utilizzate un termometro comune (cioè, di quelli che si usano per poter misurare l’influenza).
Acquistatene invece uno specifico in farmacia: si tratta di un accessorio che ha tacche più distanziate rispetto a quello normale, e può dunque garantire una rilevazione di più facile lettura. Se invece non potete o non volete acquistarne uno apposito, cercate per lo meno di riservarvi un termometro solo per questo scopo, possibilmente digitale e affidabile.
Come misurare la temperatura basale
Vediamo ora in che modo misurare correttamente la temperatura basale. Il nostro suggerimento è quello di iniziare o dal primo giorno della mestruazione o subito dopo la fine delle mestruazioni, ricordandosi – ovviamente! – di indicando in maniera chiara i dati giorno per giorno, con la precisione del decimo di grado, su una tabella che potete ricreare su Excel o su un pezzo di carta.
Per quanto concerne il momento migliore per poter misurare la temperatura basale, i medici consigliano generalmente di procedere la mattina, dopo aver dormito almeno tre ore di fila, e preferibilmente sempre alla stessa ora o con una differenza di non più di 30 minuti.
Nell’ipotesi in cui invece siate impossibilitate (o vi siate dimenticate!) a misurare la temperatura basale nello stesso orario, ricordate di segnare questa difformità rispetto a quanto usuale all’interno del grafico.
Passando alle modalità di misurazione, tenete conto che sono due le principali modalità (vi sconsigliamo invece di esaminare la terza, quella orale, poiché di notte può capitare di dormire a bocca aperta e la temperatura potrebbe essere pertanto influenzata da ciò):
Per via rettale: si tratta del metodo migliore, in grado di dare i risultati più attendibili;
Per via vaginale: un metodo sufficientemente attendibile e comodo, con l’unico problema che, tuttavia, la rilevazione precisa e puntuale della temperatura può essere falsata da eventuali infezioni vaginali.
La temperatura basale
Detto ciò, ricordate che l’andamento della temperatura basale è oscillatorio. In una prima fase (denominata come fase follicolare) la temperatura basale appare infatti essere mediamente bassa, fino al momento in cui scende per un giorno, per poi risalire oltre il livello medio della prima parte del ciclo nella fase luteinica.
L’abbassamento e il successivo rialzo rappresentano un movimento tipico dell’ovulazione, da confermarsi dopo almeno tre giorni di rialzo consecutivo della temperatura.
L’aumento può inoltre anche non avvenire in maniera immediata dopo l’ovulazione, ma potrebbero volerci anche 2-3 giorni. Superato questo momento, la temperatura rimane costantemente elevata fino a qualche giorno prima delle mestruazioni successive, quando tornerà di nuovo a scendere.
In alcuni casi, inoltre, la temperatura basale scende anche il giorno delle mestruazioni o a volte anche nel giorno successivo. Se il vostro ciclo è ovulatorio, il grafico che otterrete dall’analisi della tabella delle temperature basali avrà un andamento bifasico, con la temperatura basale che sarà più bassa nella fase follicolare, e poi si alzerà di 3 decimi di grado circa nella fase luteinica.
Di contro, nell’ipotesi in cui il vostro ciclo sia anovulatorio, la temperatura basale si manterrà costante durante tutto il ciclo, oppure potrebbe manifestare un tipico andamento a “montagna russa”, senza poter individuare, pertanto, un andamento bifasico.
Tenete altresì conto che nell’ipotesi in cui vi sia una gravidanza, la temperatura tenderà a rimanere mediamente su livelli elevati anche nel giorno del presunto arrivo delle mestruazioni e in alcuni casi potrebbe subire un ulteriore aumento, generando un andamento chiamato di norma come trifasico da gravidanza.
Fin qui, una breve panoramica sulle potenzialità della misurazione della temperatura basale per poter “decifrare” al meglio il proprio ciclo e individuare i propri giorni maggiormente fertili.
Prima di imbracciare con eccessiva enfasi il termometro, ricordate tuttavia che la misurazione della temperatura basale può essere influenzata da diversi fattori come il raffreddore, la febbre, l’influenza, l’uso di medicinali o ormoni come ad esempio il progesterone, le infezioni vaginali, l’assunzione di bevande alcoliche, l’utilizzo di un termometro diverso nello stesso ciclo, la misurazione in orario diverso.
Come si può facilmente immaginare, però, il sistema è troppo generico e quindi può valere solo per quelle donne che abbiano un ciclo regolare di trenta o trentacinque giorni e che potrebbe, in ogni caso, essere soggetto a qualche variazione da un ciclo all’altro.
Potrebbe accadere, difatti, che l’ovulazione avvenga un po’ dopo o un po’ prima del giorno che si era previsto ed a questo punto diventa assolutamente inesatto il calcolo aritmetico che si fonda su una durata media di un ciclo mestruale.
Temperatura corporea e mucosa cervicale
Di fatti, durante l’ovulazione la temperatura corporea aumenta di 0,5 – 1,6 gradi al di sopra della temperatura normale della donna. Quindi, misurare la temperatura può effettivamente aiutare a identificare il proprio periodo fertile.
Inoltre durante l’ovulazione, la mucosa cervicale diventa più chiara ed elastica, a differenza degli altri giorni, in cui è più densa e spessa. Naturalmente, non si tratta di metodi di misurazione “esatti”. Tuttavia, acquistando gli speciali dispositivi a disposizione presso le farmacie, otterrete un aiuto concreto nel determinare il vostro periodo più fertile.
Chiarito quanto sopra, non preoccupatevi nel caso non rimaniate incinta la prima volta che ci “provate”, soprattutto se avete avuto qualche problema di salute. Curate il vostro benessere, evitate alcolici, droghe e sigarette, e misurate il vostro periodo fertile nel modo di cui sopra. La maggior parte delle coppie non riesce ad avviare una gravidanza nel brevissimo termine. Di contro, noterete che impiega diversi mesi per raggiungere questo obiettivo.
Naturalmente, il nostro suggerimento non può che essere quello di parlarne con un medico. Vi aiuterà a pianificare correttamente una gravidanza, risolvendo eventuali problemi che potrebbero renderla più complicata.
Approfondimenti e credit
- https://www.lammlab.it/it/analisi/44/ormoni-femminili-fsh-estradiolo-lh-progesterone
- http://www.federica.unina.it/smfn/biologia-dello-sviluppo-e-dellevoluzione/ovogenesi/
- Manuale di medicina ostetrica. Catherine Nelson-Piercy; Ed. Ermes; 2019
Link utili
- https://www.periodofertile.it/periodo-fertile-calcolo-ovulazione
- https://www.uppa.it/nascere/gravidanza/periodo-fertile/
- https://lines.it/calcolo-periodo-fertile