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Acetil carnitina: stop a grasso e invecchiamento cellulare!

Pubblicato da
Lorenzo

L’Acetil carnitina è un amminoacido solitamente usato per la riduzione e il controllo del peso ma le sue proprietà benefiche sono risultate un valido aiuto per tante altre situazioni. Conosciuta anche come ALC è il risultato dello sviluppo (denominato esterificazione) di preparazione di un estere partendo da un alcol congiuntamente ad un acido.

Stare a dieta oggi giorno è sempre più difficile, i canoni estetici sono un estremismo della forma e gli esempi che i media ci propinano non sono certo confortanti. Questo non vuol dire che per essere belle si deve rasentare l’anoressia ma neanche dobbiamo consolarci con il cibo come azione controcorrente. Il benessere deve prima di tutto partire dalla testa che razionalmente ci supporta nel mantenimento di una vita sana, anche godendoci qualche piccolo peccatuccio di gola senza per questo sentirci in colpa.

L’Acetil carnitina per i suoi positivi poteri è in grado di coadiuvare diversi campi non solo quello legato all’alimentazione, ma è anche un potente antiossidante utilizzato in cardiologia, neurologia e antiaging, viene impiegata per la cura di alcune patologie quali depressione, morbo di Alzheimer, malattia di Peyronie, infertilità maschile e anche nell’ambito sportivo.

Questo amminoacido grazie alla sua duttilità e ancora di più per le sue molteplici applicazioni, ha permesso alla medicina di ampliare il suo raggio di azione, infatti l’Acetil carnitina si divide in due categorie: L-carnitina impiegata principalmente come brucia grasso mentre Acetil – L – carnitina è più adatto nella tutela delle cellule cerebrali, durante il processo di invecchiamento.

Benefici ed effetti

I ruoli positivi dell’Acetil carnitina sono oramai piuttosto noti: oltre alla sua funzione di “trasportatore” mitocondriale di acidi grassi, infatti, questa molecola è molto utile per poter contribuire alla sintesi di neurotrasmettitori importanti (come l’Acetilcolina), e per il controllo del normale turn-over cellulare. Ancora, l’integratore a base di Acetil carnitina è utile per poter ridurre la formazione di prodotti avanzati di glicosilazione, e per poter preservare la corretta funzionalità mitocondriale in cellule preziose come i miocardiociti e gli spermatozoi.

Positive sono inoltre le sperimentazioni dell’Acetil carnitina nei pazienti che risultano essere affetti dalla sindrome di Alzheimer, nei confronti dei quali la molecola sarebbe utile per poter ritardare la progressione della malattia, gestendo alcune importanti funzioni cognitive come l’intelligenza logica o la memoria verbale. Altri studi hanno poi dimostrato l’efficacia anti età dell’Acetil carnitina sulla funzionalità cardiovascolare, sulle capacità metaboliche e sulle potenzialità riproduttive.

Proprietà

Entrambe le Acetil carnitina sono conosciute per le loro portentose facoltà, inoltre il suo principio è considerato naturale in quanto è una sostanza prodotta anche dal corpo stesso. L’ ALC è fortemente usato infatti dagli sportivi per bruciare grasso trasformandolo in energia, per combattere gli inestetismi della cellulite e come già abbiamo avuto modo di spiegare, per mantenere il peso forma. Nella scienza medica l’amminoacido viene preso in considerazione nella terapia di alcune tra le più preoccupanti malattie come stati di depressione, Alzheimer, disfunzioni del pene, patologie neurodegenerative dalla sindrome di Down fino alla demenza senile e anche per la buona funzionalità cardiovascolare.

L’Acetil carnitina ha permesso di fare passi da gigante nelle sue finalità curative per questo sempre più spesso viene impiegata con ottime percentuali di riuscita. Il suo impiego però deve essere esercitato con la supervisione di un professionista al corrente di pro e contro del farmaco.

Posologia

L’acetil carnitina è soprattutto usata dagli sportivi e da tutti coloro che hanno determinate esigenze fisiche, le dosi devono essere commisurate secondo le indicazioni ed evitare il fai da te. Nonostante non ci siano delle vere e proprie misure di posologia è sempre meglio non abusarne e attenersi al dosaggio medio dichiarato che va dai 500 ai 2000 mg giornalieri, da suddividere in più rimbocchi.

Nelle implicazioni di disfunzioni, come ischemia cardiaca e annesse alterazioni cardiocircolatori, la quantità può variare arrivando anche a 15000 mg (6 – 15 grammi al giorno), ovviamente solo dopo prescrizione medica.

In tutti gli altri ambiti descritti sarà un medico a gestire la posologia, sulla base della patologia che il paziente ha riscontrato e in accordo con lo stesso trovare la cura più idonea.

Visti i riscontri negativi appurati con l’uso simbiotico con altri medicinali è assolutamente vietato provvedere autonomamente all’assunzione dell’Acetil carnitina, onde evitare di andare incontro a spiacevoli episodi.

Effetti collaterali

Ad oggi non sono stati appurati scientificamente effetti indesiderati inerenti all’assunzione dell’Acetil carnitina per questo si ritiene opportuno evitare il suo utilizzo in gravidanza, durante l’allattamento, nei soggetti intolleranti al principio attivo e nei pazienti che presentano anomalie alla tiroide, nonostante in alcuni casi venga utilizzata, invece, per curare. In alcuni episodi si sono manifestati effetti secondari   quali nausea, vomito e diarrea conseguenze lievi ma comunque da tenere sotto controllo. L’uso concomitante con altri medicinali può inibire le normali facoltà dell’ALC, soprattutto se avviene un’interazione con alcuni antibiotici, con antivirali per la profilassi dell’HIV (stavudina, zalcitabina e didanosina) e con l’acido valproico, per la cura del disturbo bipolare e dell’epilessia.

Il solito consiglio è sempre quello di rivolgersi al personale sanitario ed evitare di prendere iniziative personali che potrebbero generare in risvolti più problematici.

Lorenzo