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Melatonina per dormire: funziona? Ha controindicazioni?

Pubblicato da
Lorenzo

È utilissima la melatonina per dormire, infatti, soprattutto per coloro che soffrano di insonnia iniziale, ma ha anche altre funzioni benefiche, tra cui essere coinvolta nel funzionamento corretto del sistema immunitario. Vediamo insieme quali sono gli apporti benefici della melatonina, come va assunta e se ha effetti collaterali e, eventualmente, quali sono.

Melatonina per dormire, ma non solo…

Come abbiamo già specificato, la melatonina per dormire svolge funzioni regolatrici del ciclo veglia/sonno, a vantaggio soprattutto di chi soffra di insonnia iniziale, per la risposta alle malattie da agenti patogeni esterni, invece, ricordiamo che è un ormone (vedremo meglio dopo che tale definizione non è del tutto corretta) che stimola il corretto funzionamento del sistema immunitario.

Vediamo, adesso, però, le sue funzioni circa i disturbi del sonno, che sono l’oggetto di questo nostro articolo. La melatonina viene diffusamente inquadrata tra gli ormoni, ma, nella realtà, alcune caratteristiche di questa sostanza non sono quelle tipiche di tutti gli altri ormoni:

  1. La sua secrezione avviene ad opera della epifisi, però son deputati alla sua sintesi ed alla sua secrezione anche altre ghiandole ed altri tessuti: la mucosa dell’intestino, la retina, le gonadi, le ghiandole surrenali, la tiroide e l’ipofisi.
  2. Qualora si asporti l’epifisi la melatonina in circolo non scomparirebbe, come accade solitamente quando vengano asportate alcune altre ghiandole di tipo endocrino e che secernono degli ormoni;
  3. Non esiste alcun fattore di rilascio per la melatonina;

Da un punto di vista fisiologico la melatonina è connessa molto strettamente alla ghiandola epifisi, una piccola ghiandola ad azione endocrina, che viene chiamata anche “ghiandola pineale” in quanto le sue forme ricordano quelle di una piccola pigna. La melatonina viene sintetizzata ad opera dei pinealociti, che sono cellule della ghiandola epifisaria, quando manca lo stimolo dei fotorecettori della retina operato dalla luce.

Questo tipo di meccanismo spiega anche, e piuttosto bene, il perché la melatonina per dormire è una sostanza ideale: proprio perché si pone come regolatore dei cicli veglia-sonno in risposta, a sua volta, agli stimoli di un ciclo circadiano luce-buio. Oltre a questa azione, la melatonina svolge anche un’importante azione di regolazione nei confronti della sensibilità recettoriale di svariate molecole, tra le quali gli oppioidi, la dopamina e la serotonina.

Nel primo trimestre di vita extrauterina i livelli della melatonina sono molto bassi per cui le differenze tra il giorno e la notte non vengono percepite dal bambino come avverrà più avanti. Per questo motivo il sonno dei neonati ha la caratteristica piuttosto evidente della frammentazione.

Invece, man mano che si cresce, la sintesi della melatonina cresce via via sempre di più, seguendo il processo di crescita della ghiandola pineale, fino a che si arrivi, introno al terzo anno di vita, ad un completamento della maturazione di questa ghiandola, che corrisponde ad una quasi definitiva normalizzazione dei cicli veglia-sonno. Poiché, invece, molto più tardi, inizia un lento ma irreversibile processo di calcificazione a carico della ghiandola pineale, diminuisce la secrezione di melatonina, per cui via via che si va avanti con l’età diminuiscono le ore di sonno delle persone.

Melatonina nei bambini

La melatonina può rappresentare un ottimo aiuto per contrastare l’insonnia nei bambini, ma solamente nel caso in cui sia stato accertato una ridotta diffusione dell’ormone dell’epifisi. In questa situazione, infatti, si rende utile un reintegro che dia una mano nella corretta regolarizzazione del sonno. Chiaramente l’assunzione di melatonina nei bambini deve essere accettata dal proprio medico curante, che sarà suggerire il miglior dosaggio per il caso concreto. La melatonina, infatti, nonostante sia un ormone naturale, è comunque in grado di causare sonnolenza durante il giorno successivo. Quindi, mancano ancora altri studi per avere un carattere di certezza sull’impiego estensivo della melatonina nell’ambito pediatrico.

Uno degli integratori naturali contro l’insonnia

La melatonina per dormire può essere a buon diritto annoverata tra gli integratori per la lotta ai disturbi del sonno. Purtroppo questi ultimi possono comparire anche non in relazione alla sufficiente secrezione di questo ormone, creando uno squilibrio nell’orologio biologico insito in ciascuno di noi, e scatenare, di conseguenza, dei circoli viziosi fino alla completa desincronizzazione del così importante circolo veglia-sonno.

Però, anche se la causa non è una anomalia nella secrezione di melatonina, assumere la melatonina di sintesi talvolta rappresenta un efficace ausilio per il riequilibrio dei ritmi circadiani del sonno. In modo particolare se ne avvantaggiano coloro che soffrano di uno specifico tipo di insonnia, definita “iniziale”, cioè la Sindrome del Ritardo di fase (Acronimo dall’inglese: DSP), quelli che, con un termine poco scientifico, vengono definiti “i gufi” che restano svegli fino a tardi. Assumere melatonina per dormire accorcia, in questi casi, il tempo di addormentamento.

Anche per combattere i sintomi del jet lag la melatonina per dormire fornisce risultati veramente lusinghieri. E difatti coloro che affrontano sovente viaggi di portata intercontinentale ha beneficiato di evidenti benefici nell’autonomo riassetto dei cicli circadiani del sonno. Questo perché la melatonina per dormire è capace di una ri-sincronizzazione dell’orologio biologico interno nei confronti di quello esterno, che viene condizionato dai cambi di fuso orario.

Ovviamente la melatonina per dormire è un ottimo ausilio anche per quelle fasce di lavoratori che anno turni di lavoro sempre diversi e possono impegnare per le attività lavorative anche la notte. Le variazioni degli orari destinati al sonno riposatore vengono molto ben gestite dall’assunzione di melatonina per dormire.

Come abbiamo visto l’assunzione di melatonina per dormire offre risultati concreti, ma questi non sono dovuti tutti alla sua azione regolatrice, in quanto, soprattutto per dosaggi superiori ad un milligrammo, essa svolge anche un’azione di natura ipnotica. Non esistono ricerche che possano certificare i suoi effetti come uguali a quelli che si ottengono assumendo medicinali veramente ipnotici quali le benzodiazepine, e, difatti, la melatonina non genera un immediato effetto di sonnolenza, però opera un rallentamento generale di tutte le funzioni vitali di un organismo umano, fino a predisporlo perfettamente per l’addormentamento.

Una differenza ulteriore è rappresentata dalla mancanza totale di effetti che vadano a modificare le architetture del sonno: la melatonina per dormire, difatti, non influisce sulla corretta alternanza della durata delle fasi REM e NON REM, come, al contrario, fanno i “veri” medicinali ipnotici.

Dosaggi, forme e posologie della melatonina per dormire

Gli integratori di melatonina per dormire, al giorno d’oggi, si trovano in commercio in molteplici forme: gocce, bustine, compresse a rilascio ritardato, compresse coniugate, compresse pulse, compresse retard, compresse normali, capsule e sciroppi. Il dosaggio può variare da 0,5 mg. a 5 mg., e spesso il prodotto è associato con altre sostanze sinergiche quali, ad esempio, vitamine, oligoelementi, sali minerali ed estratti fitoterapici.

Le indicazioni di questi integratori a base di melatonina per dormire possono includere alcuni disturbi del sonno, come, per esempio, il risveglio notturno, le difficoltà di addormentamento, la irrequietezza notturna ed il jet lag. Normalmente potranno bastare uno o due milligrammi di melatonina per innescare un quasi immediato incremento della secrezione di questo ormone e rendere l’organismo predisposto a rilassarsi ed ad addormentarsi.

Recenti ricerche hanno dimostrato che un dosaggio inferiore può contrastare il deficit organico di melatonina per cui le forme di vendita al commercio stanno subendo una revisione, anche al fine di ottemperare ai relativi regolamenti dell’Europa.

Controindicazioni

Al giorno d’oggi non esistono ricerche che abbiano potuto dimostrare l’esistenza di effetti indesiderati dovuti all’assunzione di melatonina per dormire per un tempo troppo prolungato, e, parimenti, non esistono evidenze di controindicazioni per l’assunzione della stessa per un tempo breve. Nella terapia dell’insonnia con alti dosaggi di melatonina per dormire (anche 5 mg.) non si è riscontrato alcun effetto negativo su alcuna capacità psicomotoria e cognitiva al risveglio.

Anche grazie a questi fattori la melatonina per dormire la si consiglia per le forme di sonni perturbati negli adolescenti ed anche in pazienti della terza età. Si richiede una assunzione sotto controllo medico allorquando essa venga assunta contemporaneamente ad altri medicinali che influiscono sull’umore o se si soffra di malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio o dei reni.

Quali sono i principali effetti collaterali della melatonina

Nella maggior parte dei casi l’impiego di melatonina, quando l’assunzione si verifica per via orale oppure sotto forma di crema per un periodo di tempo limitato, allora tale dosaggio viene considerato sicuro per gli adulti. Gli effetti collaterali dell’uso della melatonina, in realtà, non compaiono così di frequente. È importante, però, sapere quali sono, in maniera tale da essere in grado di bloccarne immediatamente l’assunzione e chiamare in causa il proprio medico.

Tra i principali effetti collaterali legati all’uso di melatonina troviamo sicuramente la sonnolenza che può insorgere durante la giornata successiva rispetto a quella in cui viene assunta. Ecco spiegato il motivo per cui, quando si va ad acquistare un integratore che si basa su questa sostanza, chi lo vende deve essere in grado di suggerire il prodotto migliore in base alle caratteristiche e alle esigenze, anche lavorative, del paziente. Tra gli altri effetti collaterali troviamo la tachicardia e la depressione. Non è suggerito usare questo tipo di integratore per chi deve prendere dei farmaci sia per il cuore che quelli per regolare l’umore. In questo caso è fondamentale ed inevitabile seguire il parere del medico. Tra gli altri possibili effetti collaterali troviamo ipertensione, ansia, psicosi, possibili disturbi articolari, secchezza delle fauci, infiammazioni a livello della cute, pelle gialla e occhi del medesimo colore. Possono capitare anche delle riduzioni del livello di piastrine e di sodio all’interno del sangue, così come cambiamenti d’umore repentini, svenimenti, sete e crampi durante la notte. Questi ultimi, in ogni caso, sono degli effetti collaterali che capitano davvero di rado. E in qualche occasione, tra l’altro, si verificano per colpa di reazioni allergiche.

Le principali interazioni della melatonina

Gli effetti collaterali a cui bisogna prestare la massima attenzione derivano soprattutto dall’interazione della melatonina con altri farmaci oppure rimedi naturali. Per questa ragione, prima di assumerla è sempre meglio richiedere il parere del proprio medico curante.

Tra le più importanti interazioni della melatonina troviamo sicuramente quella con i farmaci anticoncezionali. Questi ultimi, infatti, sono in grado di provocare un aumento della produzione di melatonina e, di conseguenza, assumere un ulteriore dosaggio di tale sostanza può poi portare a degli eccessi piuttosto rischiosi. Un’altra interazione diffusa è quella con i farmaci antidiabetici, visto che la melatonina è in grado di abbassare l’efficacia per quanto riguarda il processo di riduzione della glicemia. Poi ci sono i farmaci immunosoppressori, che servono essenzialmente a ridurre la pressione e la melatonina può rischiare di abbassarne notevolmente l’efficacia se assunta in associazione con essi.

Per quanto riguarda i farmaci anticoagulanti, è bene evidenziare come la metalonina abbia un effetto anticoagulante e di conseguenza un’interazione con tali medicinali può facilmente portare ad un incremento del pericolo di sanguinamento o di lividi. Attenzione all’associazione anche con altri rimedi che servono a rendere più lenta la coagulazione, come ad esempio aglio, ginkgo, ginseng, zenzero, salice, angelica e chiodi di garofano. Anche in questi casi, infatti, la melatonina è in grado di comportare un aumento del pericolo di lividi e sanguinamento.

È importante prestare prudenza anche nell’associazione con i rimedi naturali che hanno un effetto sedativo. Ad esempio si può trattare dell’iperico, della scutellaria, del luppolo e del papavero. In questi casi, l’assunzione contemporanea di melatonina può comportare un incremento dell’efficacia e, di conseguenza, della possibilità che insorgano degli effetti collaterali relativi all’uso di tali rimedi.

La melatonina è un farmaco o un integratore?

Qualche anno fa il Ministero della Salute ha diffuso una circolare in cui viene messo in evidenza un vero e proprio elenco di claims. In poche parole si tratta di indicazioni autorizzate in ambito europeo in riferimento all’uso di tutta una serie di integratori a base di vitamine, minerali e così via.

Dal punto di vista quantitativo, l’apporto che viene suggerito all’interno di tale elenco presenta un’importanza fisiologica, ma ovviamente non terapeutica. Si tratta di tutta una serie di indicazioni, quindi, che vengono consigliate per garantire un miglior funzionamento di tutti quei processi funzionali che riguardano l’organismo.

Per quanto concerne la melatonina, solamente due claims hanno ricevuto l’autorizzazione. Un apporto pari a 0,5 mg è utile per alleviare i vari effetti correlati al jet-lag. Inoltre, è utile per abbassare il tempo necessario per prendere sonno e in questo caso il dosaggio consigliato è pari a 1 mg. In poche parole, per tutti i vari dosaggi che sono superiori a tale soglia, la melatonina non viene più considerata come un integratore, quanto piuttosto come un farmaco.

Quando non utilizzare la melatonina: tutti i casi

L’integrazione di melatonina può rivelarsi una scelta congeniale per regolarizzare il ritmo sonno – veglia e per combattere lo stress. Non sempre però l’assunzione di integratori è consigliato dai medici. In quali situazioni è bene evitarlo?

  • Età pediatrica: l’assunzione di melatonina è spesso sconsigliata in età pediatrica, dal momento che si tratta comunque di un ormone che può comunque interferire con lo sviluppo fisico.
  • Allattamento: l’assunzione di melatonina non è raccomandata in gravidanza e nel corso dell’allattamento, così come nel periodo in cui si cerca un figlio. Nell’ultimo caso si tende a sconsigliarla in quanto l’integrazione di ormoni può influenzare l’efficacia del concepimento.
  • Diabete: l’assunzione di melatonina può determinare un aumento della glicemia nei soggetti che soffrono di diabete.
  • Depressione: la melatonina in alcuni casi ha influenze dirette sulla depressione, peggiorandone lo stato.

Tra gli altri casi in cui si sconsiglia l’assunzione di integratori a base di melatonina è possibile ricordare le terapie a base di pillola anti concenzionale. Spesse volte è stato infatti notato che l’assunzione di questo presidio aumenta la produzione di melatonina, motivo per cui prenderla attraverso gli integratori può causare dei sovra dosaggi.

Melatonina in menopausa: ecco i principali vantaggi

Diversi studi hanno portato alla luce l’efficacia nell’assunzione di melatonina durante la menopausa. In questi casi è possibile parlare di una riduzione dei sintomi, il che rappresenta un vantaggio soprattutto per quanto riguarda il benessere psicologico, messo a dura prova da un cambiamento molto importante per il corpo femminile.

Ma la menopausa è solo uno degli ambiti in cui si può apprezzare l’efficacia della melatonina fuori dal ricorso legato al ritmo circadiano. Come non citare i benefici che la melatonina può avere sulla regolarizzazione del colesterolo LDL – considerato dannoso per i vasi ematici – e sulla pressione alta, altra nemica della salute.

Da non dimenticare è il fatto che diversi medici consigliano di integrare l’assunzione di melatonina con quella di zinco e selenio, due minerali che aiutano tantissimo l’efficienza del sistema immunitario.

Melatonina e sindrome premestruale

La sindrome premestruale si caratterizza per essere un disturbo tipico dell’umore che insorge nei giorni che precedono le mestruazioni. Questa problematica va a colpire circa il 3-8% delle donne. Tutte coloro che soffrono di questo problema, hanno a che fare con disturbi come tensione, depressione, facile irritabilità che possono chiaramente danneggiare le attività della vita di tutti i giorni. Secondo uno studio portato avanti dalla dottoressa Diane B. Bolvin, pare che le donne con la sindrome premestruale presentavano dei livelli di melatonina particolarmente ridotti nel corso delle ore notturne. Inoltre, sempre tali pazienti presentavano un abbassamento dei livelli di melatonina anche nel corso della fase post-ovulatoria in confronto a quella pre-ovulatoria. Sembra che degli studi approfonditi sulla melatonina e sul sistema circadiano potrebbero portare i medici a curare con maggiore efficacia i vari sintomi, tra cui ovviamente troviamo l’insonnia, relativi alla sindrome premestruale.

Cosa dice la scienza

Diversi studi effettuati negli ultimi 20 anni hanno portato in evidenza una correlazione tra l’assunzione di melatonina e la riduzione, anche se minima, delle dimensioni dei tumori solidi.Questo accade grazie all’inibizione della produzione di vasi ematici delle cellule cancerogene.

Il più celebre tra questi, uscito sulla rivista Plos One, è stato eseguito in Brasile, per la precisione a Rio. Il ruolo della melatonina è stato indagato anche dal professor Luigi Di Bella, che ha creato molte discussioni con le sue teorie alla fine degli anni ’90.

La chiarezza in merito è ancora poca, motivo per cui è comunque bene attenersi alle indicazioni del proprio medico curante e considerare, se non vi sono controindicazioni per la salute, la melatonina come una soluzione da associare ai farmaci chemioterapici principali.

Lorenzo