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Idrope fetale: cause, sintomi e trattamenti

Pubblicato da
Francesca Rotondo

L’idrope fetale è una grave condizione che definisce l’accumulo anomalo di fluido in due o più scomparti fetali. In alcuni soggetti può essere associato anche a un edema placentare. Si riconosce con un’ecografia effettuata durante il primo o il secondo trimestre di gestazione, ma non sempre risulta visibile: l’accumulo di fluido può anche essere limitato e quindi fuoriuscire dal rilevamento delle analisi.

Abbiamo due tipologie di idrope fetale:

  • immune

è una situazione rara e si verifica quando il sistema immunitario della madre provoca una rottura dei globuli rossi del feto. È la complicanza più pericolosa di incompatibilità di gruppo sanguigno tra la madre e il bambino.

  • non immune

è il tipo più comune di idrope fetale. Si verifica quando alcune malattie o complicazioni di esse interferiscono con la capacità del bambino di gestire il fluido.

L’edema che si verifica con l’idrope può sopraffare i sistemi organici del bambino. Circa la metà dei bambini non ancora nati non sopravvivono all’idrope fetale. E i rischi per complicazioni sono elevati anche per i bambini che nascono con la condizione. La sopravvivenza dipende dalla causa e dal trattamento.

Le cause

L’idrope fetale si sviluppa quando una quantità elevata di liquido lascia il flusso sanguigno e va a finire nei tessuti. Sono molte le malattie e le complicanze che possono causare questa particolare condizione, le dividiamo per tipologie.

Idrope fetale immune

Si può sviluppare quando una madre Rh negativo ha un bambino Rh positivo. Il sistema immunitario della madre vede le cellule Rh positive del sangue del bambino come estranee. Di conseguenza, gli anticorpi della madre attaccano i globuli rossi ‘estranei’ che vengono ripartiti e distrutti, causando un’anemia. L’idrope fetale si sviluppa perché gli organi del bambino cercano di compensare questa anemia. Il cuore comincia a indebolirsi e grandi quantità di liquido si accumula nei tessuti e negli organi del bambino.

Idrope fetale non immune

Comprende tutte le altre condizioni che possono interferire con la capacità del bambino di gestire i fluidi. Non esiste altro che possa spiegare l’idrope fetale non immune, anche se alcune situazioni ne vengono spesso associate:

  • gravi forme di anemie
  • infezioni congenite (presenti alla nascita)
  • difetti cardiaci o polmonari
  • anomalie e difetti cromosomici
  • malattie del fegato.

Idrope fetale: i sintomi

Ogni bambino può avvertire i sintomi in modo diverso. Di seguito vi elenchiamo i segnali più comuni dell’idrope fetale.

Durante la gravidanza i sintomi possono includere:

  • elevate quantità di liquido amniotico
  • placenta addensata
  • ingrossamento del fegato, della milza o del cuore, accumulo di liquido che circonda l’addome, il cuore e i polmoni del feto.

I sintomi dopo la nascita sono:

  • colorazione pallida
  • edema in forma grave, soprattutto nell’addome del bambino
  • difficoltà di respirazione.

I sintomi dell’idrope fetale possono somigliare ad altre condizioni o problemi di salute. Consultate sempre il vostro medico di fiducia per una diagnosi accurata e approfondita.

Trattamento

Il trattamento specifico sarà determinato dal medico sulla base:

  • età gestionale del bambino, salute generale e storia medica
  • estensione della malattia
  • tolleranza del bambino a farmaci specifici, procedure o terapie
  • aspettative per il decorso della malattia.

Le cure dell’idrope fetale dipendono dalla causa. Durante la gravidanza possono essere curabili solo in determinate situazioni e può essere consigliato un parto anticipato. La gestione dell’idrope fetale nei neonati possono invece includere un aiuto per il distress respiratorio tramite ossigeno supplementare e la rimozione del fluido in eccesso nei polmoni e nell’addome per mezzo di un ago.

Francesca Rotondo