Il carvedilolo è una sostanza indicata per trattare l’ipertensione arteriosa dell’angina pectoris. Il medicinale infatti ha un’azione ipotensiva aumentata quando associato a farmaci antipertensivi, come per esempio i diuretici.
Il carvedilolo assunto per bocca viene assorbito velocemente dall’organismo a livello gastroenterico, arrivando alle massime concentrazioni già dopo un’ora dopo l’assunzione. Anche se esso viene assorbito bene e infretta ed è biodisponibile, la percentuale di carvedilolo nei farmaci non supera mai il 25% a dose, anche data la presenza di un metabolismo molto evidente.
La natura lipofila del farmaco fa sì che esso si leghi alle proteine plasmatiche, che fungono da trasportatori. Il carvedilolo interviene come beta bloccante di tipo non selettivo. L’effetto ipotensivo importante è dovuto infatti all’inibizione dei recettori alfa 1 adrenergici, che trovano espressione sulle fibrocellule muscolari lisce dei vasi sanguigni piccoli. Essi sono i responsabili della vasodilatazione periferica.
Il carvedilolo inoltre ha un’azione beta bloccante sui recettori adrenergici del cuore, quindi riduce così il lavoro dell’organo mediante la modulazione del pre/post carico dei ventricoli. A questa sostanza viene anche attribuito un intervento antiossidante, esercitato attraverso la detossificazione data dai radicali liberi dell’ossigeno, coinvolta nella protezione vascolare. La sostanza, con un’azione più prolungata rispetto ad altri beta bloccanti, viene eliminata attraverso le feci, passando prima a livello epatico.
Il carvedilolo quindi viene utilizzato:
Esso viene prescritto per il trattamento di:
Il carvedilolo deve essere prescritto dal medico. Le dosi dipendono dal tipo di problema per il quale viene assunto. In generale tuttavia, per dare un’idea, possiamo dire che per il trattamento standard dell’ipertensione arteriosa la dose è di 12,5 mg di sostanza da assumere nei primi due giorni. Tale dose va aumentata a 25 mg al giorno dal 3 giorno in poi. Se la risposta terapeutica si fa troppo attendere, si può aumentare la dose sino a 50 mg.
Questa quantità va assunta in due dosi durante il corso della giornata. In alternativa si può assumere il carvedilolo associandolo ad un altro farmaco antipertensivo. Il protocollo è il medesimo per l’angina pectoris. Per lo scompenso cardiaco la dose dipende dalla gravità della patologia. In caso il paziente stia seguendo anche una terapia digitale, con diuretici e ACE inibitori, la dose viene riformulata.
Devono prestare attenzione all’assunzione del carvedilolo:
Gli effetti indesiderati del carvedilolo sono di solito transitori. Le forme più comuni sono: vertigini, bradicardia, nausea, diarrea, vomito, edema, alterazioni della capacità visiva, cefalea, iperglicemia. In alcuni casi si è manifestata asma, piastrinopenia, ipercolesterolemia, dispnea, riduzione della funzionalità cardiaca, reazioni cutanee.