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Atrofia cerebrale: quando una parte del cervello si riduce

Pubblicato da
Lorenzo

I danni al cervello sono determinati da un calo numerico, nonché funzionale dei neuroni, e dalla perdita delle connessioni che erano presenti fra gli stessi. L’encefalo a causa del disturbo perde quindi parte delle sue funzioni.

L’atrofia cerebrale è una conseguenza normale dell’invecchiamento, ma può anche avvenire precocemente a causa di alcune patologie. Nello specifico: ictus, demenza senile, morbo di Alzheimer, anoressia nervosa, malnutrizione, encefalite.

I sintomi sono vari, tutto dipende dalla zona interessata dall’atrofia cerebrale. Per avere una corretta diagnosi del problema servono esami diagnostici precisi, come la risonanza magnetica, o la TAC al cervello. Non ci sono di conseguenza, ad oggi, trattamenti che possano restituire le funzioni perdute di conseguenza.

Tipologie

L’atrofia cerebrale può interessare parti di cervello più o meno estese, da qui dipenderanno le funzionalità del soggetto. Se l’atrofia cerebrale è generalizzata, le funzionalità compromesse sono generalizzate, quindi pressoché tutte. Se l’atrofia cerebrale è focale, essa pregiudica solo alcune aree e quindi funzionalità.

Cause

L’atrofia cerebrale è di fatto un’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento dell’uomo. Per questo motivo, questo disturbo è causato principalmente dall’anzianità.

Altre cause, oltre all’invecchiamento umano, sono:

  • Traumi cerebrali: incidenti che interessano la testa.
  • Ictus: ovvero un insufficiente apporto di sangue ad una parte più o meno grande di cervello;
  • Morbo di Alzheimer: un genere di demenza senile molto comune che da luogo ad un declino progressivo ed inesorabile a carico della memoria, delle capacità di movimento, del linguaggio, della capacità di giudizio, della personalità e del comportamento.
  • Demenza senile, frontotemporale (fra cui Malattia di Pick), vascolare;
  • Malattia di Huntington: una malattia neurodegenerativa ereditaria, dovuta alla mutazione di un gene.
  • Paralisi cerebrale
  • Leucodistrofia, come la malattia di Krabbe, che implica un metabolismo errato della componente mielinica degli assoni.
  • Sclerosi multipla, una patologia cronica invalidante data dalla degradazione della mielina nel SNC.
  • Epilessia grave
  • Malnutrizione, carenza di vitamina B12.
  • Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbi nell’alimentazione;
  • Diabete di tipo II.
  • Encefalomiopatia mitocondriale
  • Malattie come AIDS, neurosifilide, encefalite infettiva

Fattori di rischio

I fattori di rischio legati a questo problema sono legati alle patologie appena elencate. Oltre a queste, l’età avanzata di certo è un fattore di rischio. Altri possono essere per esempio attività lavorative o sportive con elevato rischio traumatico, arteriosclerosi, abuso di alcol, storia familiare con disturbi neurologici.

Sintomi e complicanze

I sintomi dell’atrofia cerebrale possono variare in base alla zona interessata dalla necrosi o dal rimpicciolimento. Per esempio, se la stessa è a carico dei lobi occipitali, il paziente probabilmente soffrirà di problemi alla vista. Se interessa quelli temporali, avrà problemi legati al linguaggio, alla memoria. Egli avrà sbalzi di umore  e manifesterà anomalie comportamentali, mutando anche nella personalità. La conseguenza di questo è che ogni singolo casi di atrofia cerebrale rappresenta un caso a sé.

In linea di massima comunque possiamo elencare:

  • deficit del linguaggio,
  • amnesie,
  • problemi alla vista;
  • sbalzi di umore, cambiamenti di personalità;
  • lentezza di pensiero
  • difficoltà di concentrazione e di ragionamento;
  • confusione e disorientamento;
  • riduzione della capacità di giudizio;
  • problemi di movimento ed equilibrio;
  • agitazione e allucinazioni,
  • convulsioni ed epilessia,
  • perdita di coscienza.

I soggetto colpiti da atrofia cerebrale, se sono gravi, possono essere soggetti a complicanze diverse: come incapacità di fare semplici attività normali, di partecipare alla vita sociale minima. Essi possono essere totalmente dipendenti da altri e risentire di depressione.

Diagnosi

L’atrofia cerebrale emerge chiaramente da esami diagnostici come risonanza magnetica nucleare e tac al cervello. Un elemento importante durante l’esame è comprendere la causa del problema, in modo da pianificare la terapia migliore per il singolo caso. Si procederà quindi all’esame obiettivo del soggetto, all’anamnesi medica, ad un completo esame neurologico, ad un esame delle sue capacità cognitive e ad un test neuropsicologico.

L’atrofia cerebrale ha conseguenze permanenti, non vi sono cure e trattamenti che possono ripristinare la condizione iniziale del soggetto. Non c’è quindi possibilità di reversione. I trattamenti vengono tuttavia applicati per alleviare i sintomi e rallentare le condizioni scatenanti del problema. Si applicano quindi diverse terapie e si somministrano svariati farmaci in base alla causa scatenante.

Approfondimenti e credit

Lorenzo