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Stitichezza nel neonato, cosa fare quando il piccolo non riesce ad evacuare

Pubblicato da
Lorenzo

Se state allattando artificialmente il vostro neonato, l’ostetrica o il vostro ginecologo di fiducia, può consigliarvi di cambiare latte, e di provare a nutrire il piccolo, con uno ricco di prebiotici. Tale sostanza funge da fibra, ed ha al suo interno, una formulazione di grassi, che sono presenti in maniera naturale nel latte materno. Così facendo, le feci del piccolo saranno più morbide e meno dure e compatte.

In casi molto rari, si può manifestare la stitichezza nel neonato anche allattato al seno. In tal caso, sarà la mamma attraverso la sua alimentazione ad aiutare il piccolo ad ammorbidire le feci e ad evacuare senza dover soffrire. Per una alimentazione corretta, è importante ingerire il giusto quantitativo di fibra e di acqua naturale.

Il neonato può diventare stitico (stitichezza nel neonato) quando la sua nutrizione materna, cambia con quella artificiale, perché i due latti, non hanno le stesse caratteristiche nutrizionali. Inoltre, il piccolo, può manifestare stitichezza, durante la fase di svezzamento.

Come aiutare il neonato

Si può aiutare ad evacuare, introducendo nella sua nuova alimentazione la fibra, aumentando il quantitativo di verdura e frutta e dandogli con maggiore frequenza l’acqua. Ora vedremo insieme il contenuto di fibra presente in determinati alimenti:

1. Crusca 35%
2. Pane integrale 17%
3. Fagioli 10%
4. Carciofi 7%
5. Riso 4,2%
6. Carote 2,9%
7. Pera 2,6%
8. Prugna 1,5%

Sia la frutta, che la verdura, possono essere assunti dal bambino sotto forma di centrifugati freschi, da preferire a quelli che troviamo già pronti al supermercato. Quando si manifestano episodi dolorosi di stitichezza nel neonato, si può effettuare sul neonato un massaggio circolare in senso orario all’addome, utilizzando olio di mandorla, con 5 gocce di olio essenziale alla lavanda o alla melissa.

Questi prodotti, sono in grado di far rilassare la muscolatura, e favoriscono la motilità intestinale, riducendo stress ed ansia anche non solo del piccolo, ma anche della mamma. Per i piccoli già svezzati invece, si possono utilizzare le piante come la Malva, il Psillio ed il Lino, che svolgono lo stesso effetto delle fibre a livello intestinale.

Le prime settimane di vita del neonato

Un genitore spesso, è abituato ai primi giorni di vita del neonato, quando egli evacua di continuo spesso anche dopo ogni pasto, ovvero per 5 o 6 volte nell’arco di una giornata. Dopo le prime settimane, le evacuazioni iniziano a diradarsi, ed ecco che, tale cambiamento fisiologico, viene interpretato come una patologia, e lo sforzo continuo del piccolo, non fa altro che alimentare le preoccupazioni.

In realtà, la sofferenza nello spingere, non è nient’altro che un allenamento per il neonato, nell’atto della defecazione. Quindi non è necessario intervenire con clisteri, perché potrebbe essere dannoso. Inoltre, prima dei 12 mesi di vita, è raro se non improbabile, che un neonato possa soffrire di stitichezza, visto che la sua alimentazione si basa esclusivamente di latte.

Rimedi naturali

Se il vostro neonato soffre di stitichezza, oltre ad utilizzare i rimedi che abbiamo descritto sopra, potete provare a migliorare lo stato intestinale del piccolo con la manna. Essa è un composto molto ricco di zucchero, che possiede proprietà lassative blande.

Si trova in commercio sotto forma di polvere da sciogliere in un bicchiere di acqua, oppure nel latte caldo. Un altro rimedio molto semplice e naturale al 100%, se il vostro bambino soffre di stitichezza, ed ha iniziato lo svezzamento, è il succo di prugne secche.

Basta semplicemente far bollire 4 prugne secche in 100 ml di acqua per alcuni minuti, dopodiché si schiaccia il composto, poi di filtra con un colino, e si fa bere al neonato il liquido ottenuto una volta raffreddato.

Non bisogna stressare il piccolo, ma bensì dargli fiducia, ed ascoltare i suoi bisogni. Ognuno di noi ha i suoi tempi, e questo vale anche per i neonati. Pian piano il piccolo, imparerà a conoscere il suo corpo.

Lorenzo