Il meccanismo che fa manifestare il problema è a livello cardiaco. In tutti i casi in cui c’è insufficienza cardiaca, il cuore non è in grado di pompare in maniera corretta il sangue. Quando il paziente è sdraiato, e si mette in una posizione supina, c’è un ritorno di sangue venoso verso il cuore. La conseguenza è che esso dalle parti inferiori e dall’addome va in direzione del torace e dei polmoni. In una persona sana, il sangue nei polmoni si ossigena per venir poi inviato di nuovo in circolo dall’azione del ventricolo sinistro. Se però è presente una insufficienza al cuore, la messa in circolo non avviene correttamente e innesca una serie di fattori.
Il sangue contenuto nei vasi polmonari sale in volume e si ha una congestione venosa a livello dei polmoni. Questo determina un aumento di volume nei capillari di questa zona. L’aumento generalizzato del volume di sangue nei polmoni, determina la fuoriuscita dai vasi polmonari di liquido e si ha un edema polmonare. La corretta ventilazione non può avvenire per la presenza dell’edema. In sostanza il polmone non riesce ad espandersi in maniera corretta e si ha una dispnea.
Dal momento che l’ ortopnea si può associare a dispnea parossistica, può accadere che la dispnea da decubito possa verificarsi durante il sonno del paziente, causandone il risveglio.
Le tipologie di ortopnea si distinguono in base al fattore scatenante. Si distingue tra:
- Ortopnea ansiosa, se la causa è psicologica;
- Cardiaca, se è legata a insufficienza cardiaca o a problemi di cuore;
- Respiratoria, se data da patologie dei polmoni.
Un’altra distinzione si fa in base al modo di insorgenza. Si distingue tra ortopnea:
- notturna, quando presente nel sonno.
- Obbligata, se la si avverte tutte le volte che la posizione è supina e quindi il soggetto è costretto a mettersi seduto o in piedi per respirare.
- Progressiva, quando col tempo le manifestazioni sono più intense e gravi.
Le cause
- Insufficienza cardiaca ventricolare sinistra, la causa sicuramente principale.
- Patologie polmonari, per esempio broncopneumopatia cronica (BPCO), asma, enfisema polmonare, bronchite, che possono dare edema polmonare e quindi ortopnea.
- Ansia e crisi di panico possono dare difficoltà respiratorie di questo tipo.
- Patologie metaboliche, come l’obesità possono determinare problemi a respirare per via del grasso che comprime i polmoni, che faticano ad espandersi per la respirazione.
- Ascite, cioè l’accumulo di liquido nell’addome può dar luogo a ortopnea per la compressione del liquido sul diaframma e quindi sull’azione dei polmoni.
- Problemi diaframmatici: in pazienti che soffrono per esempio di paralisi diaframmatica bilaterale, di distrofia muscolare di Duchenne, possono soffrire del disturbo per la difficoltà trovata nell’espansione della gabbia toracica durante la respirazione.
Sintomi
L’ortopnea è un disturbo serio che può condurre a problemi respiratori seri e compromettere la vita del paziente. In alcuni casi si associa a sintomi caratteristici della malattia determinante. In altri casi è essa stessa un sintomo di un disturbo. In tutti i casi il sintomo principale dell’ ortopnea è la difficoltà respiratoria che determina quando il paziente è supino. A questo sintomo si possono accompagnare, in base alle malattie correlate:
- tosse,
- reflusso gastroesofageo
Terapia
La terapia varia in base al fattore scatenante. Si può intervenire con farmaci specifici o con la ventilazione meccanica assistita.
Approfondimenti e credit
- Congescor, per trattare l’insufficienza cardiaca
- Ansia generalizzata: quali sono i segnali? Se ne può uscire?
- Aneurisma aortico: cos’è, cause, sintomi e quanto è fatale
- Fisiologia della respirazione. L’essenziale. John B. West (Autore), Andrew M. Luks (Autore), D. Negrini; Ed. Piccin; 2017
- La clinica e il nursing nell’emergenza dell’apparato respiratorio.
- Apparato Respiratorio.
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