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Osteomielite, un’infezione alle ossa e al midollo

Pubblicato da
Lorenzo

L’osteomielite nella maggior parte dei casi si localizza a livello di spalle e ginocchia e, in generale, nelle ossa ricche di sostanza spongiosa, ricca di vasi sanguigni. La diagnosi viene fatta con strumenti appositi, a seguito di  sintomi evidenti sul paziente.

Gli agenti patogeni infettano il tessuto osseo a partire dal flusso ematico, o arrivano nelle ossa a partire da una ferita nella zona, aperta e contaminata. Quando l’osso si infetta, il midollo osseo si gonfia e preme contro la parete rigida dell’osso. I vasi che attraversano il tessuto possono essere compressi e si riduce o si blocca il flusso di sangue. Senza un apporto adeguato, alcune parti della struttura possono morire. Se parti di osso muoiono, l’infezione diventa difficile da curare, perché le cellule naturali del corpo combattono le infezioni e i farmaci hanno difficoltà a raggiungere la zona. L’infezione potrebbe anche diffondersi verso l’esterno, formando ascessi con pus nelle parti molle, come i muscoli.

Cause

Le ossa, interne e di solito difficilmente soggette all’infezione, possono essere infettate in tre modi. Un primo caso è che l’infezione sia nel flusso sanguigno. Un secondo caso è che ci sia un’invasione diretta data da fratture aperte o da oggetti che perforano l’osso. Infine può anche essere un’infezione derivante da strutture, articolazioni e tessuti circostanti.

Quindi le cause possono essere:

  • trauma,
  • corpi estranei nell’osso,
  • ischemia,
  • fratture esposte
  • infezione di protesi o articolazioni artificiali;
  • interventi chirurgici con scarsa igiene;
  • radioterapia
  • tumore
  • ulcera cutanea
  • focolai infettivi che esportano l’infezione nel sangue.

Sintomatologia

L’ osteomielite acuta scaturisce con dolore severo dato dalla pressione sulla parte dura delle ossa. Il soggetto ha una mobilità ridotta. Può manifestare febbre, gonfiore, arrossamento e possono anche comparire  delle fistole cutanee piene di pus. L’ osteomielite cronica insorge come conseguenza del processo acuto o manifestarsi inizialmente in modo impercettibile.

La parte interessata può essere anche calda e tumefatta e l’osso può far male ad ogni movimento: il soggetto può perdere peso e sentirsi stanco. Se il problema è alle vertebre, si sviluppano gradualmente aml di schiena e dolore al tatto. Questo dolore peggiora con i movimenti e non passa con il riposo, né con l’assunzione di analgesici. Se l’ osteomielite deriva da un’infezione dei tessuti molli della zona, si nota un rigonfiamento e si può formare un ascesso.

Diagnosi

I sintomi e gli esami obiettivi possono suggerire la presenza di osteomielite. Vengono quindi fatti degli esami del sangue e la diagnostica per immagini. Non di rado si fa anche una biopsia dell’osso. In un soggetto con osteomielite, la VES, ovvero l’esame che misura la velocità di deposito dei globuli rossi, darà valori alti. E così sarà anche il livello di proteina C reattiva e quello dei globuli bianchi. Questi esami del sangue non sono comunque abbastanza per diagnosticare la malattia. Una radiografia può mettere in evidenza i problemi alle ossa, ma non prima di 3-4 settimane dalla manifestazione della malattia. Anche una TC tomografia computerizzata e una RMI risonanza magnetica possono mettere meglio in evidenza la zona infetta, rivelando gli ascessi, ma non l’infezione. Per diagnosticare questa serve evidenziare l’organismo che ne è la causa o fare un prelievo di tessuto.

Prognosi e trattamento

L’osteomielite ha una prognosi favorevole di solito, soprattutto se si tratta in modo tempestivo. Questo problema può tuttavia rimanifestarsi anche a distanza di settimane, mesi e anni. I soggetti che hanno sviluppato il problema a partire da un problema al flusso sanguigno, possono essere trattati con antibiotici in modo efficace. Se non si riesce ad identificare il battere responsabile si usa un farmaco ad ampio spettro. In base alla gravità si assume per bocca o per vena. In alcuni casi può anche essere necessaria un’assunzione per molti mesi. Se si sospetta un’infezione da funghi, i farmaci migliori sono gli antimicotici.

In caso di infezione alle vertebre il soggetto deve stare anche a riposo e indossare un corsetto. In alcuni casi di osteomielite può essere anche necessario drenare gli ascessi. Se il problema scaturisce dai tessuti molli adiacenti, il trattamento può essere chirurgico, perché i tessuti necrotici vanno rimossi. In seguito si prescrivono al soggetto anche antibiotici ad ampio spettro.

Approfondimenti e credit

Lorenzo