Si tratta di un medicinale che presenta al suo interno il principio attivo Destrometorfano. Si tratta di un derivato sintetico della morfina, che non ha alcun tipo di attività oppiacea però. Viene assunto tramite bocca e agisce in maniera estremamente rapida e anche molto efficace dopo l’assorbimento da parte della mucosa del tratto gastrointestinale. Successivamente viene sottoposto ad un metabolismo di prima fase e poi viene diffuso tra i diversi tessuti. Ed è proprio in questo momento che può garantire lo svolgimento della sua azione biologica.
Il principio attivo contenuto in questo medicinale, Destrometorfano, va ad aumentare nel sistema nervoso centrale i livelli di serotonina. Come? Andando ad interagire con dei recettori non oppioidi. In questo modo comportare una discreta attività sedativa, che si focalizza in modo particolare nella parte centrale della tosse. L’azione che va a deprimere la tosse ha una durata di svariate ore. Può agire in maniera efficace sia contro i sintomi legati a sindromi da raffreddamento, ma anche rispetto a malattie allergiche. Dopo le varie ore che caratterizzano la sua durata si verifica un altro metabolismo epatico. A questo punto il principio attivo viene espulso dal corpo mediante le urine.
Ci sono due formulazioni presenti in commercio per quanto riguarda Bronchenolo. Si tratta della versione sciroppo da 154 mg di Destrometorfano bromidato per 100 ml di preparato. E ci sono anche le compresse da 7,5 mg di principio attivo. Nella maggior parte dei casi, per quanto concerne gli adulti, il dosaggio consigliato è inferiore a 60 mg quotidiani di principio attivo. Questo dosaggio deve essere distribuito in tre-quattro somministrazioni giornaliere. Per quanto riguarda i bambini, invece, il dosaggio è praticamente pari alla metà. In ogni caso, serve comunque una prescrizione da parte del medico da seguire per un corretto trattamento della tosse. La cura non deve mai andare oltre i 5-7 giorni senza ovviamente prima aver avuto il parere del medico curante.
Per fare in modo di ridurre al minimo i possibili effetti collaterali legati all’assunzione di questo medicinale per la cura della tosse, è bene chiedere consulto al medico prima di dare il via alla terapia. Questo farmaco deve essere usato con particolare attenzione in tutti quei pazienti che soffrono di malattie respiratorie croniche oppure persistenti. Stessa prudenza per chi soffre di malattie epatiche e o renali. In quest’ultimo caso, una variazione dei valori di Destrometorfano potrebbe provocare degli effetti collaterali, almeno dal punto di vista potenziale. All’interno di questo medicinale troviamo saccarosio. Ecco spiegato il motivo per cui non si dovrebbe somministrare a chi soffre di deficit enzimatico di saccarasi. Stessa cosa per chi ha un’intolleranza al fruttosio e per chi soffre di malassorbimento di glucosio-galattosio.
È importante fare in modo di scongiurare i potenziali effetti collaterali che possono insorgere in seguito all’uso contemporaneo con altri medicinali. Di conseguenza, è bene evitare che i pazienti che sono in cura con antidepressivi inibitori delle monoamino ossidasi, ma anche antidepressivi triciclici non lo assumano. È meglio evitare l’uso in concomitanza anche con altri medicinali, come ad esempio inibitori del reuptake di serotonina o alcol.
L’impiego di questo farmaco deve essere evitato in tutti quei pazienti che soffrono di gravi malattie renali o epatiche. Stesso discorso nel caso in cui i pazienti soffrano di malattie respiratorie che comportano gravi problemi respiratori. L’uso di Bronchenolo tosse è sconsigliato anche nel caso in cui il paziente stia seguendo un trattamento a base di antidepressivi inibitori delle MAO. Di conseguenza, è bene evidenziare come l’utilizzo di questo farmaco sia controindicato anche nei pazienti ipersensibili rispetto al principio attivo. Da evitare anche per chi soffre di ipersensibilità rispetto a uno degli altri eccipienti di tale medicinale.
L’impiego di questo farmaco può comportare vari effetti collaterali. Bisogna sottolineare come insorgano effettivamente molto di rado. Tra gli altri sintomi potenziali troviamo sonnolenza, vertigini, dolori all’addome, nausea e vomito. Sono ancora più rare altre reazioni piuttosto gravi di tipologia neurologica. Nella maggior parte dei casi sono legate ad un aumento eccessivo di serotonina. In questi casi si parla di sindrome serotoninergica. Possono insorgere ancora più di rado delle reazioni avverse dovute ad ipersensibilità del principio attivo.