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Cerebellite, un’infiammazione cerebrale molto rara che colpisce i bambini

Pubblicato da
Lorenzo

Il quadro clinico che presenta le persone colpite da cerebellite comprende vari sintomi. Tra gli altri, troviamo sicuramente i disturbi dell’apparato uditivo e delle problematiche nella masticazione.

Quali sono le più importanti malattie associate

In alcuni casi troviamo la cerebellite manifestarsi insieme anche ad epilessia. Spesso i bambini perdono le varie capacità cognitive che negli anni precedenti hanno imparato a padroneggiare. I sintomi di cui abbiamo appena parlato, possono insorgere con una notevole frequenza. Chiaramente l’intensità dipende essenzialmente da quanto è grave la malattia.

Quali sono i sintomi più diffusi

Un bambino che soffre di cerebellite può avere un quadro clinico piuttosto comune. Una delle principali caratteristiche è l’iperattività, con conseguenti modifiche nel linguaggio. Inoltre, troviamo anche ipotono della muscolatura delle guance così come quella delle labbra. Spesso anche la deglutizione comincia a diventare un’operazione particolarmente complicata. Il bambino può soffrire di disturbi riguardanti la pronuncia, ma anche dal punto di vista della coordinazione oculo manuale. Inoltre, può avere difficoltà nella motricità fine. Ad esempio, può non essere in grado di prendere in mano una normale penna.

Quali sono le principali cause

Il cervelletto è una di quelle zone che possono essere frequentemente colpite da varie tipologie di encefaliti. In questi casi, le problematiche cerebellari sono tipici del quadro clinico che contraddistingue questo tipo di situazioni. In alcuni casi il cervelletto può essere aggredito anche in modo isolato. In tale occasione si parla di sindrome cerebellare pura. Si tratta di una caratteristica delle cerebelliti malariche, ma anche in quelle varicose. Inoltre, è una tipicità anche di quella che viene chiamata atassia acuta. La causa di quest’ultimo disturbo ancora non si conosce, ma spesso si risolve in una guarigione del tutto improvvisa e totale. Diverse intossicazioni, come ad esempio da mercurio, alcol od ossido di carbonio, possono provocare dei disturbi cerebellari.

Le terapie più diffuse

Spesso il campo dedicato alla risoluzione di tali disturbi è quello riabilitativo. Di solito sono chiamate a collaborare varie figure. Ad esempio si parte con la fisioterapia, insieme con trattamenti logopedici e neuropsicomotori, in maniera tale da favorire le competenze cognitive. La logopedia deve essere portata a termine svolgendo una terapia che deve essere indicata direttamente dal foniatra o dal neuropsichiatra infantile. Chiaramente il paziente deve essere gestito e controllato da un team multidisciplinare. Deve essere quest’ultimo a seguire il suggerire il percorso migliore, stabilendo vari obiettivi e step da raggiungere.

Le principali caratteristiche dell’intervento logopedico

Tutto parte da dei punti chiave, che sono imprescindibili per il buon esito del trattamento. Ovvero si comincia con una stimolazione passiva e una attiva riguardante la muscolatura facciale. Successivamente si dovranno svolgere degli esercizi per migliorare l’impostazione fonetica. Poi si cercherà di favorire le competenze di deglutizione. Il trattamento prevede poi di andare avanti cercando di ampliare il lessico del paziente. Sia dal punto di vista delle modalità di espressione che di quelle di comprensione. Nella maggior parte dei casi in cui il bambino si caratterizza per far fatica ad acquisire una certa fase dello sviluppo, ci sono anche dei ritardi nel linguaggio. Quindi, si cerca di correggere l’impostazione fonetica. Nello specifico si va ad agire sull’articolazione delle lettere che il bambino non pronuncia in modo corretto.

La preparazione prescolastica

Successivamente il bambino si deve sottoporre a dei lavori prescolastici. Infatti, si dovranno svolgere esercizi riguardanti la prensione sulla penna. Non solo, visto che si lavora anche sulla coordinazione oculomanuale per quanto concerne il tratto grafico. Si tratta di un programma che deve essere portato a termine tra i tre e i cinque anni del bambino. Insieme all’intervento logopedico, il bambino dovrà svolgere anche altri esercizi. In questo caso, la figura che deve essere presa come riferimento è quella del neuropsicomotricista. Quest’ultimo andrà a lavorare sui vari tipi di condotte di comportamento. Inoltre, agirà anche sulle competenze dal punto di vista cognitivo. Si tratta di un lavoro particolarmente interessante e ludico per il bambino. Di conseguenza, sarà molto più facile convincerlo a sottoporsi a tali esercizi. Combinando le due tipologie di interventi c’è la possibilità di ottenere dei risultati particolarmente positivi in tutti quei bambini che soffrono di cerebellite.

Approfondimenti e credit

Lorenzo