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Pomata per ematomi: come e perché usarla

Pubblicato da
Lorenzo

Prima di valutare ciò, cerchiamo di comprendere che cosa sia l’ematoma. Per farlo, ci si può facilmente riferire a quando subiamo un banale incidente: pensate a tutte le volte che si colpisce inavvertitamente uno spigolo. In una simile situazione avvertiremo prima una fitta sensazione di dolore, e successivamente la formazione di un gonfiore e, quindi, di un livido (appunto, l’ematoma).

A differenza di un trauma con ferita, con lesione della pelle, la contusione è tuttavia caratterizzata dalla presenza di un’emorragia sottocutanea, più o meno estesa, determinata dalla rottura dei vasi sanguigni e linfatici sotto la pelle. Quando si verifica un simile trauma, si rompe in altri termini l’equilibrio sussistente tra i liquidi che passano dai vasi sanguigni e dal sistema linfatico. L’accumulo di proteine nel sangue dei tessuti determina il richiamo di acqua e, dunque, un gonfiore caratteristico, che a sua volta genera l’ematoma.

L’ematoma tende a riassorbirsi in maniera spontanea e graduale, senza che siano necessari specifici interventi. Ad ogni modo, al fine di determinare conseguenze più significative, si può intervenire con alcuni semplici rimedi.

Da cosa sono determinati ematomi e contusioni

Abbiamo già ricordato come di norma le contusioni e gli ematomi siano determinati da infortuni: pensate a quelli subiti dagli atleti e da chi fa attività sportive, o ancora a una caduta o a un colpo particolarmente duro. In simili condizioni verrà a determinarsi una contusione o un relativo ematoma, che possono provocare danni anche seri ai tessuti sottostanti.

Si può in merito distinguere una serie di cinque diverse “categorie” di contusioni e di ematomi sulla base della loro gravità:

  • cutanee: interessano prevalentemente la cute e sono quelle che determinano gli ematomi più evidenti;
  • muscolari: coinvolgono anche i muscoli e determinano un problema sicuramente più serio;
  • tendinee: sono piuttosto comuni laddove i tendini sono maggiormente esposti ai traumi superficiali;
  • articolari: possono determinare versamenti di sangue e di liquidi;
  • ossee: possono determinare infezioni anche serie.

Da quanto sopra, ne deriva che per poter evitare di incappare in simili pregiudizi… bisogna stare maggiormente attenti allo svolgimento delle attività quotidiane più banali, con specifiche cautele se si fa sport o attività fisica intensa.

Come riconoscere l’ematoma

Riconoscere l’ematoma è abbastanza semplice, visto e considerato che subito dopo l’evento traumatico, si determina la rottura dei vasi sanguigni e linfatici, e il richiamo di liquidi in grado di determinare il rigonfiamento della zona interessata. Si determina inoltre, di frequente, anche una reazione di tipo infiammatorio, con rigidità e difficoltà a muovere la parte colpita.

L’ematoma compare invece in un secondo momento, qualche ora dopo il trauma, con un’estensione che dipenderà dall’entità del trauma e dalla tipologia dei tessuti che sono interessati da un simile evento. Non sempre infatti l’ematoma si configurerà in maniera visibile, e potrebbe altresì non essere nemmeno causato da un trauma (non ci occuperemo di questa specifica condizione, ma si pensi agli aneurismi).

Chiarito ciò, si può altresì rammentare come di norma anche gli ematomi – come le emorragie – abbiano una tendenza naturale a cicatrizzarsi, e che se l’ematoma non è particolarmente ampio e profondo, la cicatrizzazione e il riassorbimento avverranno in modo del tutto spontaneo. Di contro, quando l’ematoma è determinato da un trauma grave, può rendersi necessario il ricorso a interventi chirurgici (di drenaggio, finalizzati a rimuovere l’accumulo di liquidi in eccesso, che potrebbe complicare il processo naturale di guarigione del trauma).

Cosa fare in caso di contusioni e ematomi

La prima cosa che vi consigliamo di fare nel momento in cui avete subito un trauma, è applicare del ghiaccio. In commercio esistono delle utili bombolette spray adatte per una fruizione immediata dopo il trauma. Se non ne avete a disposizione, prendete dei cubetti di ghiaccio avvolti in un telo o in un sacchetto di plastica (mai applicarlo direttamente sulla pelle!). Il freddo favorirà infatti la vaso costrizione, limitando la circolazione sanguigna e prevenendo la formazione di ematomi. Sarà inoltre piuttosto utile per poter contrastare l’infiammazione.

Una volta applicato il ghiaccio, diviene fondamentale rispettare le indicazioni mediche del riposo assoluto, astenendosi da qualsiasi attività sportiva. In questo modo riuscirete ad accelerare i processi di guarigione naturale dell’organismo.

Sparito il dolore, non “fidatevi” più di tanto del vostro organismo: non sempre infatti la sparizione del dolore equivale alla guarigione completa dei tessuti. Meglio pertanto assicurarsi che vi sia stata una guarigione regolare e, solo dopo, riprendere a effettuare gradualmente attività fisica. Vi servirà per poter evitare ricadute o anomalie (come la formazione di fibrosi o di calcificazioni).

Per poter aiutare il nostro corpo a contrastare l’infiammazione e a riparare i tessuti danneggiati, è frequente il ricorso a specifici farmaci che permettono di combinare anche un effetto analgesico. I più indicati per il trattamento dei traumi di tipo contusivo sono sicuramente i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) per uso topico. Si tratta prevalentemente di creme e di pomate applicate direttamente sulla pelle. Garantendo elevate concentrazioni che possono arrivare direttamente nel punto in cui è avvenuto il trauma. Sono dunque più efficaci rispetto ai FANS assunti per via orale.

Considerata l’ampiezza dello spettro di potenziali conseguenze e di caratteristiche terapeutiche, vi invitiamo naturalmente a parlarne sempre con il vostro medico di principale riferimento.

Approfondimenti e credit

Lorenzo