La xerosi cutanea è l’inaridimento progressivo della pelle, ovvero quando il quantitativo di acqua presente nello strato corneo, scende al di sotto del 20% e la cute appare secca, disidratata ed arida. Quando avviene questo, la pelle reagisce formando una desquamazioni eccessiva, oppure screpolature o piccole crepe e fessurazioni. Se la patologia si aggrava, ed il quantitativo di acqua scende ulteriormente del 10%, il soggetto potrebbe lamentare altri fastidi, come il prurito persistente o altri disguidi, perché la pelle a causa della xerosi, perde elasticità e la sua naturale plasticità.
Le ragadi e le squame, sono due sintomi molto comuni tra le persone affette da xerosi cutanea; le squame si manifestano a causa di un grande accumulo di cellule cornee che hanno cessato di vivere, che si trovano a stretto contatto con la superficie cutanea, determinata dall’infiammazione localizzata che origina un eccessivo turn-over cellulare. Di conseguenza di attiva un processo a catena che potrebbe favorire anche la comparsa di allergie o irritazioni di natura differente. Di per sé la xerosi non è una malattia grave, ma lo può diventare quando questa è causata da altri fattori, che la possono aggravare nel tempo.
Quando si manifesta la xerosi cutanea, la TEWL, ovvero la trans epidermal water loss, la barriera naturale protettiva che impedisce la perdita eccessiva di acqua, si presenta alterata, e di conseguenza l’acqua che è stata perduta sotto forma di vapore è molto elevata, e causa forte dolore a livello cutaneo. L’alimentazione ed il clima sono fattori che si possono incidere in maniera significativa nella comparsa della xerosi cutanea: un soggetto che non consuma frutta e verdura e di conseguenza apporta un quantitativo insufficiente di acqua, può avere un effetto negativo anche sulla pelle. Anche il clima secco ed arido, influenzano l’idratazione della cute e la xerosi si intensifica con l’aumento di umidità e della temperatura esterna. La frequente esposizione al sole, l’età a la predisposizione genetica, sono fattori che alimentano la formazione della xerosi. Se osservate la pelle delle persone anziane, queste tende ad essere sempre molto secca se confrontata con quella dei giovani,ecco perché una pelle grassa è sinonimo di giovinezza, così come un’eccessiva abbronzatura, che fa apparire la pelle molto arida rispetto alle persone che non si espongono al sole. Questa patologia non è contagiosa e non si evolve con il passare del tempo in forma più grave, ma potrebbe conseguire alla dermatite atopica.
I fastidi che si manifestano a causa della xerosi, possono essere trattati applicando diversi prodotti erboristici oppure cosmetici nella zona interessata. Uno dei prodotti che ha maggior successo, è la vaselina, ma generalmente i prodotti anti-xerosi sono composti da lipidi, come le ceramidi e gli steroli, ovvero sostanze particolarmente idratanti e da polimeri idrofili come l’acido ialuronico o collagene Questi prodotti inoltre dovrebbero essere in grado di levigare la pelle disidratata, perché all’interno sono presenti gli alfa-idrossiacidi e la allantoina. Per l’efficacia della cura, è indispensabile prediligere creme idratanti, emollienti e nutrienti, che devono essere scelte con la massima attenzione, perché le sostanze irritanti che spesso si trovano nei prodotti, potrebbero aggravare la xerosi della cute. Attraverso recenti studi medici, è stato possibile dimostrare come l’utilizzo di detergenti aggressivi, tende ad asportare una gran parte del film idrolipidico che protegge la cute e che la nutre contemporaneamente e di conseguenza le sostanze irritanti che si possono trovare nei saponi commerciali, alterano la barriera protettiva.
Un’altra forma di xerosi molto grave è quella oculare, che causa disturbi importanti a livello dell’occhio: la xerosi congiuntiva si manifesta per la cheratinizzazione superficiale della stessa, che appare molto secca e di colore bianca. Quando si manifesta questa patologia, la congiuntiva non secerne la mucosa e le lacrime non hanno un grado di umidità all’interno dell’occhio sufficiente. Tale malattia non è nient’altro che il primo stadio di un’altra patologia molto grave ovvero la xeroftalmia, la secchezza oculare derivata dalla mancanza di vitamina A. Se la xerosi congiuntivale non viene curata tempestivamente, i disturbi possono espandersi e progredire anche verso la cornea e degenerare a sua volta dando origine alla cheratomalacia. È quindi necessario verificare, alla comparsa di alcuni sintomi, se si è affetti da xerosi, senza trascurarli solo perché si ha la sensazione della pelle secca che generalmente non preoccupa molto, pensando di poter risolvere con una semplice crema generica.