La sindrome premestruale è costituita da una serie di sintomi che si manifestano all’incirca una settimana, dieci giorni prima del flusso mestruale. L’intensità e la frequenza dei sintomi possono interessare in differente modo la popolazione femminile. In alcune donne si manifestano in modo talmente intenso da interferire nelle normali attività quotidiane.
Che cos’è la sindrome premestruale
Per sindrome premestruale, indicata anche dalla sigla PMS Pre Mestrual Sindrome, si intendono indicare quei sintomi e alterazioni psicologiche, biologiche, variabili da persona a persona, che si manifestano in modo pressoché regolare rispetto al ciclo mestruale. I sintomi se si manifestano in modo regolare per almeno tre cicli mestruali consecutivi, durante la fase follicolare che coincide con la prima metà del ciclo, e un periodo di almeno sette giorni liberi dai sintomi: queste sono condizioni che possono far parlare di sindrome premestruale. È importante valutare che tipo di sintomi sono, l’intensità con cui si manifestano e qual è lo stato di salute prima del ciclo.
L’80% delle donna avverte sintomi più o meno indesiderati in prossimità del flusso mestruale. Nel 10-40% dei casi, questi hanno una ripercussione sull’attività lavorativa e sullo stile di vita. Mentre solo nel 5% dei casi si tratta di vera e propria sindrome premestruale. I sintomi premestruali nei casi gravi non scompaiono da soli, ma solo modificando lo stile di vita o seguendo specifiche terapie. Non ci sono dati sul comportamento di questi disturbi al momento del passaggio alla menopausa, ma in linea di massima pare esserci un influenza positiva. Non vi sono prove a dimostrazione del fatto che i sintomi cambino a seguito di una gravidanza. L’ereditarietà non è confermata ma è possibile.
Quali sono i sintomi premestruali
I sintomi si manifestano circa 7-10 giorni precedenti all’inizio del flusso mestruale e sono difficili da valutare perché sono soggettivi. Anche se la lista sintomatologica è abbastanza lunga, la maggior parte delle donne avverte solamente parte di questi sintomi.
I sintomi sono:
- depressione
- irritabilità
- tensione mammaria
- cefalea e difficoltà di concentrazione
- gonfiore addominale
- gonfiore alle gambe (a volte alle braccia, ma è raro)
- instabilità di comportamento, sbalzi di umore, insonnia, ansietà
- modifiche nell’appetito, disturbi alimentari, aumento di peso
- dolori muscolari o articolari
- acne
- ritenzione idrica
In determinate pazienti i sintomi premestruali si vanno ad aggravare mano a mano che ci si avvicina al flusso, intervallandosi a momenti di benessere. La sindrome premestruale potrebbe manifestarsi in tutti i momenti della vita riproduttiva femminile, ma più frequentemente si manifesta tardi. Nella maggior parte dei casi si tratta di quelle donne che hanno avuto lunghi periodi di cicli mestruali naturali, cioè che hanno sempre fatto a meno di utilizzare i contraccettivi. È raro che la sindrome si manifesti in maniera acuta sin dal principio, ma i sintomi si vanno progressivamente ad acuire con gli anni.
Cause
Anche se vi sono diverse ipotesi sulle cause dei sintomi premestruali, non vi sono certezze scientifiche per identificare l’origine dei disturbi che sono legati alla fase premestruale. Tra le teorie avanzate vi sono comunque:
- motivazioni ormonali, dato l’alterato rapporto tra estrogeni e progesterone a causa del deficit del secondo in fase luteinica (seconda parte del ciclo).
- Alterato ricambio idro-salino, cioè un eccesso o un difetto di ormoni che incidono sul bilancio idroelettrolitico, quindi estrogeni, progesterone, ormoni antidiuretici, aldosterone, prolattina.
- Disfunzioni tiroidee, infatti molte donne con forti sintomi premestruali hanno problemi di ipotiroidismo. La somministrazione di ormoni tiroidei fa migliorare la situazione.
- Deficit di vitamina B6, necessaria per funzioni endocrine.
- Ipoglicemia, dal momento che vi sono sintomi simili alla sindrome premestruale.
- Deficit di prostaglandine E1, che hanno a che vedere con la percezione del dolore.
- Cause psicosomatiche: basate cioè su considerazioni di ordine psicologico, sociale e comportamentale legate ai sintomi premestruali con patologie psichiatriche.
- Stress: studi recenti hanno evidenziato una variazione nella produzione di ormoni prodotti dalle ovaie in risposta a periodi di stress. Pare che vi sia la riduzione di oppiodi endogeni durante la fase luteinica. Questi ormoni sono quelli definiti della felicità: endorfine come la serotonina.
Conseguenze
Le ripercussioni dei sintomi possono essere sia sociali che coniugali: nei casi più gravi si riscontra uno scarso rendimento lavorativo, fino all’assenteismo e si possono avere alterazioni nel desiderio sessuale e isolamento sociale. In casi eccezionali, si sono verificati casi in cui la donna ha avuto comportamenti psicotici (tentativi di suicidio, isteria…) o addirittura che abbiano compiuto atti criminali. Per questa eventualità in alcuni paesi, come Francia e Inghilterra, viene data alla donna una condizione attenuante se in quella fase.
Trattamento dei sintomi premestruali
Se i sintomi premestruali si presentano in modo regolare e molto intenso tale da compromettere il normale svolgimento della vita quotidiana, una volta diagnosticato che si tratta di sindrome premestruale si mette in atto una terapia farmacologica: terapie ormonali a base di contraccettivi orali, farmaci antinfiammatori, antidolorifici e antidepressivi.
Per alleviare i sintomi nei casi che sono poco gravi, su cui intervenire con medicinali è azzardato, si può intervenire sulle abitudini alimentari, riducendo il sale e aumentando i liquidi, consumando almeno 4-5 volte al giorno vegetali, affiancati magari anche da multivitaminici, riducendo alcol, caffè e cioccolato. È opportuno inoltre ridurre lo stress, aumentare il movimento fisico e fare attenzione maggiormente alle necessità del proprio organismo, cercando di riposare bene la notte. In erboristeria si possono trovare anche diversi prodotti che possono aiutare ad alleviare i disturbi dei sintomi premestruali, come tisane e infusi.