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Batteri intestinali: i batteri buoni del corpo umano

Pubblicato da
Lorenzo

L’intestino ospita moltissimi microrganismi che costituiscono insieme la flora batterica. Essi sono elementi importantissimi per selezionare i nutrienti di cui ha bisogno il corpo e per il benessere generale del corpo. Scopriamoli.

Microrganismi nel corpo umano

Nel corpo umano si trovano 500-10000000 specie diverse di microrganismi, nella maggior parte sono batteri anaerobi, cioè che non hanno bisogno di ossigeno. Ogni persona possiede i suoi microbioti specifici, ma è stato comunque individuato un gruppo di specie che di solito sono condivise da tutti e che costituiscono il nucleo filogenetico, in particolare a livello intestinale.

Microbiologia intestinale

L’apparato digerente, in particolare l’intestino umano, è abitato da molti microrganismi che insieme costituiscono la cosiddetta flora batterica. Le specie presenti in questo tratto sono ben 400, fra anaerobiche (cioé bifidobatteri) che sono localizzati principalmente nel colon, e aerobiche (ovvero lattobacilli), concentrati nell’intestino tenue. Oltre alla flora così costituita, nell’intestino vi sono miceti, clostridi e dei virus che in condizioni normali non possono esercitare effetti patogeni. L’80% dei batteri totali sono bifidobatteri e lactobacillus e servono a causare la fermentazione, mentre il rimanente 20% come per esempio Escherichia, Bacteroides, Clostridium, Eubacteria sono responsabili della putrefazione dei resti.

In gravidanza, il feto ha un intestino perfettamente sterile, anche se subito dopo la nascita viene occupato da miliardi di batteri. Gli organismi che si insediano entrano nell’intestino dall’esterno, attraverso l’ano e la bocca. Nei primi mesi di vita è fondamentale che si costituisca una popolazione batterica equilibrata e florida. Il latte materno favorisce questa proliferazione batterica benefica per la salute umana.

Un individuo normale vige una perfetta simbiosi fra la flora batterica e l’organismo, cioè le due parti convivono pacificamente e traggono beneficio l’una dall’altra. L’ospite, cioé l’uomo, fornisce ai batteri materiale indigerito di cui i batteri si nutrono e in compenso questi forniscono diverse funzioni utili per l’organismo. Quando la flora batterica è in perfetto equilibrio con il corpo umano si parla di eubiosi.

Quali sono le funzioni dei batteri intestinali

La flora batterica ha due fondamentali funzioni importanti:

Funzione di nutrimento o trofica: essa garantisce alla mucosa intestinale l’integrità e la buona salute. I batteri nell’intestino si accaniscono sul materiale non digerito, costituito di solito da polisaccaridi di origine vegetale, e lo fermentano. In seguito a questa fermentazione, la flora batterica produce acidi grassi con una catena corta, com’è l’acido acetico, propionico e butirrico. Tali molecole sono davvero importanti per il benessere umano, anche perché rappresentano una fonte di energia per le cellule dell’epitelio intestinale. L’acido butirrico inoltre protegge il colon da tumore.

Funzione protettiva contro l’attacco di batteri patogeni: i microrganismi che colonizzano la mucosa intestinale, ne aumentano il potenziale difensivo grazie alla funzione trofica citata precedentemente. La popolazione di batteri intestinali produce sostanze antimicrobiche grazie alle quali riesce ad impedire l’invasione nell’epitelio dell’intestino da parte di patogeni. Questo effetto viene potenziato dal fatto che la flora batterica amica occupa di fatto possibili siti di adesione nella parete della mucosa. La flora modula le varie componenti del sistema immunitario dell’intestino con un’azione pro infiammatoria.

Oltre a questo, la flora batterica intestinale serve a:

  • favorire i processi di digestione e l’assorbimento delle sostanze nutritive, mantenendo sana ed efficace la mucosa dell’intestino;
  • prevenire disturbi di costipazione, colite, diarrea;
  • produrre certe vitamine, come la B12 e la K;
  • produrre certi amminoacidi come l’arginina, la cisteina, la glutamina;
  • intervenire a livello metabolico negli acidi della bile e nella bilirubina.

Molti di questi batteri  presi singolarmente possono essere anche molto pericolosi, ma quando fanno parte del microbiota umano sono non solo innocui, ma utili e necessari per generare l’equilibrio di eubiosi.

Alterazioni e anomalie dei batteri intestinali

Quando il numero dei batteri intestinali “buoni” diminuisce, l’equilibrio della flora batterica viene spezzato e si parla di disbiosi. In tali condizioni si assiste all’iperproliferazione dei patogeni a livello dell’intestino. Questi microrganismi diventano particolarmente pericolosi dal momento che possono potenzialmente colonizzare altre zone dell’organismo, dando per esempio: infezioni vaginali, del sistema respiratorio o perfino dentali. Con il passare del tempo si possono anche sviluppare patologie intestinali come il morbo di Crohn, diverticoli e tumori a livello del sistema digerente.

Se viene meno la funzione trofica dei microrganismi, può verificarsi una compromissione della permeabilità dell’intestino. Di conseguenza è possibile si sviluppino delle allergie o malattie autoimmuni. La causa dell’alterazione nella permeabilità infatti, fa si che determinate molecole possano venire assorbite ed essere riconosciute come nocive dal sistema immunitario. Questo agisce di conseguenza scatenando reazioni allergiche o delle malattie autoimmuni vere e proprie.

La disbiosi dei batteri intestinali può determinare anche un assorbimento errato di sostanze tossiche e nocive, specialmente per fegato e pancreas. La conseguenza di tali processi può determinare, nel migliore dei casi, la comparsa di problemi di digestione, ma anche l’insorgenza di stanchezza ingiustificata e cronica. Tale alterazione infine può determinare l’aumento del tempo di permanenza del materiale fecale nell’intestino, causando l’alterazione di varie sostanze nutritive.

Cause della disbiosi dei batteri intestinali

Le cause della disbosi possono essere molteplici: una dieta poco varia e con ricchi raffinati, pasti troppo rapidi, ritmi di vita irregolari e frenetici, alterazioni nella consistenza e frequenza dei pasti, la vita sedentari e stressata, l’abuso di farmaci, la presenza di inquinanti nei cibi.

In casi gravi in cui i batteri intestinali non sono sufficienti, quindi si interviene con interventi come per esempio il trapianto di feci. Queste sono composte da batteri intestinali infatti, quindi possono determinare una grande percentuale di successo.

Lorenzo