Tutte le donne quando sono in dolce attesa desiderano fare tutto il possibile per il loro bambino, ecco che quindi diventa di fondamentale importanza capire quali sono i cibi da evitare durante la gestazione e quali invece si possono mangiare. Fra questi, a tutte capita di porsi la domanda: si possono mangiare i gamberi in gravidanza?
Mangiare bene e in modo sano durante il periodo di gestazione è importante per evitare piccoli errori che possono diventare gravi con il tempo. Mangiare bene è importante per il vostro bambino in arrivo. Alcuni tipi di alimenti possono apportare la corretta dose di vitamine e di minerali, necessari per il giusto sviluppo del feto e questi alimenti sono importanti per tutte le 40 settimane di gestazione.
Una dieta bilanciata comprende: proteine (carne, pollame, pesce, legumi), carboidrati (cereali, riso, pane, pasta), latticini (latte e formaggio), frutta e verdura. In generale la maggior parte dei cibi sono sicuri comunque e le rinunce non sono poi così molte. Ci sono però determinate tipologie di alimenti che sono da evitare, per non correre il rischio di incidenti di percorso. Gamberi, aragoste e crostacei sono una buona fonte di proteine e di minerali, con un basso contenuto di grassi e un’alta digeribilità. Allo stesso modo seppie, polipi e calamari.In una dieta bilanciata la futura madre dovrebbe consumare pesce settimanalmente. I frutti di mare potrebbero essere consumati certamente, ma non possono essere un’alternativa al pesce, soprattutto per l’elevato colesterolo contenuto. Dovendo scegliere è meglio piuttosto ridurre il consumo di carne e sostituire una porzione di questa con i frutti di mare, non con il pesce.
Il rischio dell’assunzione dei frutti di mare, compresi i gamberi in gravidanza, soprattutto se sono crudi è quello infatti di incappare in un’intossicazione alimentare. I fattori che determinano l’insorgenza di questo problema sono i batteri, in particolare la salmonellosi, e le infezioni come quelle date da proteus, escherichia coli e stafiloccocchi.
Questi agenti patogeni possono causare malattie gastro intestinali, come il norovirus, che dà una fastidiosa gastroenterite, con sintomi come il vomito, la nausea, la diarrea, febbre e crampi addominali. Durante il periodo di gestazione inoltre le donne sono soggette a contrarre la listeriosi, una patologia fastidiosa che interessa in particolare l’ultimo trimestre di gravidanza. Questa malattia è data da un tipo di battere che resiste anche al congelamento. Queste malattie che si risolvono spontaneamente negli adulti, potrebbero passare dalla donna in gravidanza al feto, con conseguenze anche gravi.
Anche l’epatite A è possibile contrarla dal pesce crudo. Se questo accade in particolare nel terzo trimestre si potrebbe verificare un parto pretermine. Anche se non è stato riscontrato che tale virus abbia mai causato malformazioni e aborti, è sempre ovviamente meglio evitare. In questo senso i più pericolosi sono cozze e vongole. Anche la temuta Toxoplasmosi può interessare i frutti di mare crudi.
Queste problematiche sono tipiche di una conservazione cattiva di tali alimenti o di una cottura inadeguata. In questo caso, è determinante agire in fretta al fine di tutelare la salute del vostro piccolo. I crostacei che vanno evitati crudi con i gamberi in gravidanza sono: le ostriche, le cozze, le vongole, i gamberetti, i granchi, i cannolicchi, i lupini.
Le future mamme golose di crostacei devono sapere che quelli crudi sono assolutamente da evitare. I frutti di mare, compresi i gamberi, in gravidanza possono essere mangiati senza alcun problema se sono completamente cotti. Con il processo di cottura completo, gli eventuali batteri e virus vengono uccisi. In realtà come detto, il problema non sono i gamberi in sé, ma le sostanze che possono contenere.
Potenzialmente se c’è la garanzia di un prodotto estremamente fresco e pescato in zone non inquinate, i gamberi in gravidanza si potrebbero tranquillamente consumare crudi con la classica spruzzata di limone. Diciamo che comunque in linea di massima carne e pesce è sempre opportuno cuocerli per bene. I batteri quasi nella loro totalità possono essere debellati anche con il congelamento.
Il consumo di crostacei e frutti di mare e quindi dei gamberi in gravidanza è uno degli argomenti più controversi per quel che riguarda la corretta alimentazione della madre. La verità è che molti ginecologi sconsigliano di mangiare comunque i frutti di mare quando non si è sicuri al 100% che essi sono stati cotti per bene, quindi quando vengono somministrati da ristoranti e locali pubblici.
Ben vengano invece le cotture fatte a casa, sicure. Alcuni medici comunque temono una possibile contaminazione degli scarichi industriali in questo tipo di pesce. Le acque inquinate potrebbero contenere microbi pericolosi, che potrebbero essere in grado di dar luogo a patologie a carico del sistema gastrointestinale della madre, che sono pericolosi per il feto.
Se infatti il rischio di infezioni è scongiurato con la cottura perfetta dei gamberi, essa è inefficace in caso siano presenti tossine. É pur vero però che i gamberi commercializzati da grandi aziende industriali sono soggetti a controlli molto severi, quindi si può essere praticamente certi di non incorrere in questo tipo di problema, anzi danno bene. Essi possono essere consumati sin dal primo mese, fino al parto e oltre.
I gamberi in gravidanza, ben cotti, quindi si possono mangiare. In questo particolare periodo tuttavia, bisogna sempre prestare attenzione alla qualità di quello che ci si mette nel piatto. Nello specifico è bene fare attenzione alla zona di pesca, informarsi sui mari poco inquinati e assicurarsi sulla freschezza del prodotto. Più esso è fresco, meno sono gli eventuali pericoli.