Da tempo ormai state cercando di avere un bambino? Sentite il vostro corpo cambiare e avete il sospetto che siete incinte? Conoscere i sintomi della gravidanza allora può essere di grande aiuto. Ogni donna deve imparare a riconoscere i segnali che il corpo le invia. In questo articolo vediamo quali sono i sintomi gravidanza più e meno comuni.
Una cosa è certa comunque, solo il test di gravidanza e dopo le analisi del sangue possono dirvi con certezza se siete o meno in attesa di un bambino. Fino a quel momento comunque, cercate di evitare alcuni cibi potenzialmente dannosi e gli antibiotici. Se la presunta gravidanza viene confermata, dovrete continuare a seguire le indicazioni mediche. Altrimenti, potete riprendere a comportarvi esattamente come prima.
Sintomi gravidanza: i 10 più comuni
Ogni donna può sperimentare diversi sintomi. Quelli descritti in questo articolo quindi, vi servono più come indicazione generale. Sarà poi il ginecologo a confermarvi la gravidanza e monitorare il suo andamento. Alcune donne iniziano a sperimentare i primi sintomi già dopo una settimana dal concepimento. Basta pensare al comune spotting da impianto, che terrorizza chi lo vive presagendo qualcosa di poco piacevole, ma che in realtà si può trattare appunto del primo sintomo dell’avvenuta fecondazione.
Può capitarvi anche di non notare alcun tipo di cambiamento. I sintomi non ci sono sempre e magari vi accorgete di essere incinte semplicemente quando vedete saltare l’appuntamento con le mestruazioni.
Sospetta gravidanza: cosa fare?
Nelle scorse righe abbiamo avuto modo di comprendere quali siano i principali sintomi della gravidanza. Ma che cosa bisogna fare se si scopre di essere incinta, magari dopo aver effettuato un test di gravidanza acquistato in farmacia? La domanda è estremamente comune, visto e considerato che – soprattutto se si tratta del primo figlio – è molto probabile che la donna non abbia ben compreso che cosa significhi poter portare avanti una gravidanza e avere un bambino. Cerchiamo allora di comprendere cosa fare non appena si sospetta una gravidanza, o si hanno avuto le prime conferme con dei test casalinghi.
Andare dal medico e fare le analisi del sangue
La prima cosa da fare è naturalmente andare dal vostro medico di fiducia. Il quale, presumibilmente, vi consiglierà di fare delle analisi del sangue per comprendere se i valori suggeriscono la gravidanza, o meno. Nella successiva visita di controllo, è normale sentirsi un po’ spiazzate: voi avrete sicuramente tantissime domande e tantissime aspettative, mentre il medico sarà naturalmente più oggettivo e cauto nel parlare di una vera e propria gravidanza, visto e considerato che le prime settimane della dolce attesa sono molto delicate, e il dottore vi informerà sui rischi che l’ovulo fecondato non sia in realtà ben impiantato. Dunque, un primo consiglio: vivete questi momenti con la necessaria importanza che è necessario conferire ad essi, ma senza ansia e senza pensare troppo in là nel tempo. Un passo alla volta!
Alla luce di quanto sopra, dovrebbe essere ben chiara la prima cosa da fare in caso di gravidanza: contattate il vostro ginecologo di maggiore fiducia, e concordate una prima visita. Se non avete un ginecologo di fiducia, cercatene uno che possa seguirvi per l’intera gravidanza: molte donne si rivolgono ad amiche e parenti per poter avere un feedback appropriato, mentre altre ricorrono direttamente all’ospedale dove vorranno partorire per poterne individuare uno o una che lavora là; altre ancora vanno al consultorio e domandano qui maggiori informazioni. È fondamentale che la scelta del ginecologo ricada su un professionista (o una professionista) che vi infonda grande fiducia, visto e considerato che con questo medico avrete un rapporto costante per 9 mesi.
Il primo controllo
La prima visita ginecologica dovrebbe essere effettuata almeno dopo 6-7 settimane dall’ultimo ciclo. Naturalmente, niente vi vieta di procedere a un controllo anche prima di questo tempo, ma i risultati potrebbero non essere così convincenti e certi come quelli che riuscirete ad avere dopo le 7-8 settimane, quando sarà per esempio già possibile sentire battere il cuore del feto, avvertendo una sensazione unica e indimenticabile.
Durante questo primo controllo il ginecologo vi visiterà e effettuerà una ecografia transvaginale per poter controllare il corretto impianto del sacco gestazionale, individuando eventuali patologie o malformazioni dell’utero e delle ovaie, che potrebbero determinare alcuni problemi durante la gravidanza. Durante questa ecografia sarà possibile altresì scorgere per la prima volta quel che diventerà vostro figlio o vostra figlia: apparirà come una sorta di piccolo fagiolo dalle dimensioni di pochi millimetri!
Programmare le prossime visite
Il primo controllo sarà naturalmente anche l’occasione utile per poter programmare le successive visite. In parte di queste si procederà altresì a effettuare delle ecografie ulteriori, fondamentale per poter monitorare l’evoluzione della gravidanza. In merito, tenete conto che l’ecografia in gravidanza non fa affatto male né alla mamma né al bambino, e che di contro è un esame davvero importante, che permetterà al medico di effettuare delle indagini prenatali accurate e precise.
Anche se il calendario delle ecografie può subire qualche variazione sul caso specifico, di norma dopo la prima ecografia effettuata alla 7-8va settimana, ne seguirà un’altra a 20 settimane, e quindi un’ecografia morfologica, effettuata intorno alla 21-22ma settimana, e quindi un’ultima ecografia che di solito viene effettuata intorno alla 30ma settimana.
Sempre in proposito di ecografie da fare in gravidanza, ricordiamo come questi esami siano ritenuti indispensabili da effettuare, e che per tale motivo nella misura di tre siano offerte dal Servizio sanitario nazionale (dunque, non si pagano). Naturalmente, niente vieta al medico e alla donna (succede molto spesso) di effettuare delle ecografie aggiuntive, al fine di valutare la crescita fetale in misura ancora più accorta e attenta. Per quanto concerne i costi da affrontare, di solito se si prenota un’ecografia in un centro privato, il costo per ogni singolo esame oscilla intorno ai 100 euro, mentre l’ecografia morfologica, che è quella più dettagliata, ha un costo ancora aggiuntivo, che può oscillare tra i 150 e i 200 euro. Rivolgendosi a tali strutture specialistiche, si potrà ottenere immediatamente il referto, insieme ad alcune immagini ecografiche che consentiranno di avere delle vere e proprie rappresentazioni del proprio bimbo ancora in formazione.
1. Spotting da impianto al momento della fecondazione
Spesso la perdita da impianto è il primo segnale, ma non è detto che si presenti. Potrebbe però capitarvi di veder comparire del sangue sugli slip dopo 5-8 giorni dall’avvenuto concepimento. La perdita ematica si presenta perché l’embrione si posiziona nella parete uterina e questo può rompere alcuni capillari, causando appunto una perdita di sangue.
Dovete far attenzione a non scambiare lo spotting da impianto con il ciclo mestruale. La perdita può essere simile è vero, ma ricordatevi che avviene prima del normale ciclo e perciò la comparsa anticipata dovrebbe insospettirvi. La durata poi è inferiore, di solito si tratta di piccole perdite che durano giusto due giorni.
La cosa migliore che potete fare è andare subito dalla ginecologa in modo da chiarire ogni possibile dubbio. Il sangue può infatti comparire anche per altri motivi, è considerato un sintomo dell’ovulazione, ma anche delle cisti ovariche etc. Alcune volte può trattarsi invece delle perdite marroni che si presentano in gravidanza.
2. Ritardo del ciclo mestruale
Chiaramente questo è il sintomo che più di ogni altro fa presagire la gravidanza. Se vedete un ritardo nelle mestruazioni quindi, potete si pensare alla gravidanza ma ricordatevi che ci sono anche altre cause. E’ bene che evitiate false illusioni e piuttosto, fate un test di gravidanza per escludere o confermare l’ipotesi. Il ritardo può star a significare che l’ovulazione non è avvenuta oppure, lo ha fatto ma in ritardo. Il motivo può essere anche piuttosto banale. Magari avete avuto l’influenza, oppure siete particolarmente stressate, avete cambiato i turni a lavoro, vi siete trasferite e siete vittime del JetLag. Anche alcuni farmaci possono provocare un ritardo nel ciclo mestruale, così come un cambio improvviso di peso. Se siete quasi al termine del vostro periodo fertile, può anche indicare l’avvicinarsi della pre-menopausa.
3. Crescita del seno
Durante la gravidanza il seno tende a crescere. Già nel primo mese si può notare l’aumento di una taglia e un cambiamento ai capezzoli. Il seno è molto più pieno, è intensione e soprattutto, fa male. Non riuscite più a stare in posizione supina quando dormite e così, immediatamente la vostra mente corre alla gravidanza.
In linea di massima la tensione al seno può dipendere appunto dall’ovulazione. Il progesterone è alla base di questo effetto. Anche la sindrome premestruale può dare gli stessi effetti, così come un problema ormonale oppure l’assunzione della pillola anticoncezionale. Non dimenticatevi che anche ingrassare può portare far crescere il seno. Non sempre quindi, si tratta di sintomi gravidanza.
In caso di gravidanza poi, i capezzoli possono cambiare. Le areole diventano più scure e i tubercoli di Montogomery più evidenti. Di solito comunque accade in gravidanza inoltrata, all’incirca nel secondo trimestre.
4. Minzione frequente
La minzione frequente può essere un sintomo della gravidanza. Chiaramente prima di pensare ad una gravidanza, ricordatevi che il bisogno di fare pipì di continuo ha molte altre cause. Le donne in dolce attesa comunque, hanno notato di avere questo bisogno nell’ultimo trimestre. Il bambino infatti inizia a pesare sulla vescica.
Altre, dicono di aver avuto questo sintomo già nei primi due mesi. Di solito quando è in corso una gravidanza, il sintomo è accompagnato da nausea mattutina e una sensibilità alle mammelle superiore. Si tratta appunto di una cosa piuttosto personale. Le altre possibili cause della minzione frequente sono:
- Infezioni dell’apparato urinario. Oltre al bisogno costante di urinare vi è anche il dolore addominale e lo stato febbrile.
- Diabete. L’organismo espelle il glucosio in eccesso attraverso l’urina. Ecco che dobbiamo andare più spesso in bagno. Di solito la minzione frequente è accompagnata anche ad una maggior sete.
- Cistite interstiziale. La quale provoca dolore nella zona pelvica, in particolar modo alla vescica.
- Altre. Molto meno comuni, ma pur sempre possibili. Rientrano in questa categoria il cancro alla vescica (o i polipi alla vescica), il tumore alla prostata, i calcoli, l’ipertensione, problemi emotivi, diverticolosi vescicale.
5. Crampi addominali
Anche i crampi addominali sono dolori abbastanza comuni in gravidanza. Magari avvertite piccole contrazioni, una sensazione di fastidio oppure come di essere punti da un ago. Possono presentarsi più volte. La cosa importante è che non siano associati a forti dolori o a delle perdite di sangue. Una buona regola in caso di dubbi, è rivolgersi al proprio medico o ginecologo. Quando i dolori sono piuttosto intensi può trattarsi anche di aborto spontaneo e gravidanza extrauterina.
6. Mal di testa
Altro sintomo spesso lamentato dalle donne incinte è il mal di testa. Si presenta soprattutto durante le prime settimane. Se avete rapporti sessuali non protetti, state cercando di avere un figlio o comunque vi è la possibilità di una gravidanza, non prendete farmaci e sentite il vostro medico. Il mal di testa comunque è uno dei sintomi più comuni e generali. Anche il semplice stress o una stanchezza eccessiva lo possono causare. Quindi non arrivate subito a conclusioni azzardate ma piuttosto prendetelo come possibile sintomo soprattutto se in relazione ad altri. Un test di gravidanza resta comunque un primo indice buono.
7. Nausee mattutine
Forse sono il campanello d’allarme più comune. Un bel giorno vi alzate da letto e avvertite una grande nausea. Bene, non preoccupatevi troppo e tenete duro. 3 donne su 4 sperimentano questo sintomo della gravidanza. Se invece siete incinte e non avete avuto di questi problemi, siete tra le poche fortunate.
Già dopo 7-10 giorni dopo la mestruazione saltata iniziamo a comparire le tanto temute nausee mattutine. Entro la fine del quarto mese generalmente spariscono. Difficilmente la nausea c’è ancora nei mesi più avanzati.
E’ un sintomo che può variare molto. Magari per voi è un fastidio leggero, oppure può essere debilitante. Di solito colpisce la mattina quando vi svegliate e siete a stomaco vuoto. Ma niente e nessuno vieta che si presentino la sera o il pomeriggio. Alcune donne devono sopportare tutto questo anche la notte.
Nausee che si alternano a fame improvvisa, ma che comunque consentono nella maggioranza dei casi di alimentarsi e vivere in modo del tutto normale. 3 donne ogni 1000 sperimenta situazioni più gravi, che portano alla scarsa nutrizione. Può capitare che il dottore richieda anche il ricovero in ospedale.
La nausea in gravidanza sembra che si presenti per l’aumento di alcuni ormoni, in particolar moto la beta hCG accompagnata da estrogeni e progesterone. Non è mai stata accertata definitivamente la causa comunque. Secondo alcuni si tratta di un meccanismo di difesa automatico che aiuta la mamma a tener lontana se stessa e il suo bambino da cibi pericolosi.
8. Sonnolenza e stanchezza
La gravidanza può portare a stanchezza e sonnolenza. Vi sentite stanche, dormireste ovunque. Gli ormoni della gravidanza quando sono in circolo, possono causare tutto questo. In ogni caso è un sintomo piuttosto comune e spesso collegabile ad altri problemi come infezioni in corso, stati febbrili. Sono così tanti i motivi della stanchezza eccessiva che è difficile trovare la causa. Spesso si tratta semplicemente di un riposo inadeguato, altre volte c’è alla base un disturbo del sonno, l’anemia, la depressione, qualche malattia collegata alla tiroide, allergie, uso di droghe, malnutrizione, disturbi del fegato, anoressia, diabete, malattie autoimmuni, pressione bassa etc.
Come potete vedere, attribuire l’inizio di una gravidanza alla stanchezza, non è una buona idea. Piuttosto potete darle peso quando compare con altri sintomi.
9. Voglie in gravidanza
L’odore del caffè vi ha sempre fatto alzare da letto con l’acquolina in bocca? La gravidanza potrebbe tramutare questo vostro amore in odio. I gusti cambiano, alcuni cibi escono dalla vostra alimentazione perché li reputate disgustosi, altri che non avete mai sopportato invece, li trovate ad un tratto i più buoni del mondo. Parlando con alcune mamme vi accorgete di come determinati alimenti, a distanza di anni dalla nascita del loro bambino, ancora non li mangiano.
Le voglie in gravidanza quindi, sono un sintomo piuttosto ricorrente. Chiaramente dovete far attenzione a dare a questo segno troppa importanza, magari vi trovate nella fase pre-mestruale o il vostro organismo v’invia semplicemente dei segnali.
C’è poi da specificare che non esistono correlazioni tra le voglie, intese come desiderio di un particolare alimento, con le chiazze che compaiono alla nascita. Un pensiero popolare piuttosto comune è quello che ogni donna deve soddisfare i propri bisogni alimentari, se non vuol vedere comparire sulla pelle del proprio bambino una voglia collegata al cibo della quale si è privata.
I sintomi gravidanza però, spesso si fanno insistenti ed è impossibili ignorarli. Probabilmente quando l’odore di un cibo che avete sempre amato v’inizia a creare ripulsione (tanto da scatenare in voi una forte nausea) e sentite forte il desiderio di mangiare alcuni cibi in particolare, dovete fare un test di gravidanza o l’analisi del sangue per togliere ogni dubbio.
Alla base delle voglie in gravidanza c’è la stimolazione degli ormoni. Il metabolismo cambia e aumenta il bisogno di determinati nutrienti. Il cervello così utilizza alcuni trucchetti per spingerci a mangiare ciò di cui il corpo ha bisogno.
Si tratta di un bisogno e come tale, va soddisfatto. Chiaramente non quando ci sono controindicazioni nell’assumere un determinato cibo (come la carne cruda ad esempio). Tuttavia quando il bisogno è innocuo, non compromette la salute del bambino e della mamma, non ci sono motivi di ignorarlo!
10. Stitichezza, dolori alla schiena e perdite bianche
Raggruppo questi tre sintomi in un solo paragrafo perché sono molto soggettivi, difficili da collegare ad una gravidanza e soprattutto, non sempre presenti. La stitichezza ad esempio può essere collegabile alla gravidanza ma anche ad una scorretta alimentazione o ad altre problematiche. In ogni caso molte donne quando restano incinte, iniziano a notare questo cambiamento nel proprio corpo. Vi accorgete della cosa soprattutto se siete sempre andate in bagno regolari. Spesso tale sintomo è collegato ai dolori alla schiena. I dolori possono in questo caso protrarsi anche per tutta quanta la gravidanza. Le perdite bianche vaginali sono più abbondanti in questo periodo, la causa è da ricondurre dall’aumento del progesterone.
E adesso, cosa fare?
Davanti ai sintomi gravidanza dovete assolutamente indagare. Prima di tutto andate in farmacia ed acquistate il test di gravidanza. Ricordatevi che per scoprire se siete incinte, dovete fare il test dal primo giorno di ritardo delle mestruazioni. Potete eseguirlo in qualsiasi momento della giornata, basta porre la striscia del test sotto l’urina nell’atto della minzione oppure, potete immergerlo in un bicchierino pulito con dentro l’urina raccolta.
Potete così avere una risposta nel giro di pochi minuti. La conferma effettiva comunque potete averla solo con l’esame del sangue o la visita ginecologica. Se state aspettando un bambino, non dovete far altro che accogliere la buona notizia e iniziare a prepararvi di conseguenza!
Se desiderate saperne di più, vi consigliamo infine di rivolgervi al vostro medico di fiducia e condividere con lui ogni dubbio e informazione.