Quali sono i sintomi e quali le cause che determinano questa malattia? Quali le terapie per la sopravvivenza del soggetto affetto? Nella maggior parte dei casi, purtroppo, l’aspettativa non supera i 5 anni.
Il tumore allo stomaco, anche chiamato tumore gastrico, viene così chiamato in modo un poco inappropriato per indicare in realtà malattie neoplastiche differenti che interessano quella parte del corpo. Una patologia neoplastica è una malattia che porta alla crescita incontrollata e senza coordinazione di alcune cellule del corpo, in questo caso che appartengono al tessuto dello stomaco, a discapito della stabilità fisiologica.
Questa condizione determina la crescita di masse anomale nello stomaco che è sostanzialmente il tumore. Questo è la conseguenza di un’alterazione del patrimonio genetico, cioè delle informazioni che sono contenute nei cromosomi e che determinano lo svolgimento dei processi di nascita, accrescimento cellulare e morte di alcuni tipi di cellule. Come tutti i tumori, anche il tumore allo stomaco può avere natura maligna o benigna e può svilupparsi in una qualunque delle sue parti.
Lo stomaco è una parte importante dell’apparato gastrointestinale ed è il responsabile della digestione e dell’assimilazione dei cibi. Lo stomaco è tra l’esofago e la prima parte di intestino, cioè il duodeno. È un organo cavo, una sacca, con un profilo simile alla lettera J. La sua funzione è quella di raccogliere il cibo tritato dalla bocca, mescolato a saliva, quindi il cosiddetto bolo, di mescolarlo ai succhi gastrici e all’acido cloridrico e di spingerlo nel duodeno dopo 8 ore, in modo da avviare il processo di assorbimento dei nutrienti.
La collocazione del tumore allo stomaco in molti casi è alla bocca dello stomaco, al di sotto della valvola che separa stomaco ed esofago e che impedisce il rigurgito degli alimenti, il cosiddetto cardias. In ordine di incidenza seguono i tumori alla curvatura, la parete dietro, quella davanti e il fondo dello stomaco in coda. Solitamente il cancro in questa zona è più frequente negli uomini che nelle donne, con un incidenza di 1:1,5. Negli ultimi 30 anni i casi sono diminuiti.
Ogni tessuto e organo è costituito da cellule, miliardi. Queste nascono e muoiono continuamente, secondo un procedimenti che è dettato dal codice genetico ereditario di ogni persona, nel DNA. In alcuni casi, per cause molteplici, può accadere che tale patrimonio in qualche cellula si danneggi e che questa quindi non segua più il percorso cui era destinata. Questa non si dividerà più solo per il numero di volte stabilito, ma a suo piacimento. Riproducendosi senza misura andrà a formare un nodulo che mano a mano accrescerà: questo è il tumore.
Se il tumore è benigno questo non invaderà comunque i tessuti sani, ma si limiterà a comprimerli, anche se comunque è pericoloso. In caso il tumore sia maligno invece queste cellule malate vanno a distruggere i tessuti limitrofi, propagando le sue cellule anche in parti del corpo distanti, attraverso i vasi sanguigni e linfatici. Dal momento che fegato e polmoni sono i filtri del corpo umano, non è raro che da altre zone il tumore giunga qui: si parla di metastatizzazione.
La parete dello stomaco è costituita dalla sovrapposizione di 4 strati, anche detti tonache, concentriche. In base a dove il tumore attacca vi sono diverse tipologie di tumore. I 4 strati dello stomaco sono:
I tumori allo stomaco benigni sono suddivisi in:
Tutti i tumori sono classificati da parametri internazionali, in base alla cosiddetta stadiazione dei tumori maligni oppure TNM. Questa classificazione usa tre parametri:
Per i primi due parametri, cioè T ed N, esistono 4 stadi di gravità dal valore di 0 al valore di 4. Quando T è 0 vuol dire che il tumore è ancora isolato nel luogo dove si è generato. Se il valore di T è 1 il tumore è passato al secondo strato, cioè è sulla mucosa, ma ha invaso la sottomucosa. Se il valore è T=2, è passato ancora oltre ed è su mucosa, sottomucosa e ha toccato lo strato di fibra muscolare. Se T è a 3 il livello, significa che si è arrivati alla sierosa; mentre se è 4 vuol dire che il tumore ha invaso i 4 strati dello stomaco ed è anche giunto negli organi limitrofi, come il peritoneo.
Allo stesso modo si classifica N, cioè la propagazione del tumore per i linfonodi. N=0 significa che nessun linfonodo dello stomaco è interessato o che nessuno è grave. Mano a mano che il valore di N cresce, come T, la situazione si fa più complicata e grave e i linfonodi limitrofi saranno sempre più coinvolti.
Il valore di M indica la presenza o meno di metastasi, per questo esistono due valori: uno che indica la presenza e uno l’assenza di metastasi.
L’adenocarcinoma è sicuramente la forma di tumore allo stomaco più diffusa, per questo la prenderemo ad esempio per definire meglio il tumore allo stomaco in generale. Le sue caratteristiche le troviamo comunque a grandi linee anche negli altri tumori maligni.
Il tumore allo stomaco è in tutti i casi asintomatico nel suo primo stadio e tale fase può anche essere piuttosto lunga, tanto che purtroppo in molti casi si scopre il tumore quando è già in stadio avanzato o quando ha indotto in metastasi gli altri tessuti e organi. Tutto questo è causa del fatto che il tumore allo stomaco diventa difficilmente curabile e ha una prognosi infausta. I sintomi in particolare sono:
Tutti questi sono i sintomi in generale, non è detto che si manifestino tutti e comunque con le stesse tempistiche. La sintomatologia inoltre c’è da dire che si può associare ad altre malattie, per questo non sempre è facilmente diagnosticabile. Infatti per esempio ulcera gastrica e stomaco irritabile, si manifestano allo stesso modo. Comunque sia in tutti i casi in presenza di questi sintomi è opportuno consultare il medico, perché le cure sono necessarie.
Anche se gli studi sull’argomento sono svariati, le cause precise del cancro allo stomaco non sono ancora chiare. Di certo però vi sono alcuni fattori di rischio che possono favorire l’insorgere della patologia. Favoriscono il tumore allo stomaco per esempio l’infiammazione cronica della mucosa dello stomaco, manifestazione di alcuni tipi di gastrite, l’eccessivo consumo di cibi che vengono conservati in salamoia, un eccessivo consumo di alimenti contenenti nitriti.
Questi sono dei composti chimici usati per conservare gli insaccati. Questi possono dare una reazione alle ammine delle proteine e dare origine alla nitrosamina, che è cancerogena. Può rappresentare anche un fattore di rischio un eccessivo consumo di alimenti affumicati, carne e pesce, perché possono contenere dei composti del benzolo, una molecola che si sviluppa nel processo di affumicatura e che è oncogena. Il fumo di sigaretta può anche contenere tracce di nitrosamine.
Anche il consumo di alimenti contaminati da muffe tossiche possono rappresentare qualcosa di pericoloso, per la presenza di aflatossine, ritenute fra le sostanze più cancerogene che esistono. Queste sono tossine che vengono prodotte dalle muffe aspergillus flavus e che di solito contaminano le granaglie ed il mais. L’abuso di superalcolici può creare un ambiente adatto allo sviluppo del tumore allo stomaco. Anche altre patologie possono farlo, per esempio: alcuni tipi di polipi gastrici, le infezioni da Helicobacter Pylori, l’ulcera gastrica benigna e il relativo intervento chirurgico, l’anemia perniciosa (l’incapacità di assorbire vitamina B12).
Anche la mutazione di certi geni, come il CDH1, può favorire l’insorgenza di un cancro allo stomaco. Questo gene codifica infatti la proteina che funziona di solito come soppressore del tumore. Allo stesso modo la carenza di iodio ha dimostrato un certo collegamento.