L’idrocolonterapia è utilizzata nella medicina convenzionale per preparare il paziente ad alcune procedure mediche e diagnostiche, come ad esempio la colonscopia o alcune indagini radiologiche ed ecografiche. Viene usata anche nella medicina alternativa. Alcuni operatori propongono questa procedura per pulire il colon, per disintossicare e riabilitare la capacità peristaltica intestinale. E’ ritenuta utile anche nei casi di stitichezza persistente, può essere usata al posto dei clisteli.
Per far risultare l’idrocolonterapia meno fastidiosa, il personale specializzato durante il trattamento esegue manovre sull’addome, un massaggio per favorire il rilassamento e per attivare la peristalsi.
Questi lavaggi del colon sono in realtà diffusi da moltissimi secoli, pensate che i primi documenti che ne parlano risalgono al 1500 a.C. Solo nel XIX sono diventati simili alle pratiche moderne.
Si parte con la fase preparatoria. Il paziente deve digiunare almeno quattro ore prima e non bere alcolici. Quando possibile gli esperti consigliano nei 2-3 giorni precedenti di mangiare prevalentemente verdure e cereali, riducendo gli alimenti difficili da digerire. E’ importante anche bere molta acqua.
Durante il trattamento deve mettersi in posizione supina oppure su un lato, in base alle indicazioni mediche. La seduta dura circa 45-60 minuti. Con la cannula rettale a due vie, l’operatore effettua irrigazione a temperatura stabile e pressione calibrata. Viene pulito il colon, dal retto al cieco. Dall’altro tubo passano gli scarti del suo intestino. Vengono usati circa 25-30 litri d’acqua batteriologicamente pura e depurata. Non vengono usate sostanze chimiche.
Durante tutto il trattamento il personale specializzato effettua massaggi all’addome per favorire il rilassamento e attivare la peristalsi.
Dopo il trattamento il paziente deve ridurre il consumo di carne per un paio di giorni e bere molti liquidi, in modo da potenziare gli effetti. Il medico consiglia poi di correggere alcune abitudini scorrette come la vita sedentaria, errori nella dieta etc.
Alcuni effetti collaterali dell’idrocolonterapia sono i crampi addominali, la dissenteria, nausea e vomito. Considerando che ci sono anche diverse controindicazioni, è consigliato chiedere al medico se è possibile effettuarla senza problemi. Non può essere fatta dalle donne incinte, chi recentemente è stato sottoposto a un intervento chirurgico al colon o al retto, chi ha un tumore al retto o all’intestino, soffre di emorroidi, ragasi e fistole anali. Se ci sono emorragie o perforazioni gastrointestinali o vi è il sospetto di un’appendice infiammata. Non può essere eseguita su chi soffre del morbo di Crohn nella fase acuta, ha una colite ulcerosa, soffre di patologie cardiovascolari, insufficienza renale e ipertensione grave.
Per evitare complicazioni ci si deve rivolgere solo a operatori professionisti che usano macchinari sicuri e che conoscono perfettamente la tecnica di esecuzione e utilizzano cannule sterili e monouso.
Non basta una sola seduta di idrocolonterapia, almeno che non si tratti di una tecnica usata per preparare a un’indagine diagnostica come la colonscopia. Nel caso della stitichezza “recente” spesso bastano due o tre appuntamenti, distanziati da una settimana. Nelle stitichezze “datate” potrebbero servire otto-dieci sedute da fare nell’arco di 3 settimane circa.
Il costo di ogni seduta varia dalle 100 alle 150 euro. Alcune volte è consigliata, come misura igienica preventiva, di eseguire una o due sedute all’anno. In base al tipo di problema il medico può decidere di pianificare le sedute in modo diverso.