L’inventore di tale composto fu Antonio Grossich, che la utilizzò come agente di sterilizzazione rapida per uso esterno, e venne impiegata per la prima volta su larga scala durante la guerra italo-turca nel 1911-12. La soluzione viene realizzata mettendo ioduro di potassio in acqua ed aggiungendo mano a mano lo iodio, poi agitando il composto fino a quando questo non si sarà completamente dissolto per poi successivamente portarlo a volume aggiungendo alcool. Il preparato ha una colorazione rossa tendente al bruno, dovuta alla formazione dello ione triioduro.
L’impiego della tintura di iodio è indicato principalmente per la disinfezione della cute integra per trattamenti occasionali. Attualmente sono disponibili anche delle soluzioni idroalcoliche da impiegare per via orale che contengono al loro interno concentrazioni di iodio inferiori al 2% m/V iodio, e 2,5% m/V ioduro di potassio, il cui impiego è indicato per la disinfezione del cavo orale, oppure come trattamento per la carenza di iodio in presenza di aumentato fabbisogno o malassorbimento.
L’utilizzo della tintura di iodio sia per via topica che orale, non deve prolungarsi nel tempo, perché potrebbero manifestarsi nel pazienti episodi di sensibilizzazione o irritazione della zona trattata. Nei pazienti affetti da patologie della tiroide oppure del gozzo, l’impiego della tintura di iodio deve avvenire con estrema cautela, perché questo è in grado di influenzare l’attività della ghiandola tiroidea.
In età pediatrica tale prodotto deve essere impiegato solo in casi di necessità accertata e sempre sotto lo stretto controllo del medico pediatra.
La tintura di iodio non deve entrare in contatto nella maniera più assoluta con l’acetone, perché quest’ultimo riesce ad interagire con lo iodio formando in questa maniera una soluzione particolarmente irritante. L’impiego del farmaco per uso orale, è sconsigliato nei pazienti che stanno assumendo litio carbonato, oppure amiodarone, perché potrebbe aumentare il rischio d’insorgenza di disfunzioni della tiroide. Tendenzialmente la tintura di iodio impiegata esternamente non dovrebbe interferire in alcun modo con l’attività che svolgono farmaci per via sistemica. In ogni caso, vi consigliamo di informare il proprio medico sulla somministrazione di qualsiasi altro farmaco, compresi quelli da banco che non necessitano della prescrizione medica ed eventualmente anche sull’utilizzo di farmaci erboristici oppure omeopatici.
L’impiego della tintura di iodio, potrebbe determinare la comparsa o meno di effetti indesiderati, anche se non tutti i pazienti li manifestano. La tipologia e la frequenza di tali affetti avversi, dipendono principalmente dalla sensibilità di un individuo nei confronti della tintura di iodio.
Ora descriveremo i principali sintomi che tendono a comparire a seguito dell’utilizzo di tale farmaco:
1. Irritazione e bruciore della cute
2. Iododerma
3. Eruzione acneiformi
4. Nausea
5. Vomito
6. Diarrea
7. Diminuzione del tempo di cicatrizzazione dei tessuti lesionati
8. Irritazione della mucosa
9. Dolore alla testa
10. Insonnia
11. Depressione
12. Impotenza
Come abbiamo accennato, l’impiego della tintura di iodio potrebbe determinare ipertiroidismo, ipotiroidismo e gozzo, ed inoltre potrebbe interferire con gli esiti dei test della funzionalità della tiroide. I soggetti sensibili alla tintura di iodio, potrebbero manifestare reazioni di ipersensibilità verso il farmaco, che si manifestano con febbre, porpora, angioedema, orticaria, artralgia, eosinofilia e linfadenopatia.
In presenza di sovradosaggio causale di tintura di iodio, si possono manifestare dei sintomi che ora elencheremo:
1. Funzionalità della tiroide alterate
2. Infiammazioni delle ghiandole salivari con aumento della salivazione
3. Percezione al palato di un sapore metallico
4. Dolore e bruciore del cavo orofaringeo
5. Tumefazione ed irritazioni degli occhi
6. Eruzioni cutane
7. Vomito, diarrea e dolori addominali
8. Acidosi metabolica
9. Iponatriemia
10. deficit renale
11. Insufficienza circolatoria
In presenza di sovradosaggio molto grave, questo potrebbe condurre il paziente alla morte, per questo vi consigliamo in caso di sospetto sovradosaggio, di contattare tempestivamente il proprio medico oppure di raggiungere il prima possibile l’ospedale più vicino, per gli accertamenti del caso. La tintura di iodio era molto usata in passato, mentre oggi si tende ad utilizzare disinfettanti che non abbiano le sue controindicazioni.