Il lapillo vulcanico è la roccia fusa che viene prodotta dalla fuoriuscita dai vulcani. Di elevatissime temperature appena viene “sputato” dal cratere, una volta che si raffredda il lapillo vulcanico si trasforma in una roccia friabile, di colore bruno o rossastro, contraddistinta da una ricca quantità di sali minerali e dall’aspetto piuttosto poroso. Un materiale che viene utilizzato da tempo non sospetto anche nel giardinaggio, grazie alle sue fantastiche proprietà. A proposito, quali sono?
Per poter comprendere per quale motivo il lapilo vulcanico ancora oggi venga diffusamente utilizzato in giardinaggio può essere utile rammentare che si tratta di una roccia inerte, che non può modificare il ph del terreno, e che non aggiunge fertilizzanti: essendo già ricca di sali minerali, infatti, questi sono in grado di disciogliersi nel terreno con grande lentezza.
Introdotto quanto sopra, tenete conto che in commercio trovate lapilli vulcanici con varie granulometrie, in grado di oscillare tra i pochi millimetri e i tre centimetri. Naturalmente, la scelta del “giusto” lapillo vulcanico e, di conseguenza, la scelta della dimensione dei granelli, dipenderà principalmente dall’utilizzo che volete farne, ricordando come di norma le granulometrie più piccole e minute vengono utilizzate per poter alleggerire e poter rendere più drenante un terriccio compatto, e che di contro le granulometrie più grandi si utilizzano al posto dell’argilla espansa, posizionandolo sul fondo dei vasi o come pacciamante, al posto delle cortecce.
In tal senso, non è certamente un caso che in giro si vedano molto frequentemente delle aiuole o degli spazi verdi che hanno subito l’applicazione del pacciamante con il lapillo. E i motivi sono abbastanza semplici da ricercarsi: l’effetto visivo che è possibile ottenere utilizzando il lapillo vulcanico come pacciamante è sicuramente più apprezzabile rispetto a quanto si potrebbe ottenere nelle aree che vengono pacciamante con la corteccia di conifera.
Peraltro, si tenga conto come la funzione che viene svolta dal lapillo vulcanico è sostanzialmente identica a quella che viene invece svolta dalla corteccia: il lapillo vulcanico vi permetterà di godere di un ideale riparo del terreno dall’insolazione, dall’isolamento, dal diserbo dalle infestanti, dalla maggiore quantità di umidità al di sotto della pacciamatura. Insomma, benefici che potreste ottenere in modo quasi simile tra lapillo vulcanico e corteccia, ma che con il lapillo saranno ulteriormente ampliati dalla possibilità di poter godere di un risultato estetico ancora più apprezzabile.
Il lapillo vulcanico può essere utilizzato con proficuità nelle aiuole in qualità di pacciamante, come peraltro abbiamo ribadito nel corso delle righe precedenti. Il suo utilizzo nel terreno delle piante è dunque utile in quelle ipotesi in cui si voglia ottenere un substrato di coltivazione molto ben drenato, come per le succulente o per gli agrumi. In alternativa al lapillo vulcanico, si può utilizzare qualche sostituto che si avvicina molto per qualità e caratteristiche, come la perlite, la pietra pomice o ancora la pozzolana. Molto dipenderà dalla reperibilità del materiale, dal suo prezzo e dai vostri gusti.
Lo stesso si può dire per l’utilizzo del lapillo vulcanico come pacciamante al posto delle più utilizzate cortecce. Anche in questo caso non vi è una soluzione migliore dell’altra, poiché molto dipenderà dal gusto estetico del proprietario dell’area verde. Tenete inoltre conto che entrambi sopra accennati sono “ecologici”, poiché non vengono prodotti all’interno di processi arricchiti con metodi chimici dannosi per l’ambiente. Il lapillo vulcanico viene infatti semplicemente raccolto dalle falde dei vulcani, mentre le cortecce sono invece uno scarto di lavorazione del legno: in entrambi i casi, otterrete ottimi risultati senza pregiudicare la bontà e la sostenibilità dell’ambiente.