Il capo lungo ha origine nella parte superiore dell’osso dell’ischio con un capo in comune con il muscolo semitendinoso; quello corto ha origine dal labbro laterale della linea cosiddetta aspra del femore e dal setto laterale intermuscolare.
I due capi del muscolo bicipite femorale convergono in basso in un unico punto che si va ad inserire nella testa della fibula, sulla tibia, nel condilo laterale, e sulle parti continue della gamba. In sostanza quindi si attacca anche alla rotula.
Grazie alla sua azione la gamba può essere piegata e ruotata verso l’esterno e si estende la coscia. Questo muscolo costituisce l’unico rotatore esterno del ginocchio e ha come antagonisti quindi tutti i rotatori interni. Il bicipite femorale contrasta l’elevazione della parte inferiore a gamba tesa e permette la flessione del busto in avanti a gamba tesa.
Il gruppo muscolare cui appartiene il capo lungo, con i muscoli semitendinoso e il semimembranoso, è detto ischio crurale. Esso si inserisce con un tendine comune sulla fibula, sulla tibia e sulle parti contigue della gamba.
Per sentire il bicipite femorale mettetevi in piedi, piegate la gamba portando il tallone verso il gluteo. Toccando la parte posteriore della coscia sentirete che i muscoli si stanno contraendo, a differenza di quelli davanti che non sono sotto sforzo. Muovendo su e giù la gamba si può avvertire la differenza e capire qual è il bicipite femorale, sentendolo mentre si contrae nella sua lunghezza sino alla parte interna del ginocchio. Si avvertono anche i tendini.
Il bicipite femorale può infortunarsi a seguito di uno stiramento o di uno strappo dei muscoli posteriori della coscia, in particolare dei tre che sono posizionati in quella parte della gamba. Di solito questo avviene negli sport in cui sono previsti scatti, arresti improvvisi e partenze rapide.
Non è raro che accada anche in ballerine e corridori. Se sovviene incapacità di deambulare è meglio avvisare subito il medico.Di solito in caso di strappo al bicipite femorale è sufficiente stare a riposo, mettere del ghiaccio e prendere eventualmente dei farmaci per il dolore e per alleviare il gonfiore associato.
In casi gravi, per esempio se il muscolo si stacca, si interviene con un intervento chirurgico per riparare lo strappo del muscolo. Il soggetto dovrà stare a riposo, usare stampelle ed eventualmente un tutore. Può anche essere necessario successivamente un percorso di fisioterapia.
Quando avviene la lesione il soggetto avverte un dolore improvviso e acuto nella parte posteriore della gamba, in alto, a volte a seguito di una lancinante sensazione di strappo. La zona si gonfia in poche ore e al tatto si genera dolore nel soggetto. In alcuni casi si vedono i lividi che possono essere accompagnati da sintomi come debolezza muscolare, incapacità di reggere carichi o anche il proprio peso del corpo.
Mentre si attende il medico o in tutti i casi è sempre bene tenere la gamba elevata, in modo da migliorare il drenaggio e ridurre il gonfiore. In alcuni casi un bendaggio compressivo può aiutare. Se il male è insopportabile o comunque per alleviare l’infiammazione si possono assumere farmaci come ibuprofene o l’acetaminofene.
Per prevenire infortuni al bicipite femorale è meglio prima di iniziare qualunque attività a carico delle gambe fare un percorso di stretching ed esercizi di rafforzamento, per scaldare il muscolo e prepararlo all’attività fisica. Meglio non fare progressioni veloci e sottovalutare il riscaldamento, soprattutto se si pratica sport occasionalmente.
Per prevenire contratture e stiramenti del bicipite femorale è consigliabile fare dello yoga per allungare questo muscolo. Qualcuno di questi esercizi potresti farlo prima dell’allenamento per scaldare il muscolo prima di sottoporlo a sforzi.