Il tronchetto della felicità è una delle piante più diffuse negli appartamenti degli italiani. Merito della facilità con il quale lo si può coltivare: un valore aggiunto che lo rende davvero ideale anche per tutte quelle persone che non hanno il “pollice verde”. Chiamato anche “Dracaena Fragrans“, il tronchetto è una pianta sempreverde che arriva dall’Africa tropicale, ed è contraddistinto da foglie strette, con la forma appuntita e un tronco che può giungere a superare i 5 metri di altezza fuori casa, e i 2 metri in casa. Ma come prendersene cura?
Come curare il tronchetto della felicità
Il tronchetto della felicità è una pianta di origine tropicale e, dunque, richiede un clima caldo umido e luce non diretta. La temperatura ideale è intorno ai 26 gradi e, anche nelle ipotesi in cui venga sottoposto a escursione termica, non dovrà mai scendere sotto i 10 gradi (per questo motivo durante la stagione invernale è bene tenere il tronchetto lontano dalle correnti d’aria, e dai termosifoni).
Per quanto concerne le innaffiature, la Dracaena ha bisogno di adeguate annaffiature, soprattutto nel periodo estivo. L’irrigazione benché frequente, anche a giorni alterni, non deve tuttavia mai essere abbondante, considerato che il tronchetto non sopporta i ristagni d’acqua, che potrebbero essere molto nocivi per le sua radici (che potrebbero tendere a marcire). Meglio pertanto preferire le nebulizzazioni con uno spruzzino, che potrebbe aiutarvi nel ricreare la tipica umidità che è presente nell’habitat naturale di questa pianta africana tropicale. Durantel a stagione invernael, invece, complice il calo della temperatura, le innaffiature si possono ridurre anche drasticamente, ad una sola alla settimana.
Passando alla sua pulizia, ricordiamo come sia molto importante per la salute della pianta rimuovere costantemente la polvere. Naturalmente, è bene evitare di farlo utilizzando i lucidanti chimici: sarà invece è sufficiente passare sulle foglie un batuffolo di cotone imbevuto di sola acqua o, se volete dare un aspetto più lucido alle foglie, aggiungere un po’ di lacca.
In aggiunta a quanto sopra, ricordiamo come ogni due anni sia fortemente consigliabile trapiantare il tronchetto, e farlo soprattutto durante il periodo primaverile. Evitate inoltre che un vaso troppo piccolo rispetto alla pianta possa comprimere le radici e, dunque, generare una inutile sofferenza all’arbusto.
La fioritura del tronchetto della felicità, molto rara se coltivato in casa, trova spazio tra marzo e ottobre e fornisce origine a un fiore color crema dal profumo molto intenso.
Foglie gialle o secche
Di norma le foglie del tronchetto della felicità vengono contraddistinte da un tipico colore verde brillante. Tuttavia, possono comunque verificarsi variazioni al loro colore e al loro aspetto generale, se la pianta non è in perfette condizioni. Tra le variazioni più nocive, sgnaliamo che si possono seccare le punte delle foglie.
Se accade una simile situazione, è possibile che la pianta sia soggetta a una quantità di acqua non idonea, oppure a una temperatura non particolarmente congeniale al nostro tronchetto della felicità. Per poter correre ai ripari sarà sufficiente eliminare la parte danneggiata delle foglie agendo in maniera pronta e tempestiva sulla disposizione della pianta all’interno dell’ambiente, sulle annaffiature, sul controllo di eventuali ristagni nel sottovaso.
Se invece trovate che le foglie tendono a ingiallirsi, è possibile che la motivazione sia da ricercarsi in una condizione di eccessiva irrigazione o di una scarsa illuminazione. Anche in questo caso il rimedio più utile che vi consigliamo di provare a fare è la variazione delle condizioni “base”, al fine di cercare di assicurare di nuovo la piena salute alla pianta. Nel caso in cui con queste facili manovre non riusciate a trovare la giusta soddisfazione, vi consigliamo di contattare un esperto giardiniere.