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Solfato ferroso, ottima cura per la carenza di ferro

Pubblicato da
Lorenzo

Gli integratori alimentari si devono somministrare in modo particolare in quei soggetti che sono a rischio. I principali fattori di rischio sono il fatto di seguire una dieta estremamente vegetariana, uno scarsissimo assorbimento di ferro, dovuto ad esempio a diarrea cronica o gastrectomia, così come chi soffre di celiachia o di mestruazioni abbondanti.

Tra gli altri fattori di rischio troviamo delle attività sportive particolarmente dure e dispendiose, così come dopo emorragie di diversa origine e intensità.

Gli integratori di ferro, quindi, devono essere impiegati in tutti quei casi in cui l’apporto di tale minerale è inferiore al solito, così come l’organismo è in grado di assorbirne un quantitativo inferiore oppure nel momento in cui si incrementano le perdite.

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Gli integratori che sono maggiormente diffusi sono delle compresse realizzate con solfato ferroso (si tratta di Sali organici ferrosi come succinato, solfato, gluconato, fumarato), che si devono assumere, nella maggior parte dei casi, prima di mangiare, in maniera tale da renderne decisamente più semplice l’assorbimento.

Per cosa viene utilizzato

Questo medicinale a base di solfato ferroso viene impiegato nello specifico per il trattamento marziale di soggetti colpiti da anemia che deriva da una carenza di ferro, da emorragie acute oppure croniche, così come da patologie di natura infettiva. Questo medicinale di ferro può essere assunto anche nel caso in cui ci sia la necessità di incrementare l’assorbimento del ferro alimentare.

Dosaggio

Le compresse di questo medicinale si dovrebbero assumere solamente una volta al giorno: non si devono masticare ed è sufficiente deglutirle con un bicchiere d’acqua. Una compressa quotidiana, nella maggior parte dei casi, è una quantità sufficiente per la copertura della necessità di ferro del paziente.

In ogni caso, è sempre il medico curante che deve stabilire qual è la quantità di Ferrograd necessaria per il fabbisogno del paziente. Nel caso in cui la paziente sia in gravidanza, così come durante l’allattamento, non vi sono particolari controindicazioni nell’impiego di tale medicinale, visto che non va a causare alcun tipo di effetto negativo sulla salute del feto.

Controindicazioni e possibili effetti collaterali

Questo medicinale a base di ferro non deve essere utilizzato nel caso in cui il soggetto soffra di anemia emolitica, emosiderosi ed emocromatosi, così come quando presenta un’ipersensibilità nei confronti di uno dei vari eccipienti.

Inoltre, si consiglia di evitare l’impiego di tale prodotto in tutti quei casi in cui il soggetto soffre di diverticoli oppure di ostruzioni dell’intestino, così come nei pazienti che stanno seguendo un trattamento parenterale a base di ferro o che ha subito una trasfusione.

Per quanto riguarda gli effetti indesiderati, bisogna mettere in evidenza come la somministrazione orale di ferro potrebbero comportare delle problematiche nei pazienti che hanno un’ipersensibilità nei confronti di tale sostanza.

Tra le reazioni che possono insorgere con la maggior frequenza troviamo indubbiamente stipsi, diarrea, nausea, dolori a livello dell’addome, reazioni allergiche e le feci che assumono una colorazione particolarmente scura. Nel caso in cui il paziente avesse assunto una dose eccessiva di ferro, potrebbero dover fare i conti con un’intossicazione acuta di tale elemento, la cui peculiarità è un incremento della permeabilità vascolare, ma anche collassi dell’apparato cardiovascolare e ipovolemia.

Fonti e bibliografie

  • Le basi cellulari delle malattie onco-ematologiche. Alexis Grande; Ed. Libreria Universitaria; 2017
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Solfato_ferroso
  • Manuale di ematologia. Minerva Medica; 2014
  • Malattie del sangue e degli organi ematopoietici. Gianluigi Castoldi, Vincenzo Liso; Ed. McGraw-Hill Education; 2017
Lorenzo