GINODEN è un contraccettivo orale di terza generazione, considerato tale grazie al gestodene, formulato con la funzione di ridurre gran parte della sintomatologia più frequente che si manifesta a seguito di terapie contraccettive, come l’incremento ponderale ed i disturbi della cute. Nonostante questa caratteristica da prendere in considerazione, purtroppo con la somministrazione di tale farmaco è possibile la comparsa di reazione clinicamente rilevanti, come l’insorgere di patologie tromboemboliche, che con il passare del tempo, sembra aver aumentato il rischio nei pazienti.
Impiego e posologia
Il formato in compresse rivestite da 30 mcg e da 75 mcg di etinilesradilo prevede l’assunzione di tale farmaco di una sola compressa al giorno, per 21 giorni consecutivi, da somministrare preferibilmente sempre alla stessa ora, per poi sospendere il trattamento per una settimana, durante il quale, la donna dovrebbe osservare un sanguinamento da sospensione legato ai cambiamenti dell’endometrio, provocate dalla sospensione ormonale. Quando la donna si trova alla seconda metà del ciclo, si ha la massima efficacia contraccettiva, per poi tendere a decrescere dopo circa 36 ore di sospensione, per poi riapparire circa 7 giorni dopo, quando l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, si riattiva e riprende le sue normali funzionalità. In presenza di gravidanza recente o aborto, oppure variazione del contraccettivo orale impiegato, è possibile un cambiamento dello schema sullo schema di somministrazione di tale farmaco.
Avvertenze e gravidanza ed allattamento
Prima di somministrare tale farmaco, il paziente deve aver effettuato una visita medica specifica, utile a valutare se il farmaco è appropriato e meno ed eventualmente la presenza di condizioni che impediscono il trattamento. Tutti i farmaci contraccettivi hanno un elevato rischio di determinare nel paziente trombi embolitici, ed inoltre la presenza di patologie cardiovascolari oppure di neoplasie in corso o affezioni epatiche e renali ed i disturbi della sfera neurologica, patologie metaboliche come il diabete mellito, l’obesità ed il consumo di sigarette, potrebbero determinare un limite importante verso la contraccezione orale. In presenza di tali disturbi, la paziente deve essere costantemente monitorata ed informata nel dettaglio sui potenziali effetti indesiderati compresi i segnali che manifestano, per poter in questa maniera essere in grado di riconoscerli nell’immediato e ricorrere ai rimedi.Questo farmaco contiene lattosio, per questo la sua somministrazione in pazienti affetti da intolleranza o allergia grave, non deve essere somministrato. L’impiego durante la gravidanza e l’allattamento dei contraccettivi non è consigliato, perché attualmente non si hanno a disposizioni trial clinici sufficienti a dimostrare la loro sicurezza. Vista la capacità da parte del gestodene e dell’etinelestradilo, di favorire una barriera mammaria, concentrandosi nel latte materno, l’assunzione di tale farmaco è controindicata nel periodo dell’allattamento al seno.
Interazioni
Gestodone ed anche l’etinelestradilo sono sottoposti al metabolismo epatico, per questo è necessario sottolineare i farmaci più comuni che sono in grado di alterare tutte le caratteristiche farmacogenetiche del Ginoden. I principi attivi principali che inducono gli enzimi citocromiali, ovvero la rafampicina, la fenitoina, i barbiturici, gli antiretrovirali, tutti gli antibiotici ed anche i ritrovati erboristici come ad esempio l’erba di San Giovanni, sono in grado di aumentare l’attività di tali enzimi, contribuendo in questa maniera, al crollo delle concentrazioni ematiche da parte dei due ormoni, riducendo a loro volta, il potere contraccettivo del prodotto farmaceutico.
Alla luce di quanto appena detto e delle ulteriori interazioni, è particolarmente indicato, prima di iniziare una cura farmacologica con Ginoden, consultare il proprio medico di base o ginecologo di fiducia, ricorrendo ulteriormente a metodi contraccettivi per la copertura.