I dolori mestruali agli inizi della gravidanza, sono un sintomo che lamentano moltissime donne, e questo compare perché l’utero in gravidanza, è molto più sensibile verso le molecole dall’azione contratturante, perché aumentano di concentrazione con il progredire della gestazione e l’avvicinarsi del parto.
Le fitte che avverte la donna, sono il frutto dell’azione da parte dei mediatori ormonali, che svolgono la funzione di preparare l’utero alle vere contrazioni da parto, che saranno maggiori e più frequenti. La cosa importante da fare, è comprendere il grado di intensità e la gravità di tali manifestazioni, in maniera tale da poter intervenire tempestivamente.
Una donna in stato interessante, vede mano a mano che progredisce la gestazione, il suo corpo in continuo cambiamento, ed è per questo, che al minimo dolore inaspettato ed anomalo, si crea in essa uno stato di preoccupazione, il più delle volte infondata. Quando si manifestano le contrazioni in maniera sporadica e di entità lieve, non vi è un vero problema alla base, ma bisogna ugualmente, che la futura mamma, contatti il suo ginecologo di fiducia, mentre quando tali episodi esordiscono con maggiore frequenza e sono forti e si manifestano nel primo, secondo e terzo trimestre della gravidanza, è molto probabile che ci sia un problema alla base che deve essere risolto in tempi brevi.
Nelle prime settimane di gestazione è normale che la donna lamenti dolori simili a quelli delle mestruazioni, perché a provocarli è l’impianto dell’embrione nell’utero. Tali dolori alcuni volte, possono essere accompagnati da tracce ematiche, che prendono il nome di “Perdite da Impianto”. In questo periodo della gravidanza, tali manifestazioni dolorose, potrebbero esordire con il cambio del mese, ovvero coincidere con il giorno presunto in cui la donna avrebbe avuto il ciclo mestruale se non fosse in stato interessante.
Una cosa molto importante per evitare che il dolore aumenti, è evitare di fare sforzi fisici ed avere rapporti sessuali con il proprio partner, perché in questo periodo particolare, il rischio di aborto spontaneo è molto elevato.
Quando si avvertono dolori mestruali agi inizi della gestazione, la cosa migliore da fare è avvertire il proprio medico ginecologo, per valutare da vicino la gravità del problema. L’assunzione di magnesio quando si verificano tali episodi potrebbe essere molto utile, perché gli integratori a base di tale vitamina, hanno la capacità di mantenere rilassata tutta la muscolatura ed evitare in questa maniera le contrazioni. Se i dolori si manifestano di lieve entità, si può sempre sorseggiare una camomilla con melissa, che svolgono anch’esse un’azione rilassante. La melissa è un naturale antispasmodico, che viene molto impiegato in presenza di contrazioni dell’utero.
Può capitare che i dolori mestruali agli inizi della gestazione, vengano confusi con la stitichezza, per questo la cosa migliore da fare, è regolarizzare l’intestino mediante la somministrazione di fermenti lattici, oppure con il consumo di tisane alla malva che hanno un’azione emolliente sulla mucosa intestinale, ed inoltre è anche un lassativo blando. Le contrazioni non vanno mai sottovalutate, per questo vi consigliamo di contattare tempestivamente il ginecologo quando queste si manifestano improvvisamente.
Per alcune donne i dolori mestruali in gravidanza sono il primo segnale della dolce attesa. È molto comune, infatti, avvertire la tediosa sensazione nel momento in cui un ovulo fecondato si sistema nella parete uterina. Si chiamano crampi da impianto ed è come se il ciclo mestruale stesse per arrivare.
I crampi possono anche essere portati, in questo periodo, da una rapida crescita uterina la quale può portare a un aumento di aria nella pancia, gonfiore e costipazione, grazie ai cambiamenti ormonali.
La preoccupazione di molte donne risiede nel fatto che i crampi mestruali possono significare un aborto spontaneo durante una gravidanza precoce. No, non è così. I dolori mestruali in gravidanza non sono uno dei soliti segnali che indicano un aborto spontaneo. Questo accade quando vi è uno sviluppo anomalo dell’embrione, in genere causato da anomalie cromosomiche, e il corpo reagisce eliminando la gravidanza. È possibile sentire i crampi solo nel momento in cui il sangue e il tessuto lasciano l’utero che si irrita provocando la contrazione.
È il periodo in cui è meno probabile avvertire i crampi e gli altri sintomi della dolce attesa. L’unica eccezione sta nelle gravidanze gemellari, perché l’utero cresce più rapidamente e raggiungerà le dimensioni dell’ultimo trimestre già in questa fase. Ecco perché le donne che portano in grembo dei gemelli sono a maggiore rischio di un parto pre-termine.
Un’altra comune eccezione si verifica quando i legamenti che sostengono l’utero si allungano come quest’ultimo cresce verso l’alto. È un tipo di dolore benigno, di solito forte, veloce e unilaterale.
Raramente è possibile riscontrare dolori mestruali in gravidanza dovuti a fibromi uterini. Sono pezzi di tessuto in più che possono svilupparsi nel secondo trimestre, perché non c’è abbastanza sangue per sostenerne la crescita. Quando questo accade, il dolore è molto forte.
In questo periodo si possono sentire crampi simili a quelli del travaglio ma che travaglio non è. È tuttavia un bene verificare che non si tratti di una gravidanza pre-termine.
Sin dal primo periodo di gestazione fino al termine della gravidanza, la donna lamenta dei piccoli dolori addominali nella parte bassa del ventre, che molto spesso rientrano a far parte della normalità. Quando il dolore è di lieve entità, viene considerato una normale conseguenza di natura fisiologica, legato al normale procedere della gravidanza, ma quando tendono ad acutizzarsi e a diventare più frequenti, oppure si collocano con altre patologie sintomatiche, la donna deve tempestivamente rivolgersi al proprio ginecologo per valutare da vicino le condizioni generali.
È una condizione molto grave e pericolosa. Fa riferimento alla separazione della placenta dall’utero la quale può essere parziale o completa. I sintomi possono variare ma alcune gestanti sperimentano un’evidente emorragia che può anche essere graduale. Se si verifica durante la rottura delle acque, i fluidi possono essere pieni di sangue. In questo caso, i dolori mestruali in gravidanza saranno costanti e forti, il bambino potrà smettere di muoversi e ci sarà il tipico e fastidioso mal di schiena.
I primi consigli che i professionisti citano sono il riposo e l’assunzione di liquidi. Nel caso i dolori fossero insopportabili, sarà possibile assumere dell’acetaminofene.
No all’utilizzo di borse calde sullo stomaco. Nonostante i crampi si calmino, alzare la temperatura interna è pericoloso in stato di gravidanza, in particolare nel primo trimestre.
È invece raccomandato farsi una doccia calda ed eseguire esercizi di stretching. Fare varie pause durante la giornata, specialmente se i dolori peggiorano.
Per concludere, i dolori mestruali in gravidanza possono avere moltissime spiegazioni. In alcuni casi, però, possono essere un segno di una grave complicazione; contattare sempre il proprio medico di fiducia: è sempre meglio un falso allarme che dover intervenire su un problema.