E’ un antinfiammatorio non steroideo che agisce come antinfiammatorio, analgesico e antipiretico. Il medico lo prescrive per trattare i sintomi di alcune malattie reumatologiche. Va bene anche per l’artrite giovanile, patologie muscolo scheletriche, emicrania, dismenorrea e traumi.
Dal momento in cui viene assunto il brufen, occorrono circa 45 minuti per raggiungere le massime concentrazioni plasmatiche. I suoi cataboliti vengono poi escreti attraverso l’urina. Alcuni studi recenti hanno dimostrato che:
L’ibuprofene può ridurre le lesioni traumatiche del cervello, favorendo anche l’attecchimento delle cellule staminali che sono statr trapiantate.
Interviene per ridurre l’incidenza di emorragie e per prevenire l’estensione del trombo. Gli studi sono stati effettuati su 70 pazienti con tromboflebite ed a rischio di trombosi venosa profonda.
Gli effetti biologici di antidolorifici e antinfiammatori come l’ibuprofene possono essere ridotti da alcuni fattori psicologici e neuroendocrini.
Brufen è un medicinale in compresse, granulato oppure supposte. Tutte a 600 mg di ibuprofene ad applicazione. C’è anche la crema al 10%, vale a dire 10 grammi di principio attivo per ogni 100 grammi di crema. La dose massima gioraliera è di 1800 mg, varia da paziente a paziente però la quantità giornaliera da assumere. Specialmente quando il paziente è anziano o soffre d’insufficienza renale.
Va assunto sotto consiglio medico, in particolar modo quando si soffre di una ridotta funzionalità epatica e renale e di distrubi gastro-intestinali. L’ibuprofene infatti irrita le mucose. Terapie a lungo termine possono causare problemi cardiaci, specialmente nei pazienti che ne hanno già sofferto in passato.
Non deve essere usato da chi è intollerante al principio attivo. Le compresse da chi è intollerante al lattosio, oppure ha un deficit enzimatico di lattasi. La crema può avere effetti fotosensibilizzanti, non va usata prima di esporsi al sole.
Non dovrebbe essere usato in gravidanza o allattamento, sono stato rintracciati diversi effetti collaterali. Quando gli ibuprofeni sono assunti in prossimità del parto possono ridurre la frequenza delle contrazioni uterine e far aumentare il sanguinamento della madre.
Il Brefen può portare ad alcune interazioni con farmaci come l’angiotesina II, alcuni analgesici o antibiotici. Lo stesso vale con gli anticoagulanti orali, gli antidepressivi, i corticosteroidi e il metotrexato.
Le contrindicazioni sono invece rivolte a chi è allergico o ipersensibile al principio attivo oppure a uno degli eccipienti. Da chi è ipersensibile all’acido acetilsalicilico ed altri analgesici, così come chi è affetto da asma, insufficienza epatica, poliposi nasale, insufficienza renale o cardiaca. Anche chi soffre di colite ulcerosa o sanguinamenti intestinali non dovrebbe assumerlo.
Possono esserci anche effetti collaterali, nonostante la sua assunzione sia generalmente ben tollerata. Potrebbe comunque sia causare dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, colite e costipazione. I casi più gravi di effetti collaterali all’apparato gastrointestinale evidenziano la comparsa di ulcere peptiche e gastriti. Gli effetti collaterali possono interessare anche l’apparato ematologico e il sistema nervoso, con vertigini e cefalea, seguiti da depressione, insonnia e sonnolenza.