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Adenoidi Bambini, un problema da non sottovalutare

Pubblicato da
Lorenzo

Rappresentano un’efficace barriera per le infezioni delle vie respiratorie ma possono causare anche problemi.

Le vegetazioni adenoidi hanno il nome scientifico di Tonsilla Faringea. Insieme alle altre tonsille fanno parte di un sistema denominato Anello linfatico di Waldayer.

In condizioni normali, i tessuti linfatici, come le adenoidi, contengono al proprio interno cellule del sistema immunitario (linfociti)e sono in contatto con strutture più profonde – i linfonodi.

Quando il bambino è sano, il compito delle varie tonsille è quello di analizzare i patogeni che si depositano sulla loro superficie, costruendo quindi una sorta di memoria per eventuali future infezioni.

Quando invece si ha un’infezione, le strutture linfatiche dell’Anello di Waldayer, con l’ausilio dei linfonodi, avviano una risposta difensiva producendo anticorpi.

Problemi causati

  • Problemi di tipo infettivo: può accadere, normalmente in seguito a forti infezioni, che le adenoidi restino danneggiate e si sviluppi al loro interno una infezione sub-acuta o cronica. In questi casi, anche in assenza di sintomi come febbre e dolore, si ha una formazione continua di muco-pus dietro il naso. Questo muco-pus cola poi verso il basso, nella trachea ed i polmoni e causa infezioni anche a livello della Tromba di Eustachio. Contrariamente a quanto si possa comunemente pensare, se le adenoidi non sono particolarmente voluminose, il sintomo del naso chiuso può essere del tutto assente, mentre sono normalmente presenti ricorrenti bronchiti, tosse persistente, otiti e sordità.
  • Problemi di tipo meccanico: le vegetazioni adenoidi sono contenute in un box osseo posto posteriormente al naso, ai cui lati è presente il canale di ventilazione dell’orecchio. Questo box osseo, il rinofaringe, ha dimensioni normalmente sufficienti a contenere le adenoidi. Quando non è così, anche in assenza di infezioni, si ha un blocco meccanico del naso che risulta chiuso nella parte posteriore e della Tromba di Eustachio. Normalmente in questi casi si osserva una respirazione quasi esclusivamente orale, un forte russare con apnee, un calo di udito ed infiammazioni alla gola, dovute proprio alla respirazione orale. Nei casi più gravi e prolungati nel tempo si può giungere ad una deformazione del palato che a sua volta determina un mal posizionamento dei denti, la mal occlusione.
  • Disturbi minori: Nei bambini fino a sei anni è abbastanza comune riscontrare problemi legati ad una patologia adenoidea. Possono esserci il blocco della respirazione nasale, il blocco del canale tubarico con una conseguente otite, un’infezione delle vie respiratorie, infezioni alla gola causate dalla respirazione orale, russamento e tosse insistente. Normalmente, queste patologie regrediscono spontaneamente seguendo un processo involutivo che porta le adenoidi a ridursi progressivamente da se (tanto da non essere più comunemente riscontrabile negli adolescenti).

Le opzioni per la cura delle adenoidi

Per quanto concerne i disturbi minori, curando con costanza il bambino è possibile giungere a guarigione. Nella stragrande maggioranza dei casi, la patologia adenoidea non è di origine batterica, rendendo quindi inutile ed anzi molto pericoloso l’impiego di terapie antibiotiche, specialmente se ripetute. Si possono invece considerare terapie antinfiammatorie, evitando quelle potenti per periodi di tempo prolungati.

Una piccola parte dei bambini non guarisce con le sole cure mediche e in tali casi è possibile considerare un intervento chirurgico noto come adenotomia.

Vi sono due possibili motivazioni per considerare l’intervento chirurgico:

  • Le adenoidi sono responsabili di una patologia grave e persistente dell’orecchio medio che persiste senza miglioramento da almeno un semestre
  • Le adenoidi sono responsabili di bronchiti o broncopolmoniti recidivanti che costringono il bambino a sottoporsi a ripetuti trattamenti antibiotici

Prima di ricorrere all’intervento chirurgico è bene ricordare che la decisione non è mai da prendere in pieno inverno. La patologia adenoidea è altamente stagionale e si aggrava facilmente con il freddo ed i virus invernali. Dei tanti bambini che soffrono di adenoidi in inverno, la maggior parte guarisce completamente in estate. In questi casi è adeguato attendere prima di ricorrere ad un intervento.

Nei rari casi in cui il bambino presentasse in estate una situazione analoga a quella invernale, è opportuno considerare l’intervento chirurgico prima dell’autunno, dato che la patologia potrà soltanto essere esacerbata dalle avverse condizioni invernali.

L’asportazione delle adenoidi non comporta un abbassamento delle difese immunitarie in quanto la loro funzionalità continua ad essere svolta dagli altri componenti dell’anello.

Il sistema linfatico sopporterà senza alcuna difficoltà la perdita di un elemento, specialmente se malato, e l’asportazione è possibile, qualora fosse necessaria, a partire dai 18 mesi di vita.

Infine, specialmente per i primogeniti al loro primo impatto con l’asilo nido o la scuola materna, è opportuno aspettarsi un impatto pesante del primo contatto con i tipici virus della popolazione scolastica. Normalmente si tratta di una situazione contingente, destinata a risolversi o quantomeno migliorare già l’anno successivo, rendendo quindi le cure molto più importanti degli interventi per questi bambini.

Lorenzo