L’uva ursina è un vegetale che appartiene alla famiglia delle Ericaceae, e grazie alla sue proprietà, detiene il primato come miglior prodotto naturale in grado di contrastare le infezioni delle vie urinarie e le cistiti. Nelle foglie, che si raccolgono nella prima fioritura, è presente il principio attivo, e quindi vanno utilizzate fresche oppure essiccate.
Tale alimento è molto diffuso nel nord dell’Europa, nord America ed Asia, ma è in grado di crescere bene anche in Italia, principalmente nelle regioni centrali sulle Alpi o Appennini. Esteticamente si presenta con un piccolo arbusto a rami striscianti sempreverde, con fogliame coriaceo di colore verde intenso.
Le bacche globose di colore rosso, contengono al loro interno una polpa dal sapore acidulo e dalla consistenza farinosa non commestibile.
I componenti principali dell’uva ursina sono: le foglie che contengono glucosidi fenolici per circa il 15% e costituiti per circa il 10% da arbutina e metilarbutina, i cui aglioni, ovvero la parte non dolce, è costituita da molecole di idrochinone e metildrochinone. Una volta raggiunto l’intestino, l’arbutina viene idrolizzata ad aidrochinone e glucosio, ed una volta assorbita, l’idrochinone viene coniugato prevalentemente mediante il fegato, per poi essere liberato attraverso la minzione come glucoronide e solfato.
Grazie al suo principio attivo si svolge quindi l’azione antimicrobica che, analizzata in vitro, si è rilevata molto utile contro numerosi ceppi batterici che sono comunemente i maggiori responsabili delle infezioni del tratto urogenitale.
All’interno possiamo trovare altri componenti del fitocomplesso, principalmente tannini e mataboliti del piceoside, che sono in grado di espletare un’azione molto sinergica insieme all’arbutina. Grazie alla ricerca è stato possibile postulare come parte dell’arbutina venga prima assorbita, e poi immodificata nel tratto intestinale, e come il legame che si crea, quello denominato legame glucosidico, venga a sua volta scisso in maniera diretta nella vescica mediante la liberazione di idrochinone.
Questa fase di idrolisi avviene in maniera spontanea, senza l’intervallo del batteri in un ambiente basico, dove c’è la necessità di alcalinizzare le urine mediante l’assunzione di bicarbonato di sodio.
Esistono delle prove evidenti sull’inutilità di tale pratica, anche perché tendenzialmente per contrastare la cistite si consiglia di acidificare l’urina, considerando oltretutto che gli idrochinoni che sono presenti nell’uva ursina, esercitano nella maniera migliore i loro effetti antisettici quando si trovano di fronte un pH urinario acido.
La maggior parte degli integratori del resto, non risultano aver in letteratura degli studi clinici randomizzati, in particolar modo a sostegno dell’attività antisettica urinaria da parte dell’uva ursina. Contrariamente possiamo affermare che vi sono invece evidenze cliniche sulla sua efficacia per quanto riguarda la prevenzione, oltre al sostegno fornito da una storia che va avanti millenni sull’impiego popolare dell’uva ursina. Il termine uva ursina deriva dalla lingua latina “Ursi” perché gli orsi sono molto golosi delle sue bacche.
Con l’uva ursina vi consigliamo di realizzare infusi, decotti o macerati a freddo da preparare con 3 grammi di droga secca in 150 ml di acqua da somministrare per 4 volte al giorno senza superare tale dosaggio. Grazie all’attività diuretica che ne consegue, si manifesta un’azione dilavante sulle vie urinarie potenziando in questa maniera l’attività antimicrobica dell’aburtina.
La somministrazione più semplice,, e di certo quella delle capsule o delle compresse, che contengono quantitativi standardizzati in aburtina, e che si trovano facilmente in commercio, da assumere secondo le indicazioni che sono riportate dalla casa produttrice sulla confezione. Generalmente per quanto riguarda tali prodotti si consiglia di assumere una dosa giornaliera pari a 400-800 mg di derivati idrochinonici, ed in entrambe i casi sempre lontano dai pasti principali.
È possibile trovare l’impiego dell’uva ursina anche nei preparati fitoterapici, associata ad altri rimedi naturali, anch’essi moto utili per contrastare i fastidiosi sintomi causati da infezioni del tratto urinario, come il mirtillo rosso sia in frutto che in succo, oppure droghe diuretiche come il tarassaco, la gramigna, l’equiseto o la verga d’oro, o ancora in droghe ad azione antispasmodica o antiflogistica come la camomilla, il mirtillo nero ed altre piante che appartengono alla famiglia delle Ericaceae.