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Dicondra: tutto quello che c’è da sapere sull’erba da giardino più resistente

Pubblicato da
Francesca Rotondo

Avete bisogno di impiantare un prato resistente, che richieda poca manutenzione ma che, nonostante questo, risulti bello da vedere? La dicondra è una delle piante che fa al caso vostro, risultando un ottimo compromesso tra facilità di coltivazione e gradevolezza estetica.

Cos’è la dicondra e perché sceglierla per il giardino

Appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae, la dicondra è infatti una specie erbosa molto vigorosa. Presenta fusti molto flessibili e foglie carnose, tondeggianti e di un colore verde brillante. In primavera, al momento della fioritura, si formano infiorescenze generalmente bianche o gialle che, se non strappate, possono dare un tocco di colore al vostro giardino.

Esistono naturalmente varietà diverse della pianta, alcune sono ibride e presentano fiori colorati e cascanti. Tutte, però, risultano particolarmente adatte per la realizzazione di un manto erboso.

Le ragioni sono tante:

  • la dicondra è, infatti, una pianta infestante che attecchisce facilmente anche sui terreni in cui le altre specie presentano qualche difficoltà;
  • non ha bisogno di un clima specifico, ma si adatta bene sia al caldo che al freddo e alle più diverse condizioni di luce;
  • non richiede molta manutenzione ed è adatta, perciò, anche ai posti difficili da raggiungere e da mantenere curati;
  • ha una grande capacità di rigenerarsi, motivo per cui può essere utilizzata per impiantare un tappeto erboso anche in luoghi ad alta frequentazione (parchi, giardini pubblici, etc.) e più soggetti a calpestio.

Ci sono, comunque, della caratteristiche specifiche della pianta che vanno considerate quando la si utilizzata per ricreare un prato. Nella maggior parte dei casi, infatti, la dicondra ha un portamento strisciante e tende a diffondersi naturalmente sulla superficie del terreno. I rami raggiungono un’altezza massima di 3-5 centimetri. L’unico inconveniente da tenere in considerazione è che nelle zone direttamente esposte alla luce del sole la pianta risulterà più compatta (quasi a formare dei cuscinetti), mentre all’ombra tenderà a diradarsi. Se si vuole ottenere un prato omogeneo, così, bisognerà fare attenzione al momento della semina o dell’impianto.

Dalla semina alla manutenzione: come curare un prato di dicondra

Il consiglio migliore, in questo senso e come ogni volta in cui si voglia iniziare una nuova coltivazione, è rivolgersi al proprio vivaista di fiducia. Sarà lui a potervi consigliare anche, per esempio, il periodo migliore dell’anno in cui dedicarsi alla realizzazione del prato o l’alternativa migliore per l’impianto. Generalmente, infatti, basta piantare i semi della dicondra una sola volta -preferibilmente in primavera in modo che abbia tutta la bella stagione per crescere – per ottenere un prato forte e rigoglioso: oltre che infestante, infatti, la pianta è anche perenne.

In commercio, però, esistono anche zolle pregerminate che possono essere ripiantate in loco. La scelta, tra semi e zolle, dipende da diversi fattori: la pratica e la confidenza che si hanno con il giardinaggio, in primis, ma anche il tempo a disposizione. Le zolle pronte che si trovano in commercio, infatti, richiedono almeno un paio di stagioni per un risultato omogeneo. Una cosa essenziale, a prescindere da “come” si deciderà di piantare la dicondra è, però, assicurarsi che il terreno sia stato precedentemente ben preparato: serve vangarlo in un primo momento e poi rastrellarlo accuratamente.

Come si è già accennato, comunque, una volta impiantata la dicondra non richiede molte attenzioni. È una pianta che si adatta bene a qualsiasi tipo di clima e di terreno, anche se alcune evidenze sembrerebbero sottolineare come preferisca i climi caldi e i terreni acidi. Anche le manutenzioni richieste da un prato di questo tipo sono limitate. Nella maggior parte dei casi, infatti, alla dicondra basta l’acqua piovana per crescere; anche se, specie se il clima è particolarmente caldo e secco o in caso di lunghi periodi di siccità, può essere opportuno innaffiarla di tanto in tanto. Serve soprattutto a evitare che perda il suo colore brillante e la sua consistenza carnosa.

Cura

Una delle altre caratteristiche che rendono la pianta molto amata da chi fa giardinaggio è la sua resistenza a insetti e parassiti: difficilmente ne viene attaccata e, anche nei casi in cui succede, riesce a sopravvivere con facilità. È probabile, invece, che se avete un prato di dicondra siate abituati a vedervi crescere spontaneamente erbacce e altre piante infestanti e spontanee. L’unica soluzione, in questo senso, per evitare di guastare il risultato estetico soprattutto è estirparle manualmente: l’uso di diserbanti rischierebbe di danneggiare, infatti, anche la vostra pianta. Non si può non sottolineare, infine, come la dicondra sia una delle poche piante da giardino che non richiedono di essere tagliate. Come si è accennato, infatti, cresce solo fino a un’altezza di 3-5 centimetri dal suolo, ragione per cui vi permette di stare tranquillamente lontani dal tagliaerba. Perché limitarsi, allora, a usarla solo per i giardini? È ottima anche per sentieri, interstizi e fughe della pavimentazione.

Francesca Rotondo