La spondilodiscite è una patologia di origine infettiva che colpisce le vertebre ed i dischi della colonna vertebrale. Tale malattia si sviluppa principalmente con un picco negli adulti dopo i 50 anni oppure nella seconda decade della vita, ovvero dai 10 ai 20 anni. Nei bambini a causa della ricca vascolarizzazione del disco ancora immaturo l’insorge è molto frequente con una percentuale di circa il 3% in entrambe i sessi.
Verso i 20 anni di vita la vascolarizzazione del disco scompare e di conseguenza la malattia tende a svilupparsi nella vertebra estendendosi in un secondo tempo anche nel disco dando origine in questa maniera alla spondilodiscite. Anche le strutture anatomiche nei pressi della colonna vertebrale congiunte possono essere interessate dalla patologia, come le meningi, il midollo, i nervi ed i muscoli paravertebrali. L’infezione può localizzarsi inoltre a tutti i livelli della colonna in particolar modo andando a colpire il tratto lombare.
In base alla modalità di contaminazione, i microrganismi patogeni che causano la spondilodiscite variano, ma anche in base all’area geografica, all’età del paziente, ed ai fattori predisponenti, in particolare dopo interventi chirurgici oppure a causa di stati di immunodepressione. Gli organismi maggiormente responsabili di tali infezioni nel mondo occidentale sono i batteri patogeni gram-positivi ed i batteri gram-negativi, con una prevalenza accertata verso lo Staphilococcus Aures che causa circa il 50% dei casi, a seguire troviamo lo Streptococco, gli Stafilococchi Coagulasi Negativi, gli Enterobatteri del tipo Escherichia Coli, lo Pseudomonas ed infine gli Enterococchi.
Nei paesi in via di sviluppo tale patologia è caratterizzata dalla presenza del batterio Bacillo Tubercolare ovvero “Mycobacterium Tubercolosis” la cui incidenza sempre sempre in costante aumento anche nel resto del mondo. Circa il 4% dei casi di Osteomielite sono causati da spondilodiscite infettiva piogenica.
La Candida e L’Aspergillus sono spondilodisciti di origine funginea assai rare e si manifestano a seguito di inoculazione diretta tramite via venosa o mediante diffusione ematogena in soggetti a rischi come coloro che utilizzano droghe, oppure sono affetti da diabete, o stanno facenndo la chemioterapia.
I sintomi principali che si manifestano a causa della spondilodiscite sono la febbre alta, rigidità della colonna vertebrale e dolore intenso. La temperatura corporea è incostante e non sempre presente quando la patologia interessa il bacillo tubercolare, ed anche il dolore persistente di tipo infiammatorio può non essere presente in tutti i casi specialmente in quelli di origine tubercolare.
Un sintomo molto costante è invece la contrattura dei muscoli paravertebrali, che provoca nel paziente una sostanziale diminuzione della mobilità della colonna vertebrale. Quando la patologia si trova in uno stadio avanzato, dove sono presenti crolli vertebrali o invasioni del canale vertebrale, possono manifestarsi deficit neurologici, sensiti e motori, dovuti a compromissione midollare e radicolare, ed inoltre possono provocare anche disturbi allo sfintere dovuti ad una compromissione del cono midollare.
La spondilodiscite inoltre può causare anche se raramente sintomi e segnali di infezione sistemica, che si manifesta con astenia, aumento degli indici di infezione nel sangue e sudorazione notturna persistente.