Questo infuso viene spesso dato anche ai bambini di giovane età, ciò contribuisce alla costruzione dell’immagine di erba dalle interazioni assolutamente positive
Ci sono pareri discordanti in merito, alcuni medici sostengono invece che l’assunzione della camomilla durante la gravidanza non ha controindicazioni e non provocano conseguenze nel feto, anzi il suo uso è molto consigliato alle donne in dolce attesa, soprattutto se esse soffrono di problemi relativi alle vie urinarie ed alle contrazioni uterine. Non bisogna assolutamente scambiarla per un vero e proprio farmaco, per le problematiche serie e prolungate è sempre opportuno consultare un medico.
Durante la gravidanza possono esserci casi di diarrea, dolore addominale o cattiva digestione. Se solitamente attenuiamo questi disturbi con una tisana naturale, bisogna prestare più attenzione ad assumere con leggerezza ad esempio la camomilla durante una gravidanza. Alcuni medici affermano che non fa propriamente “male”, questo sarebbe esagerato dirlo (a meno che non ci siano delle allergie), né può causare problemi l’assunzione saltuaria di un infuso, però bere regolarmente camomilla, senza aver consultato prima il medico curante o il ginecologo che segue la gravidanza potrebbe far insorgere dei problemi. Siamo portati a considerare i rimedi naturali e quelli a base di erbe come qualcosa che non possa mai nuocere al nostro corpo. Questo non è propriamente vero.
Di leggende metropolitane sulla gravidanza ce ne sono decisamente troppe, per questo motivo qualsiasi dubbio ci venga in mente è consigliabile chiedere sempre il parere scientifico di uno specialista. Come tutte le cose, anche quando si tratta di banalissima camomilla, si consiglia di moderare le dosi, nonostante la sua aurea di naturalezza e positività. La camomilla infatti, in soggetti predisposti ed oltre certe dosi, può causare contrazioni uterine, cosa da evitare sia all’inizio che verso il termine della gestazione.
La camomilla viene associata ad una bevanda dalle capacità sedative. Questa bevanda inoltre, possiede potenti proprietà antispasmodiche, dato che è in grado di rilassare i muscoli e può quindi anche portare ad ottenere un diffuso senso di calma e di benessere. All’interno della camomilla si trovano anche le mucillagini, che permettono alla bevanda di svolgere azioni antinfiammatorie, agendo contro dolori ed infiammazioni allo stomaco o all’intestino. La camomilla può anche agire contro un eccesso di gas intestinali.
Tra i benefici dell’infuso di camomilla, troviamo:
Come abbiamo precedentemente detto, durante una gestazione si sconsiglia l’abuso di camomilla. Se il bimbo in pancia è irrequieto e non permette un normale necessario riposo notturno, si può sorseggiare della camomilla che avrà effetto calmante sul feto ed agevolerà il sonno anche alla mamma. Bisogna fare attenzione ai tempi di infusione, se si lascia troppo a lungo ad infondere la camomilla ha un effetto opposto: diventa eccitante invece che calmante e può provocare diarrea.
Qual è quindi la dose di camomilla consigliata in gravidanza? Non esiste una dose massima unica per tutte le donne durante una gravidanza, tuttavia in linea generica i medici e gli specialisti consigliano sempre di non superare la soglia di due bustine a settimana. Anche nei casi di dolori alla pancia, insonnia o movimenti da parte del bambino che creano agitazione è possibile che arrivi la tentazione di aumentare il consumo di camomilla per rilassarsi, la soluzione migliore in questi casi rimane quella di rivolgersi ad uno specialista o al medico di famiglia in grado di elaborare una terapia ad hoc basata sempre su sostanze naturali.
Gli effetti collaterali del consumo di camomilla in gravidanza sono dovute ad un eccesso di assunzione. Un altro effetto collaterale di cui spesso si tiene poco conto è dovuto all’effetto placebo, ossia la convinzione che il rilassamento mentale dopo un infuso di camomilla, sia dovuto solamente grazie alla bevanda. Spesso non è così, il più delle volte il rilassamento psicologico che si ha dopo il consumo di camomilla è legato maggiormente ad una convinzione ferrea sui benefici della bevanda piuttosto che una vera e propria entrata in funzione delle sostanze contenute in essa. L’effetto collaterale che si rischia grazie all’effetto placebo è l’overdose, ovvero il consumo eccessivo e reiterato della camomilla, che viene vista come una panacea contro tutti i mali.
La camomilla è generalmente considerata da medici e specialisti in rimedi naturali come una bevanda esente da controindicazioni se assunta con moderazione.