La curcumina si caratterizza per essere un pigmento vegetale dalla tipica colorazione giallo-arancio piuttosto intensa che viene estratto dalla pianta di Curcuma. La radice di tali piante viene impiegata piuttosto di frequente in ambito culinario, soprattutto nella tradizione indiana e asiatica. Si tratta di un ingrediente molto importante per la realizzazione di un piatto come il curry, così come per preparare un gran numero di salse. In ambito medicinale, invece, la disciplina ayurvedica la impiega da diversi secoli con lo scopo di provare a curare svariate problematiche di salute.
Come viene utilizzata la curcumina negli alimenti
In base ad un gran numero di ricerche, sembra che la concentrazione media di curcumina all’interno della radice (sotto forma di polvere), sia pari al 3%. Anche se in realtà si tratta di una percentuale che può cambiare in base a tanti fattori, come ad esempio il terreno, la specie presa in considerazione e l’ambiente in cui si sviluppa. Infatti, tale percentuale può andare da un minimo di 1,06% fino ad una soglia massima pari a 5,70%. Molto più bassa, invece, la concentrazione di curcumina all’interno del curry e degli altri composti derivati.
Quali sono le principali proprietà della curcumina
La curcumina si caratterizza per far parte della classe dei curcuminoidi, ovvero delle preparazioni polifenoliche che portano alla curcuma al tradizionale colore oro, che somiglia per molti versi allo zafferano. La curcumina viene ritenuta come il curcuminoide maggiormente importante dal punto di vista farmacologico. Le proprietà fondamentali di tale sostanza sono antiossidanti, ma anche antinfiammatorie e antitumorali.
Per cosa si può usare la curcumina in ambito medicinale
Per il momento non c’è ancora uno studio che ha chiarito come funzioni alla perfezione tale sostanza. Ad ogni modo, diverse ricerche hanno permesso di mettere in luce alcune evidenze dal punto di vista terapeutico. Pare che tale sostanza e tutto il gruppo di cui fa parte riescano a svolgere un’attività antinfiammatoria, visto che va a limitare gli enzimi che svolgono un ruolo importante nella produzione dell’infiammazione. Inoltre, i curcuminoidi svolgono un’azione antitumorale, visto che da una parte inibiscono la neoangiogenesi e d’altro canto riescono a favorire la fase apoptotica. Infine interessante anche l’azione antiossidante, visto che garantiscono un’adeguata protezione al sistema cellulare nei confronti degli effetti negativi dei radicali liberi all’interno dell’ossigeno. Quindi, questo gruppo di sostanze spesso viene impiegato per la cura di malattie di natura infiammatoria, anche quando hanno natura cronica, per un’azione preventiva nei confronti dell’invecchiamento, delle malattie neurodegenerative (come ad esempio l’Alzheimer) e della cataratta, per una migliore gestione di artrosi e artriti, per l’epato-protezione, ma anche per svolgere un’azione detossificante rispetto ad agenti tossici.
Curcumina e cancro
La curcumina, insieme ad altre molecole di natura vegetale, si caratterizza per avere delle importanti proprietà antiossidanti, così come antinfiammatorie e preventive rispetto a varie tipologie di tumori. Sia genisteina che licopene sono stati studiati in relazione agli effetti benefici nei confronti del cancro alla prostata, mentre invece la curcumina in compagnia del resveratrolo è stato studiato in maniera particolare nei confronti del cancro che colpisce il colon, contro cui sembra che abbia maggiore efficacia. Questa sostanza risulta essere una molecola poco biodisponibile nel momento in cui l’assunzione si verifica mediante via orale. Secondo altre ricerche scientifiche tale sostanza, quando la somministrazione avviene oralmente, ha la particolarità di insediarsi soprattutto all’interno dei tessuti dell’apparato digerente. È proprio in questo punto del corpo umano dove riesce a garantire maggiormente i suoi effetti benefici. Attualmente, in medicina tale sostanza può essere oggetto di integrazione sia come prevenzione contro i tumori che possono colpire l’apparato gastro-intestinale (in pazienti che hanno già una certa predisposizione), ma anche come vero e proprio coadiuvante di chemioterapici usuali, come ad esempio l’oxaliplatino oppure il 5—fluorouracile.
La curcumina e le patologie infiammatorie
Sono davvero diversi gli studi in ambito scientifico che hanno dimostrato una correlazione tra l’impiego di tale sostanza e la gestione di malattie di natura infiammatoria. Nello specifico, infatti, questa sostanza è ottima quando si tratta di contrastare malattie infiammatorie come il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa, l’uveite anteriore cronica, l’artrite reumatoide e tante altre patologie più rare. Non si tratta esclusivamente di rallentare la progressione della patologia e abbassarne i sintomi, ma anche portare ad un netto miglioramento nella vita di tutti i giorni dei pazienti.
A curcumina e l’Alzheimer
In base ad alcuni studi, pare che un impiego ottimale di questa sostanza possa portare ad un abbassamento dell’accumulo neuronale di proteina Beta Amiloide. Di conseguenza, la progressione della malattia sarebbe decisamente meno rapida, garantendo anche il miglioramento di diversi valori cognitivi.