I triptani sono contenuti in molti farmaci che combattono l’emicrania e la cefalea a grappolo, sono sostanze a base di triptammina, un alcaloide comune in molte piane, funghi ed anche animali, il suo nome deriva dal fatto che questa sostanza è legata chimicamente all’amminoacido triptofano, il suo ruolo nel cervello umano è quello di neurotrasmettitore e neuromodulatore.
Che cosa sono
Bisogna innanzitutto specificare che sua efficacia in caso di emicrania dolorosa è relativa ad attacchi singoli, non ha infatti né scopo di prevenzione delle cefalee e neppure di cura definitiva.
In medicina l’emicrania è una malattia neurologica per la quale non esiste una cura definitiva, i trattamenti fondamentalmente influenzano l’equilibrio neuro-chimico che la causano. I triptani hanno un ottima capacità di entrare nel nostro sistema nervoso e d’interagire con le strutture che regolano il rilascio di serotonina che è implicata nel controllo del dolore.
I farmaci a base di triptani sono particolarmente consigliati per le emicranie di medio-alta intensità e nelle dolorose cefalee a grappolo, la loro prescrizione è dovuta anche al fatto che non agiscono solo sul dolore causato da queste tipologie di mal di testa ma in quanto sono efficaci anche per le sue conseguenze come nausea e vomito; l’associazione con farmaci antiemetici di solito non è indispensabile.
Farmaci
I farmaci più conosciuti in farmacologia e medicina che contengono triptani sono:
- eletriptan (Relpax)
- frovatriptan (Auradol, Rilamig)
- rizatriptan (Maxalt, Rizaliv)
- sumatriptan (Imigran)
- zolmitriptan (Zomig)
- almotriptan (Almogran)
- naratriptan
Uno dei primi ad uscire sul mercato è stato il sumatriptan che ha varie presentazioni fra cui quella spray, l’assunzione più efficace contro attacchi di emicrania e cefalea rimane tutt’oggi quella sottocutanea. Rizatriptan e zolmitriptan sono due farmaci che usciti alla fine degli anni novanta fanno parte della seconda generazione di medicinali con triptani, hanno minori controindicazioni ed una maggiore efficacia in quanto il loro effetto nel combattere il mal di testa è più duraturo.
Dosaggi
I vari farmaci di questa categoria non dovrebbero essere mai assunti per più di tre mesi consecutivi, in caso di tempi maggiori il dosaggio deve essere inevitabilmente abbassato, di solito con un dimezzamento. Zolmitriptan, Eletriptan e Rizatriptan hanno conosciute interazioni con altri farmaci, è bene quindi controllare sempre sul bugiardino con quali altri medicinali non devono essere assunti, stesso vale per l’associazione ad anticoncezionali.
I triptani non sembrano efficaci in alcune forme di emicrania o cefalea, in particolar modo nei confronti di questi tipi:
- Emicrania emiplegica familiare
- Emicrania con aura cosiddetta oftalmica
- Emicrania con aura molto prolungata
- Emicrania basilare
L’età nella quale è possibile utilizzare farmaci a base di triptani parte dai 18 anni ed arriva sino ai 65 anni, nelle persone più anziane spesso viene utilizzato l’almotriptan con buoni risultati.
Nei soggetti più giovani, quelli che vanno dai 12 ai 17 anni si utilizza l’aerosol, 2 inalazioni giornaliere da 10 mg insieme a della soluzione fisiologica di sumatriptan. I giovani sotto i 12 anni di età non devono fare uso in alcun caso a farmaci di questo tipo per la cefalea o l’emicrania. A parte il caso del sumatriptan nessun altro farmaco con questo principio attivo ha mai ricevuto indicazione ministeriale e quindi è prescrivibile ai giovani solo con un piano terapeutico approvato dal comitato etico e con l’autorizzazione dei genitori del minore.
Controindicazioni
Le controindicazioni nell’uso dei farmaci con triptani non sono poche e devono essere seguite con attenzione, non devono mai essere associati a farmaci con lo stesso principio attivo e neppure con antidepressivi Ssri e agli alcaloidi dell’ergot.
Queste medicine non devono essere mai utilizzate in soggetti che presentano un’anamnesi positiva o un sospetto di vascospasmo coronarico, cardiopatia ischemica, ed in caso di patologie vascolari periferiche, cerebro vascolari, emicrania emiplegica o basilare ed infine ipertensione non controllata.
Quando si utilizza spesso questa categoria di farmaci è possibile che si manifesti la cosiddetta sindrome dei triptani, i sintomi tipici di questa conseguenza all’assunzione di triptani è un dolore al petto ed al collo, in altri casi si presentano effetti collaterali di tipo diverso come: nausea, vertigini,palpitazioni e anche se in casi molto rari in alcuni soggetti particolarmente predisposti problemi di tipo vascolare e cardiaco. Ricordate di non superare mai le dosi consigliate dal medico o dal foglietto informativo del farmaco; il loro uso sconsiderato può in molti casi aumentare il numero degli attacchi emicranici e causare ipertensione a danno delle arterie. La loro assunzione è sconsigliata sia durante la gravidanza che in caso di allattamento al seno.