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Svezzamento neonato: I primi alimenti e i cibi da evitare!

Pubblicato da
Francesca Rotondo

Lo svezzamento del neonato è in definitiva l’introduzione nella dieta del bambino di cibi semisolidi e solidi. E’ il tempo giusto per ridurre (e non eliminare) l’assunzione del latte materno o quello artificiale. Di norma comunque, il latte materno può essere assunto da solo e senza modifiche fino al sesto mese, nel caso il bambino mangi e cresca bene.

Sempre i pediatri consigliano di iniziare con l’introduzione di un pasto semisolido al giorno già dal quinto mese, quando il bambino viene nutrito con latte artificiale.

Lo svezzamento, una tappa importante per il neonato!

Prima o poi il bambino deve essere introdotto nel mondo del cibo “da adulti”. Ma come mai proprio al quinto o sesto mese? La risposta sta nel bisogno da parte dell’organismo di avere un apporto maggiore di minerali e proteine differenti da quelle del latte. Deve quindi iniziare a mangiare carne, verdure etc.

Già a questa età sono sviluppati fondamentali processi motori e mentali e l’apporto di ferro deve essere elvato, va introdotto quindi con lo svezzamento. Questa tappa però è molto importante anche dal punto di vista digestivo. L’organismo del neonato è infatti pronto ad accogliere alimenti diversi che non siano il solito latte.

Non va interrotto l’apporto di latte!

L’alimentazione del neonato non deve essere stravolta dall’oggi al domani. I cibi semisolidi e solidi vanno introdotti in modo graduale. Lo svezzamento è proprio questo. Iniziare ad inserire un po’ alla volta cibi diversi dal latte, lasciando però che quest’ultimo continui ad essere, almeno per un certo periodo, l’alimento più importante. Tutto il resto quindi è complementare.

In questo modo il bimbo, sia a livello digestivo che di palato, ha tempo di abituarsi alla nuova alimentazione.

Svezzamento neonato: quali sono i primi alimenti da introdurre?

Già 10 anni fa questo lato dello svezzamento era ritenuto cruciale. L’alimentazione del bambino doveva seguire delle regole rigide e… guai a trasgredirle! Oggi le cose sono cambiate e, come il Ministero della Salute ci ricorda, non è poi così importante in quale ordine sono introdotti. Molti genitori ad esempio decidono di lasciarsi guidare da quelle che sono le preferenze del piccolo, altri dai consigli del pediatra o semplicemente dalle proprie abitudini alimentari.

Gli esperti infatti, offrono solo delle linee guida. Serve introdurre nella dieta sia la verdura che la frutta, così come i cibi con molto ferro e la carne omogenizzata. Più che altro i primi passi nel mondo dello svezzamento devono essere effettuati con cautela, non più di un pasto solido o semisolido al giorno! Tutti gli altri pasti quotidiani sempre a base di latte. Fino al raggiungimento di un anno il bambino deve essere allattato, con quello della mamma o in formula.

Cibi rivalutati, da usare con cautela e da evitare completamente!

Ci sono alcuni alimenti che fino ad alcuni anni fa venivano “vietati” nello svezzamento del neonato. Come ad esempio pesce, uovo e pastina (perché contenente il glutine). Possono essere introdotti subito, almeno secondo le ultime linee guida del Ministero della Salute. Il fatto di ritardare la loro introduzione nasceva dalla speranza di evitare e prevenire le allergie. E’ stato dimostrato che non vi è una diminuzione del rischio. Già dall’ottavo mese quindi, si al pesce bianco, il prosciutto cotto, l’uovo… Uno studio norvegese ha portato in evidenza che il rischio di soffrire di celiachia aumenta quando il bambino assaggia il glutine per la prima volta superati i sei mesi.

Gli esperti comunque ricordano che, questi cibi potenzialmente allergenizzati, devono essere inseriti nella dieta uno alla volta.

Assolutamente no invece all’aggiunta di sale e zucchero nei cibi del neonato. Anzi, va prestata particolare cautela a quegli alimenti già salati o zuccherati di natura, vanno dati con molta cautela e senza esagerare. Sale e zucchero sono da evitare nel primo anno di vita.

Durante i primi 12 mesi non va bene neanche il miele. Al suo interno infatti potrebbe esserci il botulino, un batterio molto pericoloso che produce tossine tossiche. L’organismo riesce di solito a smaltirlo ma superato l’anno di vita.

Cautela invece con i formaggi, la carne e il pesce. Vanno ad appesantire il metabolismo e introducono troppe proteine. La carne omogenizzata va bene sai sei mesi, quella di manzo o vitello. Il pesce a partire dagli otto mesi. I formaggi magri invece, dal nono al decimo mese.

Autosvezzamento, cos’è?

Alcuni genitori scelgono l’autosvezzamento, cioè lasciano che sia il bambino a decidere cosa assaggiare e quando. I pediatri però dicono di far attenzione e intervenire comunque perché il bimbo non è detto sia capace di regolarsi e di scegliere ciò di cui ha bisogno. Alcuni pediatri sono a favore, altri invece non sono ancora del tutto convinti dal metodo.

Francesca Rotondo