Spesso viene impropriamente utilizzato il termine “prelipotimia” per indicare i sintomi iniziali non seguiti dalla perdita di stato di coscienza. Una condizione simile è chiamata “astenia”, ma rappresenta una sensazione di stanchezza generale di carattere psico-fisico. Dopo una crisi lipotimica si recupera quasi nell’immediato ogni funzione.
L’astenia è una sensazione di stanchezza, debolezza o mancanza di energia che può comportare la diminuzione della capacità fisica e mentale. Un senso di stanchezza intensa, ad esempio, è comune durante la convalescenza da influenza ed altre malattie infettive, dato che queste condizioni abbassano la pressione arteriosa. L’astenia si riscontra anche nella fibromialgia, condizione in cui la stanchezza è marcata ed associata ad affaticamento cronico anche dopo sforzi fisici di lieve entità con dolori muscolari diffusi.
La lipotimia ha dei segnali premonitori quali: pallore, sudore freddo, debolezza improvvisa, instabilità ed annebbiamento della vista, vertigini e nausea che vanno ad aggravarsi fino all’eventuale breve perdita di coscienza. Rispetto alla sincope, la perdita di coscienza non è brusca ed il paziente presenta segnali premonitori.
I pazienti colpiti da una crisi lipotimica hanno una perdita del tono muscolare, responsabile dello svenimento. In queste circostanze è fondamentale trovare una diagnosi che accerta che non ci sia stato un attacco epilettico, poiché alcuni aspetti della crisi lipotimica, soprattutto quando si manifesta con frequenza, possono accomunarla agli attacchi epilettici.
Per un medico (specialmente se assiste all’episodio) non è difficile capire le differenze. Qualora non fosse presente potrebbe essere necessario un elettroencefalogramma per scongiurare un focolaio epilettico.
Le possibili cause di lipotimia possono essere:
Inoltre vi sono alcuni farmaci e sostanze che possono scatenare episodi di svenimento quali:
La lipotimia può essere generata da situazioni di stress particolarmente significative. In questa circostanza ci sarà una riduzione della funzione cardiaca con vasodilatazione e conseguente diminuzione di sangue nel cervello.
Sono molte le persone che, di fronte ad una situazione particolarmente stressante, vanno incontro ad una crisi lipotimica. Una crisi lipotimica si può avere ad esempio anche per un semplice prelievo del sangue.
Ovviamente in quel caso, il prelievo di sangue, non è la causa responsabile di uno svenimento, dato che è decisamente minimo.
Inoltre, nel caso in cui un individuo si alzi in maniera brusca dopo essere stato seduto a lungo, potrebbe causare un fenomeno di lipotimia. In questo caso coinvolge un difetto del tono vascolare dove il sangue ristagna e non arriva velocemente al cervello.
Quando una persona si trova a fare i conti con la lipotimia, come procedura dovrà effettuare ricerche mediche legate al cuore, anche se nella maggior parte dei casi non ci sono correlazioni in merito.
Nel caso sia diagnosticata la lipotimia non ci sono farmaci da assumere, ma è bene seguire un procedimento nel caso in cui il paziente colpito da lipotimia non riesca a riprendersi rapidamente.
Il procedimento consiste nel sollevargli le gambe, tenendole poggiate su dei cuscini o sopra una sedia di modo che si potrà favorire la circolazione sanguigna, incrementando il volume del sangue.
I soggetti colpiti da questo fenomeno possono essere molteplici e diversi tra loro, dato il numero elevato di cause scatenanti.
A tutti può capitare, almeno una volta nella vita, di essere soggetti a questo tipo di crisi.
Sono più esposte le persone particolarmente sensibili, durante forti emozioni o contrasti di vario tipo. Il responsabile del rallentamento del battito cardiaco è il nervo pneumogastrico, che genera le crisi lipotimiche.
Una persona che viene colpita da lipotimia, dall’esterno risulta barcollante, alla ricerca di un appoggio, con il viso pallido e freddo, la fronte imperlata di sudore e lo sguardo fisso nel vuoto. Bisogna sorreggere prontamente il soggetto ed aiutarlo a distendersi. Cadendo a terra potrebbe procurarsi traumi anche gravi.Una volta disteso bisogna controllare il suo stato di incoscienza (chiamandolo e scuotendolo leggermente) togliendogli ogni cosa che possa ostacolargli la respirazione.
Una volta effettuate queste operazioni si consiglia di chiamare al più presto il numero di emergenza, sia che la persona sia incosciente o meno perché comunque, necessita di un’assistenza medica. Una volta constatato il suo stato di incoscienza bisogna allineare la persona con gli arti superiori ed inferiori stesi lungo il corpo e controllare la non occlusione delle vie aree primarie (infatti il soggetto potrebbe avere un’ostruzione da corpo estraneo che lo ha indotto ad un arresto respiratorio).