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Sindrome compartimentale, quando la pressione provoca ischemia localizzata

Pubblicato da
Lorenzo

Se tale processo avviene nella loggia muscolare anteriore o posteriore della gamba, ovvero internamente ad un compartimento fasciale, l’espansione tissutale non avviene perché c’è poco spazio e di conseguenza la pressione interstiziale tende ad aumentare mentre la perfusione cellulare tende a diminuire.

Quando l’ischemia localizzata progredisce, la muscolatura molto spesso tende a necrotizzarsi e può insorgere la rabdomiloisi oppure le infezioni e a loro volta, tali complicanze possono far perdere gli arti o addirittura condurre il paziente alla morte se non trattate tempestivamente.

Tale patologia è molto frequente in soggetti che hanno subito una frattura oppure una contusione muscolare molto grave, ed il disturbo molto spesso è causato all’immobilizzazione dovuta dai tutori, oppure dai bendaggi troppo stretti o altri presidi rigidi che servono a limitare il gonfiore ma che di conseguenza aumentano la pressione compartimentale. In casi molto rari la sindrome compartimentale può essere provocata da morsi di serpenti oppure da overdose da droghe come cocaina ed eroina o da sforzi importanti.

Sintomi comuni

La sindrome compartimentale così come tutte le malattie o patologie, mostra dei sintomi evidenti sul paziente che ne soffre. Di seguito troverete l’elenco della sintomatologia della sindrome compartimentale:

1. Contusione
2. Forti dolori muscolari
3. Dolore alle gambe
4. Gonfiore alle gambe
5. Gambe stanche
6. Gambe pesanti
7. Pallore in viso
8. Parestesia
9. Rabdomiolisi

Se il soggetto avverte uno o più dei sintomi di cui sopra, deve rivolgersi tempestivamente al proprio medico di base, che dopo un’accurata visita stabilirà la giusta cura e se necessario il ricovero ospedaliero. Tali sintomi possono essere associate anche ad altre patologie di lieve entità, per questo vi consigliamo di non allarmavi prima di esservi recati dal medico.

Sindrome compartimentale: indicazioni utili

Uno dei sintomi più precoci che si manifestano in presenza della sindrome compartimentale, è rappresentato da un forte dolore che tendenzialmente si manifesta di gravità sproporzionata rispetto all’importanza della lesione stessa. Oltre al dolore, successivamente il paziente mostra altri sintomi caratteristici dell’ischemia tissutale ovvero intorpidimento, perdita della funzione motoria dell’arto interessato, parestesie e paralisi. La diagnosi dell’ischemia tissutale viene fatta in base alla misurazione della pressione tissutale, che in condizioni normali deve essere <20mmHg.

Il trattamento farmacologico deve avere inizio prima che il paziente mostri pallore oppure prima dell’assenza delle pulsazioni che indicano una necrosi in corso. La cura medica prevede inizialmente un approccio conservativo a base di farmaci analgesici, poi successivamente l’elevazione dell’arto colpito, l’applicazione del ghiaccio e l’impiego di stecche. Quando la pressione compartimentale è superiore ai 40mmHg, questa richiede una fasciotomia tempestiva e se il muscolo necrotizza, è possibile l’asportazione dell’intero arto.

Sindrome compartimentale: patologia cronica

La sindrome compartimentale cronica, è una patologia che si instaura nelle persone col passare del tempo e tendenzialmente per effetto di un’intensa attività fisica oppure a causa di un gesto motorio ripetuto più volte nel tempo. Se osserviamo la patologia dal punto di vista clinico, è meno serie della sindrome compartimentale acuta, e colpisce specialmente le persone che praticano abitualmente sport come la corsa ad esempio, oppure il ciclismo o il nuoto. La sindrome compartimentale acuta può insorgere a qualsiasi età, mentre quella cronica riguarda solo le persone adulte al di sotto dei 40 anni di età, anche se dobbiamo precisarlo, essa può insorgere a qualsiasi età nella vita.

Se la patologia è in stato avanzato la malattia può caratterizzarsi principalmente per la presenza di intorpidimento da parte del muscolo interessato a paralisi. Tali complicanze sono generalmente il segnale di un danno permanente che ha colpito le strutture anatomiche che vanno a costituire il compartimento muscolare affetto. Come abbiamo già accennato, la sindrome compartimentale in generale, ma specialmente quella acuta, è un’emergenza medica, che a seguito di mancato trattamento tempestivo potrebbe aggravarsi a tal punto da ritenere necessario l’amputazione dell’arto o degli arti colpiti.

Lorenzo