Con il termine rottura delle acque si intende comunemente la rottura delle membrane: il sacco amniotico che durante i nove mesi ha contenuto e protetto il feto si rompe causando la fuoriuscita di un liquido trasparente. La rottura delle acque è il segnale del termine della gravidanza, dell’imminente inizio del travaglio e quindi del parto. In realtà, nella maggior parte dei casi, la rottura delle acque avviene a travaglio già iniziato quando il collo uterino si dilata e le membrane si rompono.
Come sapere quando le acque si rompono? Ogni mamma vi potrà raccontare che la sensazione è piuttosto netta, ma in particolare i sintomi sono:
- sensazione di bagnato
- perdita abbondante di liquidi
- sensazione di “flusso”
Nella maggior parte dei casi le perdite di liquido sono abbondanti e continue, tali da distinguersi in modo chiaro dalle perdite di urina che possono verificarsi nelle ultime settimane di gravidanza. Può accadere però che la rottura delle acque avvenga in maniera graduale, specie se accade di notte: in questi casi la donna può non accorgersene e iniziare il travaglio e le contrazioni senza preavviso. La quantità di liquido perso cambia a seconda del punto in cui le membrane si rompono: un flusso abbondante è sintomo di una rottura in bassa posizione (vicino al collo uterino), un flusso limitato significa invece una rottura verso la parte più alta dell’utero.
Solitamente le acque che fuoriescono nel momento della rottura delle membrane sono di colore trasparente o biancastro, segnale della buona salute del bambino; nel caso i fluidi siano di colore giallo o verde, occorre recarsi immediatamente all’ospedale in quanto tale colore è sintomo della presenza delle prime feci del bambino che potrebbero portare a conseguenze negative.
Cosa fare in caso di rottura delle acque?
Spesso, anche grazie a letteratura e filmografia, le donne possono immaginare la rottura delle acque come l’inizio di una folle corsa verso l’ospedale più vicino. In realtà, non appena è chiaro che le membrane si siano rotte, occorre
- mantenere la calma
- stare sedute
- contattare il proprio medico o ginecologico che ha seguito la gravidanza per descrivere i sintomi ed essere consigliati al meglio.
Una volte rotte le acque è bene recarsi all’ospedale in tempi brevi, ma senza fretta: se il liquido perso è bianco non ci sono infatti complicazioni mentre se dovesse essere verde bisogna recarsi all’ospedale immediatamente.
Una volta arrivati in ospedale, il personale medico procederà con il monitoraggio e successivamente con il parto.
In alcuni casi le membrane vengono rotte volontariamente: capita quando, a travaglio iniziato, le membrane non si siano ancora rotte spontaneamente. Lo staff medico può quindi decidere di pratica l’amnioressi (rottura delle membrane) con uno strumento innocuo ed indolore: grazie a questa procedura il travaglio viene notevolmente accelerato in quanto la rottura genera la produzione di ormoni quali prostaglandine, responsabili della stimolazione delle contrazioni.
Rottura delle acque e perdita del tappo mucoso
Molte pazienti associano la perdita del tappo mucoso con la rottura delle acque e l’inizio del travaglio: in realtà l’espulsione del tappo mucoso (muco che si crea all’interno del collo dell’utero già nei primi mesi della gravidanza) può precedere di alcune settimane l’effettivo inizio del travaglio. Il tappo mucoso si riconosce per la consistenza gelatinosa e il colore che può variare dal rosa al marrone: le variazioni di colore cambiano a seconda della quantità di tracce ematiche presenti. Proprio come per la rottura delle acque, la perdita può avvenire in un unico momento oppure poco alla volta.
Possibili complicanze legate alla rottura delle acque
Le complicanze che possono accompagnare la rottura delle acque sono:
- colore verde o giallo del liquido
- posizione del bambino
- mancata rottura
Come abbiamo visto il colore normale del liquido è chiaro (bianco o biancastro) a significare la buona salute del feto; colori diversi e specialmente il colore verde indicano la presenza di meconio (feci del bambino) che possono causare sofferenza fetale.
Se le acque si rompono prima che il bambino abbia ruotato con la testa verso il canale del parto, è necessario recarsi immediatamente in ospedale: può infatti capitare che il cordone ombelicale non sia sceso e che quindi il bambino, rivolgendosi verso il canale del parto, potrebbe avere mancanza di ossigeno.
In caso di mancata rottura delle acque a travaglio iniziato, lo staff medico procederà con la rottura volontaria per indurre il parto.
In ogni caso, nel momento della rottura delle acque, si consiglia di mantenere la calma e contattare al più presto il medico o ginecologo di fiducia che saprà rincuorare e consigliare la paziente sulle azioni migliori da compiere per la salute di mamma e figlio.