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Muco cervicale: la cartina tornasole del ciclo mestruale, cos’è

Pubblicato da
Lorenzo

Il cosiddetto muco cervicale è la sostanza che si trova nella vagina e che talvolta fuoriesce in perdite. Questa ha una consistenza viscosa e filante, può essere più o meno densa e assolvere a differenti ma importanti funzioni. Quali:

  • Lubrificazione della cervice uterina;
  • Protezione degli organi interni genitali dalle infezioni (utero, tube di Falloppio) poiché ha proprietà batteriostatiche;
  • Blocca gli spermatozoi quando la donna non è predisposta alla fecondazione o la facilita quando è nella fase ovulatoria, bloccando gli spermatozoi meno vitali e non completamente maturi;
  • In gravidanza diventa particolarmente denso e, accumulandosi nel canale cervicale, ostruisce una barriera protettiva per il feto: il tappo mucoso, che viene espulso poco prima di partorire.

Il muco cervicale ha diverse funzioni in base alla diversa consistenza che può assumere, in particolare l’organismo domina queste funzioni regolando i livelli ormonali e l’equilibrio endocrino della donna. In dettaglio gli ormoni che regolano queste funzioni sono questi:

  • Gli estrogeni, che aumentano con l’ovulazione, hanno il compito di stimolare le cellule cervicali affinché producano muco vischioso, trasparente (come l’albume d’uovo), per favorire la migrazione degli spermatozoi maschili. Il muco qui si fa più alcalino.
  • Aumento di progesterone, dopo l’ovulazione: fa sì che il muco diventi più denso e acido, per opporsi agli spermatozoi, si crea una specie di tappo interno.

Questi ormoni quindi vanno ad indicare alle cellule endocervicali che tipo di muco produrre. Oltre a questo vengono prodotte minime quantità di fluidi nell’endometrio, dalle tube e dal follicolo rotto.

Cosa costituisce il muco cervicale

Le componenti di del muco cervicale sono

  • 90% di acqua, che aumenta in fase pre-ovulatoria al 98% e diminuisce nelle altre fasi;
  • Glucosio e, in parte, glicerolo, che aumenta con l’eccitamento sessuale per favorire la penetrazione e la fecondazione;
  • Aminoacidi e proteine, di tipo solubile;
  • Elettroliti: come calcio, potassio, sodio, zinco, ferro, rame, manganese, selenio, che incrementano poco prima e poco dopo l’ovulazione;
  • Anticorpi specifici, in certi casi problematici, se c’è incompatibilità immunologica il muco immobilizza e neutralizza gli spermatozoi del compagno;

Il quantitativo di muco prodotto nella prima fase del ciclo mestruale è di circa 20 mcg/die, mentre in piena ovulzione 650 mcg/die circa. Sono solo parametri, è chiaro che la misura è del tutto soggettiva.

Alterazioni del muco

Il muco cervicale può essere utile per determinare la presenza di patologie. In particolare:

  • Perdite cremose e tendenti al giallo indicano una possibile infezione gonococcica
  • Perdite vaginali schiumose e con una gamma cromatica tra il verde ed il giallo, magari in associazione a prurito e irritazione, indica Trichomonas;
  • Perdite bianche-grigie e schiumose, dall’odore fetido possono essere sintomo di vaginosi batterica o Gardnerella vaginalis;
  • Se sono scarse, biancastre e burrose, associate a prurito e bruciore, probabilmente siamo di fronte a Candida;
  • Perdite mucopurulente, se sono anche associate alla presenza di dolori durante i rapporti, può essere in corso una Clamydia o un’ureaplasma urealyticum.

Determinare le fasi del calendario mestruale: il metodo Billings

Il muco cervicale ha quindi una consistenza differente in base alle diverse fasi del ciclo mestruale femminile. Il metodo Billings, riesce, in base alla consistenza del muco a determinare i vari passaggi del ciclo di 28 giorni mestruale della donna e quindi quando avviene l’ovulazione. Le fluttuazioni ormonali corrispondono a cambiamenti diretti del muco a causa di una variazione degli ormoni che vengono rilasciati nell’organismo.

Per fare questa verifica è necessario raccogliere un campione di muco, prima di farlo è consigliato lavarsi le mani per eliminare i germi. Il prelievo può essere fatto con della carta igienica o un asciugamano, facendolo passare all’ingresso della vagina, oppure inserendo un dito nella stessa. Una volta estratta la sostanza prendere la secrezione fra indice e pollice, aprendo e chiudendo le dita si può già valutare l’elasticità del fluido. Esaminando le variazioni per un paio di ciclo è possibile capire come cambia il muco cervicale e determinare con precisione i giorni di ovulazione, che può essere utile per sapere quando evitare i rapporti per scampare ad una gravidanza o, al contrario, quando è il momento di maggiore fertilità per l’impianto.

Si distinguono diverse fasi

  • Prima dell’ovulazione: la probabilità di gravidanza è scarsa, le perdite saranno poche o assenti. Il muco è predisposto per ostacolare il passaggio degli spermatozoi. È facile in questa caso vi sia secchezza vaginale.
  • Prossimità all’ovulazione: la probabilità di gravidanza è minima, ma reale. Le perdite in questo caso sono appiccicose e la consistenza fluida, mentre il colore bianco-crema. Aprendo e chiudendo le dita, tenendo il muco fra pollice e indice il filamento di muco dovrebbe rompersi con facilità dal cm di distanza. In questo intervallo di passaggio, col passare dei giorni, il muco diventa sempre più elastico e alcalino. L’ambiente vaginale diventa sempre più ospitale per gli spermatozoi.
  • Ovulazione: la probabilità di gravidanza in questi giorni è elevata, il muco ha la consistenza dell’albume dell’uovo, è trasparente, sottile e abbondante (si parla di muco picco). Il test fra pollice e indice vi farà constatare che potete aprire molto le dita senza che i filamenti della sostanza si rompano. Durante la fase dell’ovulazione gli spermatozoi sono favoriti dal muco, il tasso di sopravvivenza è alto. In questa fase gli stessi possono sopravvivere anche 72 ore dopo il rapporto sessuale.
  • Dopo ovulazione: in questa fase la probabilità di concepire torna ad essere bassa, il muco cambia aspetto di nuovo e torna alla consistenza appiccicosa descritta all’inizio.

Le fluttuazioni di stato del muco cervicale sono reali, tuttavia non si può affidarsi al 100% a questo metodo, poiché diversi sono i fattori che interferiscono su una corretta valutazione del muco, come infezioni, piaghette dell’utero, alcuni farmaci. Anche i sistemi anticoncezionali mutano la consistenza del muco: la densità aumenta, come l’acidità. L’assunzione di estrogeni, senza progestinici, aumenta la predisposizione della sostanza a favorire il concepimento.

Lorenzo