Per non farsi cogliere di sorpresa, per essere preparate e per evitare, in certi casi, problemi ginecologici importanti.
Le donne dalla pubertà, sino alla menopausa hanno un sistema riproduttivo che attraversa diverse fasi cicliche di tipo strutturale e funzionale, che si ripetono approssimativamente ogni mese. Questi cambiamenti correlati alla capacità riproduttiva e alla fertilità. Queste fasi prendono il nome di ciclo mestruale e sono un indicatore della salute della donna. Proprio per questo motivo è opportuno che ogni donna tenga sotto controllo il ciclo per riconoscere la regolarità dello stesso con un calendario mestruale. Il calcolo del ciclo mestruale permette di capire quali sono i giorni di massima fertilità, quali giorni sono migliori per instaurare una gravidanza o quali invece sono da evitare.
Il ciclo mestruale femminile non è come erroneamente si definisce il momento delle perdite ematiche, ma è l’intervallo di tempo che c’è tra una mestruazione e l’altra. La durata del ciclo si definisce il periodo che va dal primo giorno in cui avviene la perdita di flusso mestruale, fino al giorno che precede la mestruazione successiva. Quando una donna ha un ciclo regolare, quindi di 28 giorni, l’ovulazione avviene 14 giorni prima dell’inizio della perdita di sangue. L’ovulazione costituisce il momento in cui l’ovaio rilascia la cellula uovo.
Un ciclo mestruale regolare, detto anche fisiologico, si ripete con regolarità ogni 28 giorni. Tuttavia è ancora del tutto normale che vi sia una frequenza che varia da 25 a 36 giorni, è una variante individuale e che può cambiare anche di mese in mese, dipendendo da diversi fattori. Se non c’è una variazione comunque di oltre 4 giorni, si può considerare un ciclo mestruale regolare. Una variazione del ciclo può essere determinata anche dalla lunghezza dell’intervallo di tempo che precede l’ovulazione, ovvero la fase follicolare. Anche se di solito dovrebbe durare circa 14 giorni, può capitare oscilli tra una e tre settimane.
Solitamente i parametri normali sono questi:
A differenza della fase follicolare, più variabile, la fase luteinica, quella che va dall’ovulazione sino all’inizio delle perdite, è molto più costante di solito e richiede un periodo che va dai 12 ai 16 dì. La regolarità del ciclo mestruale è determinata dal controllo degli ormoni, dall’ipotalamo, dall’ipofisi, dalle ovaie.
Durante il ciclo mestruale hanno luogo diversi importanti processi nella vita della donna, il cui scopo è sostanzialmente la maturazione di una cellula uovo e la conseguente preparazione dell’ambiente per favorirne l’impianto, ovvero viene allestito il corpo per la riproduzione: nel caso uno spermatozoo maschile fecondi la cellula uovo. Tutto questo avviene a seguito della secrezione periodica (ciclica) degli ormoni ovarici, di quelli ipotalamici e ipofisari collegati alla fertilità. La regolarità quindi del ciclo è quindi determinata da varie strutture dell’organismo: dal sistema nervoso centrale, dalle ovaie, dall’ipofisi e dall’ipotalamo. Un alterazione della stessa può essere determinata da disturbi alimentari, sindrome dell’ovaio policistico, insufficienza ovarica precoce, Infiammazione pelvica, fibromi e ovviamente la gravidanza.
Giorno 1 del ciclo mestruale: compare la perdita di flusso ematico e di tessuto proveniente dalla superficie dell’endometrio, della parete uterina. Viene eliminato il rivestimento che si è costituito nel periodo del ciclo precedente.
Mestruazioni: perdita ematica che dura 3-7 giorni.
Fase follicolare: Nella prima parte del ciclo mestruale, cioè dell’intervallo tra una mestruazione e l’altra, l’ipofisi inizia a secernere degli ormoni (FSH, ormone follicolo stimolante) che stimolano la maturazione di una cellula uovo. Contemporaneamente aumenta nel sangue il livello di estradiolo, che viene prodotto dall’ovaio. Questo determina l’ispessimento dell’endometrio, che ha lo scopo di favorire la costituzione di un ambiente adatto ad ospitare la cellula uovo matura, qualora venisse fecondata.
Ovulazione: Quando è circa il 14esimo giorno del ciclo, l’ormone luteinizzante (LH), aumenta e determina la rottura del follicolo ovarico, che dà luogo all’espulsione dell’oocita maturo nella tuba di Falloppio, punto fondamentale per il concepimento. Nel corso delle 24 ore a seguire, la cellula uovo è disponibile per essere fecondata dagli spermatozoi.
Fase luteinica: Subito dopo l’ovulazione, il follicolo “scoppiato” si trasforma in corpo luteo, che produce progesterone, cioè un ormone che è necessario per le prime fasi della gravidanza, se si è instaurata, che ispessisce ancora di più l’endometrio. Se non c’è stato concepimento il livello di progesterone cala per esaurimento funzionale dello stesso corpo luteo. La conseguenza di questo calo è lo sfaldamento della parete dell’utero che porterà alla mestruazione. Se invece c’è stato concepimento, la cellula uovo si annida nell’utero e la gravidanza prosegue.
Il momento più favorevole per il concepimento è il periodo dell’ovulazione, indicativamente questo avviene ogni 28 giorni se la donna ha ciclo regolare. Un ovocita ci mette infatti circa 14 giorni per maturare e per fuoriuscire dal follicolo per entrare nella tuba e arrivare nell’utero. I giorni fertili sono 4-5 dì prima dell’ovulazione e 1-2 giorni dopo. La cellula uovo espulsa dall’ovaio sopravvive per circa 24 ore, invece gli spermatozoi possono rimanere vivi nell’apparato genitale della donna fino a 72-96 ore dopo il rapporto.
Il monitorare il proprio ciclo mestruale permette di capire che cosa e normale e che cosa no, di prendere coscienza di eventuali problemi, di stabilire quali sono i giorni più fertili. L’importante è prendere nota ogni mese delle mestruazioni, per individuare approssimativamente il giorno d’inizio del flusso mestruale, in modo tale da essere pronte alla comparsa delle perdite ematiche. A livello pratico dopo qualche mese è possibile individuare la durata media del proprio ciclo, che come detto non è sempre equivalente a 28 giorni. Per un calendario mestruale ancora più preciso è possibile annotare tutti i sintomi, quali tensione mammaria, crampi, dolori alla schiena, di testa, sbalzi d’umore, disturbi del sonno, stanchezza, gonfiore.