Le tecniche per eseguire dei suffumigi non hanno nulla di particolarmente difficile: le parti del corpo sofferenti vanno poste sopra ad un recipiente dove sono contenute certe sostanza che vengono infuse a caldo; così facendo per la pratica dei suffumigi per la cura delle vie respiratorie, ci si dovrà coprire il capo con un canovaccio (per far sì che i vapori si concentrino nelle prime vie aeree del paziente senza disperdersi nell’ambiente circostante) e si dovrà respirare, aprendo per bene la bocca, il vapore o il fumo che salirà dal recipiente.
Di regola occorre allontanarsi dai suffumigi ogni paio di minuti per poter respirare l’aria dell’ambiente senza vapori o fumi e poi ricominciare con il respirare i suffumigi e ripetere questa alternanza per un paio di volte, anche tre.
Quali patologie si possono trattare?
Si consigliano i suffumigi per il trattare in modo naturale soprattutto alcune affezioncelle delle prime vie aeree, quindi le vie aeree superiori, ma non soltanto. Si possono trarre dei grossi vantaggi con i suffumigi qualora si soffra di faringite, laringite, asma e/o anche di alcune patologie di che affliggono i bronchi. Per questi tipi di malattie si useranno principalmente i prodotti di tipo fitoterapico che contengono dei principi balsamici disciolti in acqua. I suffumigi possono avere caratteristiche emollienti, stimolanti, possono essere secchi, e tutto dipende dal risultato che ci preme raggiungere in quella situazione ed in quel momento.
Gli apparecchi per fare i suffumigi
Attualmente in commercio si trovano veramente molte apparecchiature per l’applicazione dei suffumigi; in realtà la funzione di questi apparecchi è quella di generare artificialmente i vapori che derivano dai farmaci (o prodotti naturali) che saranno stati scelti per quella specifica affezione. Per quanto riguarda la fitoterapia, oggi come oggi è molto diffuso l’uso degli olii essenziali balsamici che, comunque, occorre che siano usati a basse o bassissime concentrazioni, quindi non più di cinque, massimo sei gocce per ciascun litro di acqua (che non deve essere troppo calda, così eviteremo il rischio di un laringospasmo.
Tale rischio è presente in particolare per i bambini). Una concentrazione maggiore di questi olii balsamici (facendo attenzione a non superare mai il limite massimo che è di dieci gocce) può essere usata, invece, da sciogliere nell’acqua in cui facciamo il bagno, per ottenere da questo bagno agli olii balsamici gli stessi effetti che avremmo ottenuto dall’applicazione dei suffumigi con quegli stessi olii essenziali.
Noi normalmente indichiamo come pericolosa e poco efficace l’adozione di metodi del genere “fai da te” relativamente ai suffumigi fatti con gli olii essenziali, poiché questi possono avere qualche controindicazione relativa aa alcune categorie di soggetti, ad iniziare proprio dagli individui che soffrono di asma. Oltretutto essi si possono senza dubbio annoverare tra i farmaci, anche se con un indice terapeutico piuttosto basso e, a causa di ciò, potrebbero anche non essere soggetti a libera vendita. Si consiglia, inoltre, di fare molta attenzione quando questo tipo di terapie richiedono tempi abbastanza lunghi. Anzi, potremmo proprio affermare che gli utilizzi prolungati degli olii essenziali, anche con la metodica dei suffumigi, sono del tutto sconsigliati.
Se invece avete deciso che proprio non potete rinunciare al (in ogni caso sconsigliabile in assoluto) “fai da te”, allora il consiglio è quello di rinunciare all’idea di usare gli olii essenziali balsamici, e, invece, ipotizzare l’utilizzo di infusi a base di alcune droghe vegetali (foglie, fiori, ecc.), che verranno poi aggiunte all’acqua calda con lo scopo di godere dei vantaggi della respirazione del loro vapore tramite la metodica dei suffumigi.
Per ricapitolare, dunque, i suffumigi (a volte anche chiamati “fumenti”), sono un tipico e classico “rimedio della nonna” per la cura di un raffreddore, o anche il “naso tappato” o i classici mal di gola stagionali. Sia che provenga da un apparecchio per suffumigi che da un recipiente qualsiasi adattato per l’occasione, il vapore acqueo è comunque un ottimo ausilio per liberare le narici, è d’aiuto nello scioglimento dei muchi e arreca benefici alla gola, e tutto ciò anche maggiormente se, come vi abbiamo spiegato sopra, aggiungiamo all’acqua calda anche qualche sostanza balsamica come potrebbero essere gli olii essenziali o, se mancano, anche delle droghe di natura vegetale.
E’ palese che si tratta di una inalazione a temperature medio-alte e si può aggiungere anche che la parte della giornata più indicata è quella della sera, un po’ prima di andare a letto per la notte, perché sarà di sicuro ausilio una buona respirazione nel sonno ed allevierà tutti i sintomi tipici del classico raffreddore che potrebbero influire in modo dannoso con il sonno notturno, mettendovi di fronte ad una successiva giornata da affrontare “doloranti ed assonnati”.
Indipendentemente dall’utilizzo di apparecchi acquistati proprio per l’applicazione dei suffumigi o dalla preparazione della più tipica pentola d’acqua calda, l’applicazione dei suffumigi non sarà difficile: occorrerà soltanto aggiungere gli ingredienti giusti (che si possono reperire con estrema facilità).
Far bollire dell’acqua in una pentola (o attendere che l’apparecchiatura abbia scaldato sufficientemente l’acqua) e versare nell’acqua calda gli “ingredienti”. Coprirsi il capo con un canovaccio (così si eviterà di disperdere i vapori) e respirare il vapore che il liquido caldo emana. Utilizzare tanto il naso che la bocca per l’inspirazione. Proseguire per cinque minuti o, come già indicato, per un paio di minuti, poi sospendere e riiniziare l’inspirazione dei vapori per un altro paio di minuti e ripetere questa operazione per due o tre volte.
Oltre che la sera, potrebbe essere utile ripetere i suffumigi anche una seconda volta nell’arco delle ventiquattro ore, e proseguire la terapia fino a che i fastidi accusati non scompaiano completamente.