Emianopsia: cause, sintomi, diagnosi e cure

Per lo più l’emianopsia trova origine in una compressione o altro tipo di danno della via ottica, laddove con questo termine intendiamo individuare una struttura complessa che, a partire dalla retina, collega il bulbo oculare alla materia grigia. Come si può facilmente comprendere questa parte del sistema nervoso è necessaria perché la visione sia corretta.

Proprio a causa di ciò, eventuali lesioni in qualsiasi sede della via ottica possono compromettere la trasmissione corretta dei segnali di natura bioelettrica dal nervo ottico fino a quella parte del cervello che gestisce la visione: la corteccia cerebrale visiva.

Quali sono le possibili sedi delle lesioni che generano emianopsia?

Qualsiasi lesione della via ottica può verificarsi sia in sede anteriore, che in perfetta corrispondenza che in sede posteriore relativamente al chiasma ottico. Si ricorda che nella sede del chiasma ottico tutte le fibre nervose che costituiscono il nervo ottico effettuano degli incroci parziali, prima di confluire nel relativo tratto ottico.

Quindi, stante tutto quanto sopra, le lesioni che potrebbero essere all’origine di una emianopsia possono suddividersi nelle categorie:

  1. Prechiasmatica: le lesioni od altri eventuali danni che affliggono i tratti ottici che si trovano anteriormente al chiasma ottico. Se la conduzione del segnale ottico si interrompe a questo livello, si avrà una esclusione relativa al campo visivo del medesimo lato del tratto ottico colpito (sinistro o destro);
  2. Chiasmatica: lesioni o altri danni al tratto ottico che si trova al medesimo livello rispetto al chiasma ottico;
  3. Retrochiasmatica: lesioni o altri danni al tratto ottico che si trovano in sede posteriore rispetto al chiasma ottico, e cioè quei tratti o vie ottiche che si trovano dentro il diencefalo.

Sintomi

Come abbiamo già specificato, l’emianopsia è un disturbo che comporta l’eliminazione di una metà del proprio campo visivo e, più in dettaglio, l’emianopsia può escludere:

  1. La parte sinistra o destra del proprio campo visivo (il disturbo prende il nome di “emianopsia verticale o laterale);
  2. La parte superiore o inferiore del proprio campo visivo (il disturbo prende il nome di emianopsia orizzontale o altitudinale);

e, in aggiunta, si possono distinguere:

  1. Emianopsia bitemporale eteronima, vale a dire perdere il proprio campo visivo temporale di entrambi gli occhi a causa di lesioni mediane del chiasma ottico (in parole povere il paziente ha una visione simile a quella di chi porta il paraocchi);
  2. Emianopsia binasale eteronima, vale a dire perdere il proprio campo visivo nasale a causa di lesioni di tipo bilaterale che interessano tutti e due i lati del chiasma ottico (è una variante assai rara);
  3. Emianopsia omonima, vale a dire perdere il proprio campo visivo sinistro o destro a causa di lesioni, rispettivamente, del tratto ottico di sinistra o di destra;
  4. Quadrantopsia, ovverosia il perdere soltanto un quadrante del proprio campo visivo.

Malattie associate alla emianopsia

Sovente l’emianopsia è causata da un fenomeno compressivo della via ottica che può essere provocato da un tumore cerebrale o anche da un aneurisma che si “dilatano” in modo progressivo. Ma il problema può manifestarsi anche a causa di:

Diagnosi di emianopsia

Diagnosi di emianopsia

Occorre considerare l’emianopsia un sintomo piuttosto che una patologia a se stante. Può accadere, purtroppo, che qualcuna delle malattie sopra indicate non dia altro segno di se, conseguentemente il paziente sa di avere quella patologia solo quando gli si riduce il campo visivo.

Ed è anche a causa di ciò che quando si inizia a sospettare che la propria vista sia ridotta è consigliatissimo farsi visitare quanto prima da un oculista affinché, con una visita approfondita, ci si renda conto della causa del deficit visivo. Quindi, a seconda dei sospetti diagnostici, si indicheranno eventuali accertamenti da effettuarsi ulteriormente affinché si possa conoscere con precisione e certezza l’origine della emianopsia.

Cure per l’emianopsia

Le cure per l’emianopsia variano secondo la patologia che l’ha causata. Per taluni casi può rivelarsi sufficiente la rimozione della causa che ha generato il deficit visivo perché le capacità visive vengano recuperate totalmente. Se, ad esempio, la causa fosse un tumore dell’ipofisi, la normale asportazione del carcinoma dovrebbe permettere un recupero totale, così come, in caso di aneurismi, gli interventi di embolizzazione per la chiusura del vaso sanguigno colpito.

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